ALFANO PREMIER E LETTA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, L’ITALIA CHE CIMERITIAMO?

SILVIO BERLUSCONI DISEGNA IL FUTURO ISTITUZIONALE DEL NOSTRO PAESE

Nella famosa intervista al (tanto odiato) quotidiano La Repubblica, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha tracciato il futuro politico-istituzionale del nostro Paese. E data la situazione delle opposizioni, come al solito disastrata, dubitiamo che la sua previsione si discosti tanto da ciò che sarà realmente.


ALFANO PREMIER – Partiamo da chi lo potrebbe avvicendare alla Presidenza del Consiglio, ossia il suo successore alla guida del Popolo della libertà Angelino
alfano-letta1Alfano. Designato di recente dal Cavaliere come nuovo Segretario del partito – dando in realtà a tanti critici l’impressione che si tratti solo di uno dei tanti “burattini senza fili” da lui manovrato – Alfano è stato designato anche come suo successore alla guida del Paese. Le reazioni all’interno del partito sono state largamente a favore di questa scelta (ma di questo non avevamo dubbi), sebbene qualche “mosca bianca” pure ci sia stata. Distinguo sono di fatti giunti ad esempio dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (ancora con il dente avvelenato nei confronti del partito dopo la “perdita” bruciante di Milano) e il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per i quali Alfano è sì un ottimo successore, ma al contempo sostengono la necessità di svolgere le Primarie. L’ormai ex Guardasigilli (ha annunciato di volersi dimettere la prossima settimana) ha comunque rassicurato i suoi, dicendo che si faranno le Primarie e che Berlusconi sarà sempre una sorta di guida spirituale del Pdl.
Insomma, che anche la destra abbia scoperto il valore delle primarie? Speriamo di sì, sarebbe un bel segno di democrazia in un partito come il Pdl che sta a Berlusconi come la Sacra Sindone sta a Cristo. Speriamo (per loro) però che non si svolgano come nel Pd, ovvero aperte a tutti (anche ai non iscritti), e con un solo candidato di spessore con tutti gli altri aventi un semplice ruolo di comparsa. Perché siffatte, avrebbero solo il sapore della farsa.

LETTA AL QUIRINALE – Ma veniamo al Quirinale. Anche per la più alta carica dello Stato il buon Silvio ha il suo nome: Gianni Letta. Un nome che in realtà sta circolando da mesi, e non è una sorpresa, data l’alta stima che il Cavaliere nutre per lui (arrivando a definirlo “dono di Dio”).

DUE QUASI CERTEZZE – Entrambi i nomi sono comunque più che fattibili. Dando per scontata la sua candidatura a Premier per il Pdl (con o senza primarie), Alfano avrà anche il beneplacito della Lega. E visto che Fli continua a perdere pezzi, dati i vari figliol prodigo che ritornano alla corte del Cavaliere (proprio oggi sono usciti dal partito Urso e Ronchi, i quali si sono dichiarati favorevoli ad un appoggio all’ormai ex Guardasigilli) e anche l’Udc pare più possibilista ad un’alleanza col Pdl senza Berlusconi (come se bastasse solo il cambio di un nome per rendere un progetto politico più serio), ma soprattutto, date le solite lacerazioni interne al centro-sinistra – sebbene l’elettorato abbia dimostrato di volere un’alleanza Pd-Idv-Sel – Alfano probabilmente diventerà Presidente del Consiglio.
Stesso dicasi per Gianni Letta Presidente della Repubblica. Un nome sul quale dovrebbero convergere anche la Lega, l’Udc (Casini ha spesso espresso propri attestati di stima nei suoi riguardi), parte di Fli, e del Pd (tra l’altro è lo zio di Enrico Letta, tra i leader del partito). Difficile invece l’appoggio di Idv e Sel.

Comunque, bisogna anche considerare il fatto che le elezioni del Presidente della Repubblica avverranno nel 2013 con un nuovo assetto Parlamentare (essendoci in quell’anno anche le politiche); dunque le geometrie politiche potrebbero cambiare. Ma il sentore ci dice anche che dovrebbero cambiare di poco. Oltretutto, poche sono le personalità di spicco alternative a Letta (ammesso che anche lui lo sia). E visto lo stato in cui versa la politica italiana, ce ne saranno sempre di meno.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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