Gianni De Biasi, da mediocre in Patria a Re d’Albania

L’ALLENATORE TREVIGIANO E’ STATO PIU’ VOLTE ESONERATO, DIVENTANDO PERO’ UN IDOLO COME CT DELLA NAZIONALE ALBANESE
Gianni De Biasi. Chi?! In Italia tanti risponderebbero così sentendo pronunciare il suo nome. Ma in Albania no, lo riconoscerebbero subito, dipingendolo come un eroe. Sportivo, certo, ma forse non solo. D’altronde, il paese delle aquile vive anni difficili da un po’ – sebbene sia in netta ripresa da alcuni anni – e nel calcio può trovare un suo riscatto. Proprio quello che gli ha offerto l’allenatore trevigiano (nato a Sarmede, provincia di Treviso).

EX CENTROCAMPISTA – Già, perché Gianni De Biasi è nel mondo del calcio da ben 41 anni. Purtroppo però, senza mai lasciare traccia. Almeno in Italia. Come giocatore, era centrocampista, lo ricorderanno probabilmente a Brescia, dove ha collezionato 171 presenze e 13 reti tra il 1978 e il 1983. Anche a Palermo ha giocato con continuità, collezionando 105 presenze e 7 reti. Prima e dopo più ombre che luci. Luci che non ha mai visto all’Inter, dove ha militato, ma solo negli allenamenti, nella stagione 75-76. Si è ritirato nel 1990, a 34 anni, senza alcuna presenza nel Bassano Virtus.
I PRIMI ANNI COME ALLENATORE– Non gli va molto meglio come allenatore, collezionando una serie numerosa di esoneri. Inizia ad allenare le giovanili proprio nelle file del Bassano e poi quelle del Vicenza (Allievi Nazionali). La prima esperienza di allenatore di una prima squadra è alla Vastese, con la quale conquista subito un sesto posto in Serie C2 nel 1992-1993. L’anno successivo inizia l’esperienza triennale al Carpi, per poi esordire alla guida del Cosenza (Serie B) nel corso del campionato 1996-1997: dapprima esonerato con la squadra fuori dalla zona retrocessione, viene richiamato quando il Cosenza è ormai all’ultimo posto, non riuscendo così ad evitare la retrocessione dei silani.
Nel 1997 passa alla SPAL, con cui ottiene una promozione in Serie C1 (1997-1998) e una Coppa Italia di Serie C.
LA CONSACRAZIONE COL MODENA E IL BRESCIA DI BAGGIO – Negli anni successivi si mette definitivamente in mostra alla guida del Modena in serie C1, che in soli due anni riesce a portare dalla Serie C1 alla Serie A. L’anno dopo partecipa al campionato di Serie A con una salvezza.
Segue poi l’esperienza biennale di Brescia in Serie A dal 2003 al gennaio 2005. La prima stagione 2003-2004 ottiene la salvezza coadiuvato anche dai guizzi di Roberto Baggio alla sua ultima stagione di attività. La stagione seguente, 2004-2005, complice anche il ritiro del campione di Caldogno e la cessione di pedine importanti come Mauri, Dainelli, Brighi, Colucci e Matuzalem, la squadra naviga nei bassifondi della classifica e così a metà stagione De Biasi viene esonerato. Il tecnico subisce con grande amarezza la scelta del presidente Corioni, fiducioso di poter salvare una squadra che, invece, scenderà in Serie B.
GLI ANDIRIVIENI A TORINO E LA PARENTESI SPAGNOLA – Nel 2005-2006 sostituisce Paolo Stringara sulla panchina del Torino, appena rinato dopo il fallimento dell’era Cimminelli e riesce nell’impresa di portare i granata in Serie A al primo tentativo con una squadra costruita nel giro di una settimana (grazie ad una speciale finestra di mercato), vincendo i playoff contro il Mantova.
Nella stagione successiva, 2006-2007, tuttavia, viene esonerato prima dell’inizio del campionato a causa dell’eliminazione dalla Coppa Italia e di dissensi con il presidente Cairo, venendo sostituito con Alberto Zaccheroni, salvo poi essere richiamato a 14 giornate dal termine per salvare i granata. Anche in questo caso raggiunge il risultato prefissato, salvando il Torino dalla Serie B con una giornata di anticipo.
