BLAISE COMPAORÉ, L’ASSASSINO INVITATO AL FORUM DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

IL PRESIDENTE DEL BURKINA FASO E’ COINVOLTO nella morte DI DIVERSI AVVERSARI POLITICI E DI UN giornalista, e STa intimidENDO ALTRi SUOI COLLEGHI
Il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, in collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri, sta preparando il Forum della Cooperazione internazionale, che si terrà a Milano l’1 e il 2 ottobre. Si tratta di un appuntamento pubblico di un giorno e mezzo, che farà incontrare i cittadini interessati, gli esperti, i giovani e gli attori tradizionali e nuovi della cooperazione allo sviluppo con le più alte cariche dello Stato e con i Ministri europei e dei Paesi del Sud del mondo.
L’ambizione del Forum è di far incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione allo sviluppo sia una parte dell’identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell’Italia.

Tra i relatori vi sarà anche Blaise Compaoré, Presidente del Burkina Faso; personaggio discutibile, implicato nell’omicidio di un giornalista e accusato di perpetuata intimidazione nei confronti di altri suoi colleghi. Inoltre ha vinto le ultime elezioni con metodi discutibili.

LA BIOGRAFIA – Compaoré divenne presidente del Burkina Faso il 15 ottobre 1987 in un sanguinoso colpo di stato in cui egli stesso uccise il suo predecessore Sankara. Compaoré descrisse l’uccisione di Sankara come un “incidente”, anche se vi sono forti dubbi. Dopo aver assunto la presidenza, annullò molte delle riforme portate avanti da Sankara, giustificandosi dicendo che la sua politica era una “rettifica” nella rivoluzione burkinabè.
Poco dopo esser diventato Presidente fece eliminare due dei principali leader rivoluzionari, Henri Zongo e Jean-Baptiste Boukary Lingani, accusati di aver tramato contro il regime.
La salita al potere di Compaoré diede al paese una stabilità politica che fino ad allora era mancata, a discapito dell’indipendenza economica.
L’ULTIMO MANDATO DISCUTIBILE– Compaoré fu rieletto presidente nel 1991. Nel 1998 fu rieletto per la prima volta. Nell’agosto 2005 annunciò l’intenzione di candidarsi alle successive elezioni presidenziali. I politici dell’opposizione ritenevano che la candidatura del 2005 fosse incostituzionale, a causa di un emendamento del 2000 che limitava ad un massimo di due mandati presidenziali e ne riduceva la durata da sette a cinque anni, impedendo così a Compaoré di candidarsi per un terzo mandato. I sostenitori di Compaoré contestarono questa tesi, sostenendo che l’emendamento non potesse essere applicato retroattivamente.
Nonostante le obiezioni dell’opposizione, nell’ottobre 2005 la Corte Costituzionale stabilì che, dato che Compaoré era il Presidente in carica nel 2000, l’emendamento non sarebbe stato applicato prima della conclusione del secondo mandato, permettendogli così di presentare la candidatura per le elezioni del 2005.
Il 13 novembre 2005 Compaoré fu rieletto presidente, battendo 12 avversari e conquistando l’80,35% dei voti.
L’ACCUSA DI OMICIDIO – Il Presidente Compaoré e la Guardia Presidenziale sono stati coinvolti nella morte del giornalista Norbert Zongo ed hanno continuato ad intimidire i media in Burkina Faso, secondo l’ONG Reporter Senza Frontiere. La responsabilità di Blaise Campaoré nell’assassinio dell’ex-Presidente è stato oggetto della prima azione contro il Burkina Faso, iniziata da Mariam Sankara, vedova di Thomas Sankara. Nell’aprile 2006, il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha emesso una condanna per il fallimento da parte del Burkina Faso nell’investigazione sulle circostanze della morte di Thomas Sankara (e per non aver processato i responsabili della morte di Sankara).
Ecco dunque chi siederà al tavolo della Cooperazione di Milano. I nostri Ministri lo sanno?
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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