LE ECOMAFIE HANNO TRASFORMATO NAPOLI E CASERTA IN UNA NUOVA CERNOBYL

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 19 Febbraio 2019

I CASI DI TUMORE SONO AUMENTATI IN MODO VERTIGINOSO NEGLI ULTIMI 10 ANNI
Napoli e Caserta come Cernobyl, o se preferite paragoni più attuali, come Fukushima. Anzi molto peggio, visto che i giapponesi hanno limitato i danni ai minimi termini.
Uno studio realizzato dall’Istituto Pascale da Aldo Vecchione, direttore scientifico, Maurizio Montella, direttore della struttura di epidemiologia e Anna Crispo, ricercatrice della struttura di epidemiologia confermano i timori di quanti vivono nelle zone di Napoli e Caserta: in queste due province si muore di più di tumore rispetto al resto di Italia. Il report è stato realizzato attraverso un’analisi dei dati Istat relativi alle schede di morte individuale con diagnosi di tumore dal 1998 al 2008. Quello che emerge è che “In Italia – si legge nel dossier – negli anni ottanta la mortalità per tumore era più alta al nord rispetto al sud. Nell’ultimo ventennio questo divario è diminuito per il risultato combinato di stabilizzazione nel nord ed un incremento nel Sud”. Questa volta nessuna previsione, parlano i dati e raccontano del disastro campano.

I DATI DISARMANTI – Il confronto viene realizzato attraverso il tasso standardizzato che è il rapporto tra tumori e popolazione. Dall’analisi emerge che negli anni 1988-1990 il tasso di mortalità in Italia per tutti i tumori nei maschi era di 316.1, nelle donne 210.9. In quel periodo si attestava a Napoli e provincia a 235.1 e 136.2; per Caserta e provincia 225.7 e 116.7. Per capire la variazione rispetto al dato nazionale, basti considerare il periodo 2003-2008. I tasso in Italia è di 328 per gli uomini, 231.5 per le donne, mentre in provincia di Napoli si raggiunge 345.9 negli uomini e 191.1 nelle donne, a Caserta e provincia 289.8 e 154.9, rispettivamente. In percentuale, denuncia lo studio, in provincia di Napoli si è avuto un incremento del 47% negli uomini e del 40% nelle donne, a Caserta un incremento del 28,4 negli uomini e del 32,7% nelle donne. Per singolo tumore si segnala il dato del colon-retto, nel triennio 88-90 negli uomini si riscontra un tasso di 17.1 in provincia di Napoli, di 31.3 nel periodo 03-08, aumento analogo anche a Caserta. I tassi italiani, per lo stesso tumore negli stessi periodi, sono stabili. L’aumento riscontrato è particolarmente drammatico per alcuni tumori ed in netta controtendenza non solo con i dati italiani ma anche i dati delle altre provincie della regione Campania che hanno tassi stabili e ancora inferiori al dato nazionale.
COLPA DELLE ECOMAFIE CHE HANNO DEVASTATO TALI ZONE – Gli aumenti dei casi di tumore si registrano, non casualmente, nelle province più devastate da scarichi e smaltimenti illegali di rifiuti tossico nocivi, accertati da indagini, riscontri e racconti dei pentiti. “Questa è una tendenza negativa– spiega Maurizio Montella al Fattoquotidiano.it– che è un grido d’allarme. L’eccesso di mortalità si configura come un problema sociale e ambientale, oltre che sanitario. I dati parlano da soli. In questi anni l’ecosistema è stato distrutto, questa alterazione ha una traduzione nei dati che parlano di un record di tumori nelle province più colpite dal fenomeno ecomafie. Un fenomeno di vasta dimensione e gravità che richiede interventi urgenti”.
Peccato che ad oggi nessuno abbia ancora pagato per la bomba nucleare che ha fatto esplodere tra Napoli e Caserta.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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