Corea del Nord, le bufale su Kim Jong-un e come stanno le cose davvero

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 1 Novembre 2016

IL DITTATORE VIENE SPESSO DIPINTO COME ARTEFICE DELLE PIU’ STRAMBE DECISIONI
Di tanto in tanto si legge qualche notizia stramba sul giovane paffuto dittatore coreano Kim Jong-un. Che ha preso il posto del padre nelle vesti di Presidente, seppur è più corretto dire Dittatore, della Repubblica Repubblica Popolare Democratica di Corea. Meglio conosciuta semplicemente come Corea del Nord.
Si è detto che ha fatto uccidere barbaramente alti funzionari per essersi addormentati durante un suo discorso o per aver riso alle sue spalle. Di aver fatto uccidere lo zio a colpi di cannone. Di aver imposto ai maschi di tagliarsi i capelli a sua immagine e somiglianza, non solo agli studenti come si era detto inizialmente.

E ancora, di vietare ogni forma di musica che non sia nordcoreana e si narra che una donna sia stata picchiata nella sua abitazione perché canticchiava canzoni sudcoreane. Che la sua data di nascita sia falsa e sia nato due anni prima e non il 1983. Che avrebbe missili nucleari con i quali di tanto in tanto minaccerebbe la vicina Corea del sud e il Giappone. E si potrebbe andare avanti ancora; sebbene, in fondo, sia in carica da soli quattro anni (li compirà il prossimo 28 dicembre).
Bufale? Verità? Difficile saperlo. Del resto le informazioni che giungono da quel Paese sono molto limitate, essendo la stampa controllata dal regime e le visite degli stranieri (turisti o professionisti che siano) strettamente controllate. Forse un fondo di verità c’è, ma forse anche tanta denigrazione. Di sicuro c’è che quella nordcoreana non sia una dittatura morbida. D’altro canto, Amnesty International piazza il Paese tra i primi in termini di violazione dei diritti civili. Esistono poi campi di lavoro forzati, dove, pare, lavorino anche bambini.
Ma come sta messo economicamente e socialmente il Paese?
DOVE SI TROVA E SISTEMA POLITICO– La Corea del Nord, occupa la metà settentrionale della penisola coreana, confina a nord con la Cina e per un breve tratto con la Russia a nord-est, mentre a meridione la zona demilitarizzata coreana la separa dalla Corea del Sud. A ovest è bagnata dal Mar Giallo e a est dal mar del Giappone.
Fino al 1945, la storia della Corea non distingue sostanzialmente fra il nord e il sud. All’indomani della capitolazione del Giappone avvenuta il 15 agosto 1945, Kim Il-sung, che aveva guidato l’Esercito Rivoluzionario Popolare Coreano (ERPC) nella resistenza comunista coreana all’occupazione giapponese, s’impose come il principale leader del Paese, in qualità di segretario generale del Partito dei Lavoratori di Corea, nato dalla fusione del Partito Comunista e del Partito Neo-Democratico di Corea.
L’ECONOMIA – Secondo la costituzione, la Corea del Nord è uno Stato socialista con un sistema economico pianificato. Le condizioni di vita della Corea Popolare sono fortemente segnate dalle sanzioni e dagli embarghi imposti dai paesi occidentali, dalla fortissima corruzione della classe dirigente, tale da essere annoverata al secondo posto tra i paesi con la più alta corruzione percepita del mondo secondo Transparency International, nonché dall’isolamento politico ed economico acuitosi dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica; tali fattori, in concomitanza con diverse calamità naturali, hanno causato un impoverimento generale soprattutto nel settore agricolo negli anni novanta. Non sono comunque disponibili dati ufficiali circa il reddito pro capite medio.
Tuttavia, per la sua posizione strategica nell’Asia orientale che collega le quattro maggiori economie e avendo una forza-lavoro giovane e a basso costo, l’economia nord coreana potrebbe crescere fino al 6-7% annuo, con i giusti incentivi e riforme. Il settore dominante nell’economia nord coreana è l’industria (43,1%), seguita dai servizi (33,6%) e l’agricoltura (23,6%). Le industrie principali comprendono equipaggiamenti militari, costruzione di macchinari, energia elettrica, chimica, industria estrattiva, metallurgia, tessile, alimentare e turismo.
La Corea del Nord è attualmente uno dei primi dieci produttori al mondo di frutta fresca e il 15º maggiore produttore di mele. Possiede risorse naturali considerevoli, con la 22ª riserva mondiale di carbone. È il 15º produttore mondiale di fluorite e il 12º produttore di rame in Asia. Altre risorse naturali sono: sale, piombo, tungsteno, grafite, magnesite, oro, pirite e risorse idroelettriche.
Il turismo è pochissimo evoluto, complici i restringimenti succitati. I turisti possono effettuare acquisti solo presso negozi specifici indicati dalle guide, e analoga restrizione è applicata all’utilizzo di servizi pubblici (come i mezzi di trasporto). Non è tuttora consentito ai turisti usare la valuta locale, il Won nordcoreano, se non in pochi locali. Nella capitale Pyongyang è tuttavia possibile pagare in dollari USA ed euro ma non sono accettate le carte di credito. Limitazioni sono poste anche alla possibilità di scattare foto: le macchine fotografiche dei turisti possono essere controllate prima della partenza ed eventuali foto ritenute “pericolose” cancellate. Si organizzano poi degli appositi tour del Paese, durante tutto l’anno, con guide in diverse lingue e diverse destinazioni
LO STATO SOCIALE – Il 19 settembre 2005 alla Corea del Nord vennero promessi aiuti per il carburante e altri incentivi non alimentari dalla Corea del Sud, dal Giappone, dagli Stati Uniti, dalla Russia e dalla Cina in cambio dell’abbandono del programma nucleare e la firma del Trattato di non proliferazione nucleare. Il cibo in cambio dell’abbandono di programmi militari è sempre stato storicamente evitato dagli Stati Uniti per non “utilizzare il cibo come un’arma”.
Il sistema sanitario è gratuito, con il governo che spende il 3% del Pil. Ma il crescente isolazionismo e gli embarghi mettono a dura prova il sistema sanitario nazionale, con mancanza di medicinali, acqua ed elettricità in diversi ospedali.
Quanto ai trasporti, in generale il sistema è molto carente e arretratao ad esempio, nel campo del trasporto aereo, Air Koryo è considerata la peggiore e meno sicura compagnia aerea al mondo (Skytrax la valuta con una sola stella su 5). Inoltre, complici le frequenti interruzioni di energia elettrica e la penuria di carburante, i trasporti (specie se nazionali) operano in perenne ritardo.
Una nota positiva viene dal sistema scolastico, essendo la Corea del Nord la più alfabetizzata al Mondo (99%). La scuola è gratuita e obbligatoria fino al livello superiore, mentre l’università è solo gratuita. Previsti anche master e corsi post-universitari.
In conclusione, la Corea del Nord avrebbe delle ottime potenzialità, le quali però vengono soffocate da un sistema politico dittatoriale. Il crollo dell’Unione sovietica ha poi reso questo paese ancora più isolato e l’atteggiamento minaccioso di Kim Jong-un non aiuta certo la sua pacificazione con il Mondo.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

