Bette Davis, la più grande attrice di Hollywood

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 2 Gennaio 2017

Al secolo Ruth Elizabeth Davis, Bette Davis si è distinta per la bravura nel caratterizzare i personaggi interpretati. Promessa del teatro, divenne una diva del cinema. Vediamo di seguito la biografia e i film con Bette Davis.
sarà per l’infanzia difficile, gli amori tormentati, un aspetto estetico lontano dagli stereotipi di Hollywood, le difficoltà d’inizio carriera, fatto sta che Bette Davis – al secolo Ruth Elizabeth Davis – ha sempre mostrato un carattere forte e temprato e non si è mai fermata alle prime porte chiuse che lo showbiz le ha sbattuto in faccia. La sua tenacia l’ha riversata nelle sue interpretazioni, dando un tocco personale e inconfondibile ai personaggi che le venivano di volta in volta scritturati. Si è distinta soprattutto quando ha interpretato donne meschine, egoiste, ambigue, dal passato oscuro. Ma non ha demeritato anche nel prestare il proprio volto a personaggi “angelici”, sfortunati, innamorati, perdenti. Il suo viso irregolare, il suo corpo minuto, il suo sguardo espressivo, l’hanno resa unica e insostituibile. Per la sua duttilità artistica e per il modo di impersonificare al meglio le protagoniste cucitegli addosso dai registi, può essere considerata la più grande attrice di Hollywood.