Il 10 ottobre 2007 firma un contratto per allenare la squadra spagnola del Levante, ultima nella Liga con 1 punto dopo le prime sette giornate. Purtroppo l’esperienza iberica non si rivela per quello che doveva essere. Le promesse della società di acquistare nuovi giocatori nel mercato invernale non vengono mantenute ed anzi, numerosi calciatori tra cui gli italiani Cirillo, Storari e Riganò oltre all’ex madridista Sávio, abbandonano la squadra a gennaio a causa del tracollo finanziario della società.
Il 16 aprile 2008 De Biasi rescinde il contratto con gli iberici per tornare ad allenare la squadra del presidente Urbano Cairo, impelagata nuovamente nella lotta per non retrocedere. L’allenatore trevigiano si insedia sulla panchina per le ultime 5 giornate di campionato e riesce anche questa volta ad ottenere la salvezza in Serie A alla penultima giornata vincendo per 1-0 a Livorno contro la squadra amaranto.
Nel campionato Serie A 2008-2009 guida ancora il Torino; viene esonerato dopo la sconfitta casalinga subita dalla Fiorentina (1-4), avendo ottenuto 12 punti in 15 partite ma con la squadra in posizione di salvezza; viene sostituito da Walter Novellino, esonerato a sua volta (subentra Giancarlo Camolese). A fine stagione il Torino retrocede con 34 punti in 38 partite.
L’ULTIMA PANCHINA A UDINE E L’ESPERIENZA CON MEDIASET – Il 22 dicembre 2009 viene ufficializzato il suo ingaggio da parte dell’Udinese, stagione 2009-2010 in sostituzione dell’esonerato Pasquale Marino. Il 21 febbraio 2010 viene ufficializzato il suo esonero: al suo posto torna proprio Marino.
Senza una panchina, ha occupato il tempo facendo il commentatore tecnico per le telecronache di Europa League trasmesse su Mediaset Premium. Per il 2011-2012 affianca Bruno Longhi per le parite della Serie A sempre sugli stessi canali, ed il 18 dicembre 2011 è al fianco di Pierluigi Pardo al commento della finale del Mondiale per club.
EROE D’ALBANIA – Il 14 dicembre 2011 viene nominato Commissario tecnico dell’Albania. L’inizio non è dei migliori: debutta il 29 febbraio 2012 nell’amichevole contro la Georgia a Tbilisi, terminata con una sconfitta per (2-1). La squadra chiude il girone di qualificazione al Mondiale 2014 al quinto posto.
Il 21 ottobre 2013 la federazione albanese gli rinnova la fiducia fino alle qualificazioni agli Europei del 2016. Finalmente l’avventura decolla: il 7 settembre 2014 ottiene una vittoria storica per la Nazionale albanese in Portogallo contro la Nazionale lusitana per 0-1, nella partita valida per le qualificazioni agli Europei del 2016. Il 13 giugno 2015 porta l’Albania ad un’altra vittoria di prestigio: batte la Francia 1-0 nel match amichevole in preparazione a Euro 2016.
L’11 ottobre seguente conduce l’Albania alla prima qualificazione nella sua storia alla fase finale di un Europeo di calcio, superando in trasferta l’Armenia 0-3 e chiudendo al secondo posto il girone.
Gli albanesi gli rivolgono tutta la loro stima. Il 28 marzo 2015 il Presidente dell’Albania Bujar Nishani gli conferisce la cittadinanza onoraria albanese per meriti sportivi portati alla Nazione pertanto è anche in possesso del passaporto albanese.
Il 3 ottobre 2015 l’Università degli Studi europea di Tirana gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Sociali.

La storia di De Biasi rientra tra quelle che scaldano il cuore. Storie di riscatto e di successi inaspettati. In un calcio sempre più genuflesso alle logiche del business. La rivincita di un uomo considerato mediocre in Patria, ma diventato eroe altrove.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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