Gatti, in Italia avvelenati 70mila ogni anno: le zone più spietate

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 25 Maggio 2021

Nel 1990 si è istituita anche in Italia la “festa del gatto”, che ricade il 17 febbraio. Una celebrazione che forse ancora in pochi conoscevano – fanatici dei felini a parte – e resa famosa soprattutto con la diffusione dei Social. Dove i gatti sembrano essere il must del momento. Scelti da molti come propria foto e/o copertina del profilo, e con la diffusione di video o Gif che li ritrae in momenti buffi e divertenti. E’ arrivata dopo rispetto al Giappone, che l’ha peraltro anche inventata, nel 1985 (22 febbraio). Ma anche, e stranamente, ben prima degli Stati Uniti. Dove tale festa è arrivata nel 2005 (il 29 ottobre).

In Italia li festeggiamo, e giustamente, perché secondo gli esperti i gatti sono destinati a superare statisticamente i cani come animali domestici preferiti. Ma bisogna anche dire che in Italia vengono avvelenati in media 70mila gatti l’anno. In alcune aree in modo più accentuato. Ecco il rapporto di Aidaa, acronimo di Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente.

Gatti avvelenati soprattutto al Sud

gatti avvelenati italiaCome riporta Il fatto quotidiano, secondo Aidaa il fenomeno si diffonde senza ritegno più si scende nel Sud Italia, anche se la dinamica non è assente nel Centro e nel Nord, con punte altissime di gatti avvelenati ed uccisi in Puglia, Sicilia e Calabria. Solo nei giorni scorsi sono stati registrati i casi di Raffadali (Agrigento) e di San Cataldo (Caltanisetta). Nel comune dell’agrigentino in pochi giorni 15 i gatti e 3 i cani randagi avvelenati e ritrovati ai bordi delle strade principali. Quello che sta succedendo è quanto di più orribile possa accadere. Così il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, al Corriere del Mezzogiorno:

“In questi giorni dovremmo essere felici per gli eccezionali risultati che abbiamo ottenuto con la raccolta differenziata e invece ci troviamo a fare i conti con una mente malata che si diverte ad avvelenare cani e gatti”

A San Cataldo identico triste copione con l’aggiunta perfino di cadaveri di volpi. Tutti avvelenati con bocconi mortali di cibo disseminati liberamente sulle strade delle contrade periferiche del paesino.

Gatti avvelenati, numeri pure sottostimati

Secondo Aidaa, i dati, seppur già pesanti, sono anche sottostimati.

“Purtroppo a noi arrivano i dati solo dei casi che sono stati resi noti dalla stampa e dalle gattare”, afferma Lorenzo Croce, presidente di Aidaa. “Ma in un paese dove ci sono 7 milioni di gatti, di cui almeno un milione e mezzo nelle colonie feline, appare evidente che il problema è più ampio rispetto ai dati in nostro possesso. Così non è possibile andare avanti, va bene la giornata del Gatto ma chiediamo maggiore rigore nell’applicazione delle leggi”.

“In Italia diffondere i bocconi avvelenati è un reato ma nonostante le decine di denunce che facciamo ogni mese – ha aggiunto Antonella Brunetti, presidente vicario e responsabile settore gatti di Aidaa – i controlli non ci sono e spesso gli avvelenamenti vengono reiterati ai danni dei mici delle stesse colonie. Serve un giro di vite e maggiore serietà nell’applicare le leggi che esistono ma spesso rimangono solo scritte sulla carta”.

Che dopo il femminicidio saremo costretti a parlare anche di micidio?

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

2 Risposte a “Gatti, in Italia avvelenati 70mila ogni anno: le zone più spietate”

  1. Avvelenare gli animali è un problema presente da che ho ricordi, e non soni più così giovane, essendo nipote di due “gattari” , e ne vado fiera, ho sempre visto lottare contro queste, persone? No più che altro dei poveri imbecilli decerebrati , ma si sa che lottare contro l’ignoranza non è facile, pare che la madre degli imbecilli sia sempre incinta!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.