Le origini di Bette Davis – Figlia primogenita dell’inglese Harlow Morrel e della francese Ruth Favor, venne soprannominata Bette dalla madre, che aveva letto il romanzo La cugina Bette di Honoré de Balzac. Bette trascorse un’infanzia tranquilla fino all’età di sette anni, quando il padre abbandonò la famiglia; la madre, costretta a lavorare per vivere, dovette iscrivere Bette e la sorella in collegio. In questo periodo Bette iniziò a studiare danza con la celebre coreografa e ballerina Martha Graham, e ben presto scoprì una grande passione per la recitazione.
bette davisEsordio di Bette Davis – Dopo essersi diplomata alla Cushing Academy, non riuscì ad essere ammessa alla scuola di recitazione “Eva Le Galienne’s Manahattan Civic Repertory”. Passò così alla “John Murray Anderson’s Dramatic Scool” e, per pagarsi gli studi, posò nuda per la scultrice Anne Coleman Ladd, trovando anche un lavoretto come cameriera.
All’accademia si distinse per la sua bravura nella recitazione in uno spettacolo off Broadway, dal titolo The Earth Between (1923), guadagnandosi l’approvazione dei suoi insegnanti. Sue compagne di corso erano all’epoca Katharine Hepburn e Lucille Ball. Il debutto ufficiale avvenne, sempre a Broadway, verso la fine degli anni venti, con Broken Dishes, in cui ottenne grande successo di pubblico e di critica.
Quando Bette Davis arriva alla Warner – Nonostante avesse vinto nel 1930 un premio come “migliore attrice giovane dell’anno”, il produttore Samuel Goldwyn si rifiutò categoricamente di scritturarla, considerandola “troppo brutta”; tuttavia, nel 1931, Bette fece il suo debutto cinematografico con la casa produttrice Universal, come protagonista nel film Bad Sister, primo film girato con la Universal, al fianco di un emergente Humphrey Bogart, i due attori lavoreranno insieme in altri film tra cui: Three on a match (1932), Mervin LeRoy e La foresta pietrificata (1936), Tramonto (1939), Archie Mayo già sotto contratto con la Warner lancerà, definitivamente, la carrierà dell’attore.
L’anno successivo stipulò un contratto di sette anni con Jack Warner il quale, al momento della firma, le rivolse queste parole: “Hai il fascino di Stanlio e Ollio messi assieme, ma ti prendo per il tuo talento”. Sarà proprio alla Warner Brothers, uno dei più importanti studios di Hollywood, che l’attrice trascorrerà il periodo migliore della sua carriera, ma dovrà combattere non poco (talvolta anche per vie legali) per ottenere dai produttori la meritata attenzione.
Farà storia la “presunta” dichiarazione di odio di Bette Davis nei confronti di Joan Crawford, diva della MGM. Nel 1934 la Davis ottenne il suo primo grande successo interpretando, per la RKO, il melodramma Schiavo d’amore (Of Human Bondage) di John Cromwell, in cui impersonò con superba cattiveria una cameriera che sfrutta l’amore e la dedizione di uno studente.
Questo decennio d’oro le portò due Premi Oscar: nel 1936 l’attrice vinse il suo primo Oscar come miglior attrice protagonista per il film Paura d’amare (Dangerous, 1935). A detta della stessa Davis, tale premio fu una sorta di atto riparatorio, poiché l’Oscar le era stato negato l’anno prima, per la sua interpretazione in Schiavo d’amore.
Nel 1938, per una sorta di ripicca, l’attrice si fece costruire una parte su misura (ossia quella di una testarda donna del Sud) nel sontuoso film in costume Figlia del vento (Jezebel), diretto da William Wyler, facendosi addirittura modellare un vistoso abito di colore rosso, stretto in vita e molto scollato, che la rese quanto mai seducente. Figlia del vento ottenne un grande successo, e per la sua interpretazione Bette Davis ricevette il suo secondo Oscar.
I primi film di successo di Bette Davis – Durante i primi anni quaranta Bette Davis conobbe un susseguirsi di trionfi: fu una moglie fedifraga e assassina in Ombre malesi (The Letter, 1940), una perfida donna del Sud, avida di denaro in Piccole volpi (The Little Foxes, 1941), entrambi diretti da William Wyler, e un’aristocratica – prima bruttina ed insicura poi bella e disinvolta – in Perdutamente tua (Now, Voyager, 1942) di Irving Rapper. Tuttavia, verso la fine del decennio, l’attrice si rese conto che la Warner Brothers le proponeva ormai solo film di modesta levatura, cosicché decise di lasciare definitivamente lo Studio presso cui aveva lavorato per ben diciotto anni.
Dopo un breve periodo di oscurità artistica, nel 1950 Bette Davis tornò alla ribalta grazie alla mirabile interpretazione di Margo Channing, una passionale e arguta diva teatrale sul viale del tramonto in Eva contro Eva (All About Eve) di Joseph L. Mankiewicz, film sul mondo del teatro, che le valse una nomination all’Oscar e una Palma d’oro al festival di Cannes. Negli anni seguenti, trovandosi ancora coinvolta in film di medio livello, tornò a dedicarsi al teatro.
Bette Davis in Che fine ha fatto Babe Jane? – Iniziò un periodo poco felice per Bette Davis, la quale, non riuscendo a trovare una scrittura decente, nel 1962 fece pubblicare un amaro e ironico annuncio in una rivista cinematografica: «Madre di tre bambini di 10, 11 e 15 anni, divorziata, americana, trent’anni di esperienza come attrice cinematografica, versatile e più affabile di quanto si dica, cerca impiego stabile a Hollywood. Bette Davis, c/o Martin Baum, G.A.C. Referenze a richiesta».
Nello stesso anno si riscattò grazie a Che fine ha fatto Baby Jane? (What Ever Happened to Baby Jane?), diretto da Robert Aldrich, capolavoro in stile Grand Guignol in cui fu strepitosa grazie al suo travolgente istrionismo, nel ruolo di una nevrotica ex-bambina prodigio che vessa crudelmente la sorella (interpretata dalla sua storica nemica, Joan Crawford), paralizzata in seguito ad un incidente. Il film ottenne un grandissimo successo internazionale, e l’interpretazione dell’attrice fu apprezzatissima sia dal pubblico che dalla critica, tanto da meritare una nomination all’Oscar.
Nel 1964 la Davis ottenne un nuovo successo con la sua performance nell’horror gotico Piano… piano, dolce Carlotta (Hush… Hush, Sweet Charlotte), sempre per la regia di Aldrich, in cui impersonò una anziana bellezza del Sud che si crede colpevole dell’omicidio del suo ex-fidanzato. Successivamente l’attrice riceverà poche proposte di alto livello, e quasi tutte per parti secondarie in film del terrore. A partire dagli anni settanta si dedicò soprattutto alla televisione.
Gli ultimi film di Bette Davis – Tra le sue sporadiche apparizioni cinematografiche di questi anni, vanno ricordate quelle in Assassinio sul Nilo (Death on the Nile, 1978) di John Guillermin, e Le balene d’agosto (The Whales of August, 1987) di Lindsay Anderson, toccante film in cui apparve accanto a tre vecchie glorie del cinema, Lillian Gish, Vincent Price e Ann Sothern. Nel 1972 girò in Italia Lo scopone scientifico con Alberto Sordi; i rapporti con l’attore italiano non sarebbero stati semplici: definirà Sordi antipatico, maleducato e provinciale.
Vita privata di Bette Davis – Bette Davis si è sposata quattro volte:
– Harmon Nelson (dal 1932 al 1939), nel 1933 abortì per non compromettere la sua carriera
– Arthur Farnsworth (dal 1940 fino alla morte di lui nel 1943)
– William Grant Sherry (dal 1945 al 1950), da cui ebbe una figlia, Barbara (1947)
– Gary Merrill (dal 1950 al 1960), con cui adottò due figli, Michael e Margot.
Nel 1985, la figlia Barbara scrisse il libro My Mother’s Keeper, descrivendo la madre come «…un’isterica alcolizzata». La Davis rimase molto colpita e nel 1987 replicò a sua volta, quasi come in risposta, pubblicando l’autobiografico This’n’That (Questo e quello), in collaborazione con Michael Herskowitz.
Sulla sua solitudine di donna e, spesso, anche di artista, la Davis aveva precedentemente fatto pubblicare, nel 1962, una prima autobiografia, The Lonely Life: an Autobiografy.
Nell’ultimo periodo della sua vita la Davis fu afflitta da diversi problemi di salute: dapprima sviluppò una osteomielite, che riuscì a curare; nel 1983 venne operata di un tumore al seno, mentre in rapida successione fu colpita da un ictus e poi da un infarto. Nel 1988 partecipò ancora a un film, Strega per un giorno, nel ruolo di Miranda, una vecchia strega. Morì a Parigi il 6 ottobre 1989, all’età di 81 anni, per l’aggravarsi del suo male. Pochi giorni prima aveva ritirato un premio alla carriera al Festival cinematografico di San Sebastiano.
(Fonte: Wikipedia)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “Bette Davis, la più grande attrice di Hollywood”

  1. insieme ad ingrid bergman ma la davis è sicuramente una grande ombre malesi, eva contro eva, che fine ha fatto baby jane sono cult per sempre

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