Bambini morti lasciati in auto: arriva invenzione che li salva

Con l’arrivo del caldo, arrivano anche puntuali due tipi di notizie di cronaca: incendi che devastano boschi e foreste, e bambini che muoiono chiusi in auto dimenticati dai propri genitori. I primi sono in genere colpa degli esseri umani, che producono in maniera dolosa le fiamme per un proprio tornaconto personale (solitamente gli allevatori per guadagnare spazio per i pascoli o i costruttori per edificare laddove impera la flora). Oppure perché i rami secchi non vengono tagliati e il vento caldo produce facilmente fiamme. I secondi drammi, invece, sono frutto soprattutto di una vita fattasi frenetica. Coi genitori che tra mille cose da fare lottando contro il tempo, finiscono anche per dimenticare i propri figli chiusi in auto.

Certo, alcuni lo hanno fatto anche per recarsi al bar o per giocare alle slot machine o al bingo. Qualcuno, chissà, magari lo ha fatto anche apposta per una sorta di omicidio premeditato. Per fortuna, un loro coetaneo giunge in soccorso dei bambini, anche più piccoli, figli di genitori sbadati. Un’invenzione tanto semplice quanto efficace.

L’invenzione del piccolo Bishop per salvare i bambini dimenticati in auto sotto il sole

oasis invensione bambini auto salvaCome riporta La Stampa, Bishop Curry Junior, un piccolo texano di appena 10 anni che frequenta la prima elementare, è riuscito a inventare un dispositivo per salvare la vita dei piccoli lasciati in macchina. Il marchingegno si chiama Oasis ed è dotato di un un sensore in grado di riconoscere i bruschi innalzamenti di temperatura. In quel caso il dispositivo inizia a emettere aria fresca e contemporaneamente invia un segnale di pericolo alle autorità e ai genitori.

L’idea di Bishop nasce dopo aver sentito la storia di una bambina di 6 mesi morta dopo essere stata lasciata in auto. Negli Stati Uniti dal 1998 a oggi sono deceduti oltre 700 bambini dopo essere stati scordati in auto dai genitori. La famiglia ha avviato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, fissando l’obiettivo di partenza a 20mila dollari: nel giro di pochi mesi la cifra è stata superata di quasi 10 mila dollari. Il denaro sarà interamente investito nelle spese per ottenere il brevetto e individuare una fabbrica disposta a produrre il dispositivo. Che speriamo diventi presto anche di serie nelle auto future. La Toyota, casa di produzione automobilistica prima per vendite, nel corso di una conferenza dedicata proprio alla sicurezza dei più piccoli in auto gli ha offerto di incontrare il suo team di esperti per parlare del progetto.

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