Una risposta a “Corea del Nord, le bufale su Kim Jong-un e come stanno le cose davvero”

  1. Beh, dobbiamo sempre tenere in mente che la colpa principale della Corea del Nord non è la sua mancanza di democrazia, bensì il rifiuto di pagare il pizzo agli USA e all'occidente. Altre dittature e regimi che i diritti umani non sanno nemmeno cosa siano (vedi Arabia Saudita, Argentina, Cile e la stessa Corea del Sud), sono stati trattati in modo molto più morbido. E invece la DPRK è stata affamata (e diffamata), oltraggiata, isolata. Quello che il post omette colpevolmente di dire, è che dopo lo sgombero delle truppe giapponesi tutta la Corea stava orientandosi verso il socialismo. Questo accadeva non perché i coreani avessero idea di cosa fosse il socialismo, ma perché il programma di Kim Ilsung era l'unico a prevedere le due cose che ai coreani stavano più a cuore, ossia l'indipendenza e l'identità nazionale, valori entrambi calpestati e umiliati dalla protervia occidentale prima, e da 35 anni di colonizzazione giapponese poi. Di fronte alla possibile svolta "sinistrorsa" del Paese, gli USA reagirono con inusitata ferocia, piazzando a capo della Corea del Sud il criminale Syngman Rhee, che non esitò non solo a sterminare decine di migliaia di compatrioti spesso solo sospettati di essere "leftist", ma addirittura di altri politici di destra, come Kim Ku, che si muovevano su posizioni più moderate e comunque sempre subordinate alla necessità più importante, ossia il fatto che la Corea restasse unita. Per il resto, i tre Kim possono essere sbeffeggiati quanto si voglia, ma in realtà hanno dato prova di sapersela cavare non poco in termini di politica estera. Il nonno Kim Ilsung riuscì nel non facile compito di riuscire ad avere buoni rapporti sia con la Cina, sia con l'URSS. Il padre Kim Jongil seppe limitare il disastro seguito al disfacimento del Patto di Varsavia, portando il paese da un'economia di scambio, di tipo socialista, a un sistema basato sulla transazione finanziaria, sempre sventolando al momento opportuno la minaccia atomica per evitare tentazioni ad avversari vicini e lontani. Il figlio Kim Jongun, infine, sta aggirando magistralmente gli embarghi e le sanzioni costruendo un vero sistema alternativo ai diktat occidentali grazie agli accordi presi con la Cina e la Russia. La zona franca del cosiddetto triangolo delle opportunità (gihoe-eui samgak), al confine tra i tre paesi e i cui vertici sono rappresentati dalla citta russa di Khasan (XACAH), dalla città cinese di Hunchun e dalla città nordcoreana di Najin, promettono esiti economici interessantissimi per la Corea del Nord, isolando (stavolta sì;) dai giochi la Corea del Sud, costretta a questo punto a flirtare solo e soltanto con i lontanissimi Stati Uniti.

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