Claudio Ranieri vince Premier con Leicester: ma non chiamatelo riscatto italiano

In un Mondo del calcio sempre più genuflesso agli interessi economici, le favole si realizzano ancora: Claudio Ranieri vince Premier con Leicester city, squadra partita per ottenere una salvezza tranquilla e ritrovatasi campione d’Inghilterra con due giornate di anticipo. L’allenatore romano ormai settantenne (li compirà il prossimo ottobre) si è preso una bella rivincita soprattutto contro la sua stessa Patria, che sovente lo ha bistrattato non ritenendolo all’altezza di una grande squadra. Sebbene lui non voglia parlare di rivalsa, ritenendosi soddisfatto per la carriera avuta. Ora che Claudio Ranieri vince Premier con Leicester in Italia con la solita ipocrisia in tanti gli tessono le lodi, parlando anche di rivalsa del calcio italiano all’estero e non solo. Ma io non la definirei così.

Claudio Ranieri vince Premier con Leicester: sintesi dell’impresa

Claudio Ranieri vince Premier con Leicester
Ranieri presentato dal Leicester

Il Leicester city è il club calcistico di una città di circa 370mila abitanti delle Midlands orientali, famosa soprattutto per il Rugby grazie ai Tigers. Squadra più vincente d’Inghilterra e una delle prime in Europa. Nei primi anni Novanta, per esempio, in Inghilterra si usava spesso il modo di dire “fare il Leicester” per indicare una tranquilla e stabile permanenza in Premier League, senza grandi ambizioni né crolli (la nostra Udinese, per intenderci). “Fare il Leicester” si riferiva soprattutto alla squadra allenata da Martin O’Neill tra il 1995 e il 2000, che venne promossa in Premier e per cinque stagioni ci rimase, senza particolari patemi, classificandosi sempre tra il tredicesimo e il nono posto.

Nel 2013 sfiorò la qualificazione nella massima serie, perdendo incredibilmente con il Watford, per poi essere promossa l’anno successivo. Quest’anno mirava a una salvezza tranquilla, l’ennesima. E invece il Leicester è arrivato davanti a club enormemente più ricchi e sulla carta più forti come Arsenal, Manchester United e City, Chelsea, Tottenham e Liverpool. Certo, la fortuna di Ranieri è stata anche questa: la crisi delle big.

Va però aggiunto che ha una squadra che è quasi identica a quella dell’anno scorso e ha un allenatore, Claudio Ranieri appunto, che come detto nessuno considerava “da grande squadra”. Sette mesi prima aveva condotto la nazionale greca nel peggior girone di qualificazione a un campionato europeo della sua storia e per questo era stato a lungo maledetto dai giornali sportivi greci. Il Leicester ha vinto con un giocatore che cinque anni fa giocava con una squadra di operai, con un altro che giocava con una squadra di riserve in un campionato amatoriale francese e con uno scarto del Manchester United che in coppia con un giovane semi-sconosciuto francese forma oggi la miglior coppia di centrocampisti del campionato inglese e anche la meno costosa. E così, Claudio Ranieri vince Premier con Leicester.

ITALIA, NAZIONE CHE HA VINTO DI PIU’ IN PREMIER

Claudio Ranieri vince Premier con Leicester: non parliamo di riscatto per Italia

Claudio Ranieri Leicester City
Ranieri durante allenamenti

Tessiamo, giustamente, le lodi a Claudio Ranieri vincitore della Premier a dispetto di tutto e tutti. Ma non parliamo di riscatto dell’Italia, sia calcistico che per altri ambiti. La vittoria del Leicester sotto la guida di un italiano non cancella certo le brutte figure che stiamo facendo da anni nelle coppe europee (non vinciamo dal 2010, con un sussulto lo scorso anno con la Juve finalista in Champions); né le brutte figure della nazionale italiana da dieci anni a questa parte, ovvero, da quando abbiamo vinto il Mondiale in Germania. Non riscatta certo i tanti italiani costretti ad espatriare perché il loro Paese non è in grado di garantirgli un futuro. Un laureato costretto a lavare i piatti a Londra resterà tale. E non riscatta certo la scarsa considerazione che ha l’Italia nell’Unione europea e nel resto del Mondo. E poi Claudio Ranieri è stato spesso etichettato in Italia come un mediocre, incapace di far vincere le grandi. Ora non ridicolizziamoci con attestati di stima nei suoi confronti a 70 anni. A me come allenatore non è mai piaciuto (ecco cosa scrivevo in passato su di lui) e non cambio idea. La sua impresa, come già scritto, è dovuta anche e soprattutto alla crisi di tutte le big.

Scendete dunque dal carro dei vincitori guidato da Ranieri. Lasciate che trionfi senza falsi compagni di viaggio, aggregatisi alla festa per loro convenienza. Ranieri si è preso la sua bella rivincita. Anche contro di voi.

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