MILITARI PRIVILEGIATI: ANDRANNO IN PENSIONE DA CINQUANTENNI MANTENENDO QUASI L’INTERO STIPENDIO

E’ L’EFFETTO DELLA RIFORMA CHE PREVEDE UNO SNELLIMENTO DEL PERSONALE IN FAVORE DELLA DIGITALIZZAZIONE DELL’ESERCITO
L’esercito italiano fa ancora parlare di sé, dopo il caso degli F35. Questa volta a far discutere, o almeno dovrebbero far discutere, sono i prepensionamenti di cui beneficeranno i militari cinquantenni, per effetto di una riforma del codice militare voluta dal precedente Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola. L’attuale Governo si limiterà a ratificare, mentre le Camere possono esprimere solo un parere, che avrà effetti rilevanti solo se palesemente contrario. Numeri che fanno specie, in un Paese di esodati, disoccupati e indigenti.

LA RIFORMA VOLTA ALLA DIGITALIZZAZIONE DELL’ESERCITO – «Trentacinquemila uomini in meno in dodici anni» e una formula magica che prevede una sostanziosa redistribuzione dei carichi di spesa: quest’anno in un bilancio di circa 14 miliardi per la «funzione difesa» (la «funzione sicurezza» con i carabinieri è a parte) i costi del personale gravano per il 67 per cento, il 10 per cento va all’addestramento (pericolosamente scarso) e il 23 agli investimenti; il mantra di Di Paola è 50, 25 e 25. Ovvero meno uomini, armi migliori e usate meglio.
UNA RIFORMA A NOSTRE SPESE – Ma nel dimagrimento il trucco. Molto resta a carico della spesa pubblica e quindi delle nostre tasche, tramite tre canali: il passaggio del personale ad altro ministero, il prepensionamento e, soprattutto, l’«esenzione dal servizio», comma sesto dell’articolo 2209, il punto più controverso nella disciplina del periodo transitorio: dai 50 anni in poi (dieci anni prima del congedo) si può entrare in un magico limbo, lo «scivolo d’oro» appunto, grazie al quale si conserva l’ottantacinque per cento dello stipendio senza lavorare più nemmeno un solo giorno, con tanto di pensione piena; non è esclusa neppure la facoltà di fare altri lavori (il reddito non si cumula). Fino a oggi il comma dorato stava attraversando zitto zitto l’ultimo guado tra Palazzo Madama e Montecitorio. Eppure era proprio difficile non accorgersene.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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