L’AMERICAN DREAM DI SERGIO MARCHIONNE SI REALIZZA, MA AFFOSSA L’ALFA ROMEO

A DIRLO IL QUOTIDIANO TEDESCO SPIEGEL, SECONDO IL QUALE IL GRUPPO TORINESE ORMAI DA TEMPO NON INVESTE NEL MARCHIO, E LO FARA’ ANCORA DI MENO AVENDO ACQUISITO CHRYSLER. E A RILEVARLO SARA’ LA Volkswagen
E alla fine Sergio Marchionne ce l’ha fatta, realizzando il suo sogno americano di vedere la Fiat rilevare Chrysler. Una strategia che ha incassato l’applauso delle Borse, con il titolo del marchio torinese che ha fatto registrare un balzello del 16%, ma preoccupa la Fiom, sempre in attesa di garanzie per le fabbriche italiane. In realtà neanche in Germania applaudono a questa scelta. Soprattutto, fanno notare i tedeschi dello Speigel, Marchionne si è rivelato scarso proprio nel settore al momento più importante in Europa: quello delle sportive, nel quale l’Alfa Romeo è il marchio più rappresentativo per il Lingotto, ma che è anche mancante di progettualità almeno da qualche anno. Per rilanciarsi servirebbero investimenti imponenti. Ma su questo fronte Sergio l’amerikano (o il canadese, di passaporto) non ci vuol sentire. E quindi i tedeschi prevedono: alla fine l’Alfa Romeo la darai a noi, fronte Volkswagen.

ALFA ROMEO TRASCURATA – A Marchionne che di solito è un così freddo calcolatore, da molto tempo viene attribuito un debole per Alfa Romeo – quel marchio di auto sportive che da anni in Fiat è destinato ad un posto di nicchia. Ma intorno ai bolidi tradizionalmente rossi provenienti dall’Italia c’è molta, molta calma. Attualmente Alfa offre appena due modelli: l’utilitaria Mito, la compatta Giulietta. La portatrice di speranza 4C presentata di recente, un’auto sportiva leggera a motore di media cilindrata, arriverà ai rivenditori solo quest‘anno.
La conseguenza: lo scorso anno secondo gli esperti a livello mondiale l’Alfa è rimasta ben al di sotto delle 100.000 unità, per la prima volta dal 1969. Ora Marchionne vuole rianimare con una spesa miliardaria il marchio dal nome altisonante, la cui offerta però fino ad ora era magra. Marchionne vuole ravvivare anche il marchio chiave Fiat con nuovi prodotti.
Ma la rianimazione dell‘Alfa Romeo sarà una missione complicata. Perché da quando Marchionne nel 2004 ha preso il timone della Fiat, Alfa non ha mai fatto utili. Gli esperti si aspettano che Fiat dovrà investire fino a nove miliardi per rimettere in pista l‘Alfa.
Jürgen Pieper, analista del settore auto della banca Metzler, guarda con scetticismo alle ambizioni di Marchionne per l‘Alfa. “I punti interrogativi sono diventati più grandi rispetto alle possibilità di Marchionne di rimettere in sesto l‘Alfa “, afferma. L’italo-canadese è certamente un ottimo stratega, ma fino ad ora non ha mostrato di avere un gran fiuto per le auto di fascia alta. Ma ora Chrysler sarà al vertice della lista delle priorità della Fiat – e appunto non più l‘Alfa Romeo.
Ma la rivitalizzazione dell’Alfa avrebbe bisogno della totale attenzione del capo, dice Pieper. Perché la pressione sul segmento chiave dell’Alfa di auto sportive sotto i 50.000 Euro, nei prossimi anni salirà in modo netto. Porsche a breve dovrebbe offrire una quattro porte più piccola della Panamera, anche BMW attraverso la collaborazione con Toyota punta sul segmento. Anche Audi e Mercedes incalzano la nicchia delle auto sportive con nuovi modelli più a buon mercato.
VOLKSWAGEN NICCHIA – Non resta certo molto posto per un manufatto italiano del genere dell’Alfa. “Alfa dovrebbe prendere in mano molto denaro. Ma non ce l‘ha “, dice Pieper. Inoltre Marchionne è minacciato anche da un problema con Chrysler che fino ad ora è stata la sua cash-cow. Perché nel 2014 il mercato americano dovrebbe ancora avere una crescita significativa, ma per gli anni successivi le prognosi sono piuttosto contenute.
Peraltro i margini di Chrysler sono appena la metà di quelli dei suoi concorrenti USA. E quindi Chrysler tra uno o due anni probabilmente non porterà più utili, ma perdite. E se si verifica questo, i soldi per investimenti su Alfa mancheranno a maggior ragione.
Per questo Pieper si aspetta che Fiat tra qualche anno potrebbe vendere il marchio preferito di Marchionne – anche se per ora il grande Sergio si oppone ancora con veemenza ad un simile passo. Ma anche Marchionne non sarà a capo della Fiat in eterno e il suo successore potrebbe valutare diversamente la questione Alfa.
Potrebbe essere che il capo del Consiglio di Sorveglianza della VW, Ferdinand Piëch, che da anni proclama il suo interesse per il marchio italiano, non debba aspettare ancora per molto.

(Fonte: Contropiano
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “L’AMERICAN DREAM DI SERGIO MARCHIONNE SI REALIZZA, MA AFFOSSA L’ALFA ROMEO”

  1. I tedeschi sono di parte se parlano del mercato automobilistico… E comunque l'Alfa è in declino da quando è stata regalata al gruppo Fiat, non è certo colpa di Marchionne (ciò non vuol dire che non mi stia sulle palle ) evidentemente ai giornalisti tedeschi piace vincere facile

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