IL SOLE CHE RIDE(VA)

La Federazione dei Verdi ha scelto il suo nuovo Presidente: si tratta di Angelo Bonelli, 47 anni, ex consigliere regionale del Lazio ed ex capogruppo alla Camera dei Verdi dal 2006 al 2008. La sua candidatura ha ottenuto 245 voti contro i 231 conseguiti da Loredana De Petris.
I toni del Congresso di Fiuggi sono stati molto aspri e più volte si e’ sfiorata la rissa; la disputa riguardava la permanenza del partito nella Federazione di “Sinistra e libertà”, composta dal Partito socialista, Sinistra democratica, ex di Rifondazione e del Pdci, la quale ha ottenuto il 3,2% nelle elezioni europee dello scorso giugno. Bonelli e la sua corrente, che ha appunto vinto, ne sostiene la scissione e il ritorno all’indipendenza del simbolo, come era prima della disfatta successiva alla caduta del Governo Prodi, mentre la mozione De Petris riteneva che bisognava sciogliere il partito e confluire definitivamente in “Sinistra e libertà”. Bonelli ha usato come punto di appoggio delle proprie tesi, i buoni risultati elettorali ottenuti dai Verdi in altri Paesi europei; l’altra mozione poggiava sul sostegno di Monica Frassoni, che è stata designata con Philippe Lamberts co-presidente del Partito dei Verdi europei. E chissà che non si verifichi una scissione.

Bé in fondo spero che i Verdi ritornino il partito ecologista che è stato negli anni ’90 (ricordiamo le proposte in Parlamento e i Referendum su tematiche ambientali) viaggiando tra il 2 e il 3 per cento, prima che il partito cominciasse ad occuparsi anche di altre tematiche, finendo per proporre discorsi più ideologici che idealisti, e che i propri membri pensassero più alle poltrone che alle lotte ambientaliste (vedi Pecoraro Scanio). In fondo in un’epoca storica nella quale viviamo, dove le problematiche ambientali che sono state paventate negli anni ’80, stanno emergendo con violenza sulla nostra pelle, un partito che difenda prettamente le istanze ambientaliste, è molto importante; tanto più in un Paese come il nostro nel quale si è cementificato ovunque, deturpando la natura in ogni dove. E poi si piangono i morti…
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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