PALLONE D’ORO 2009, LA PULCE CE L’HA FATTA

Lionel Andrés Messi, attaccante argentino del Barcellona, ha vinto il Pallone d’oro 2009, precedendo il portoghese Cristiano Ronaldo (oggi al Real Madrid) già vincitore del premio l’anno scorso quando giocava tra le file del Manchester United.
Messi, 22 anni, ha già vinto tanto, quasi tutto. Con il Barcellona ha vinto tre campionati spagnoli, tre Supercoppe di Spagna, una Coppa di Spagna, due Champions League, una Supercoppa UEFA; con la nazionale argentina ha vinto un Campionato del Mondo Under20 e un Oro olimpico. Ai quali vanno aggiunti vari riconoscimenti individuali anche a livello internazionale.

Eppure, se si legge la biografia di Messi, difficilmente qualcuno avrebbe puntato qualcosa su di lui. Non tanto per le indubbie doti tecniche, espresse fin da bambino dalla “Pulce” (la Pulga” per via della sua bassa statura), quanto per la sua bassissima statura. All’età di 11 anni infatti gli venne diagnosticato una deficienza alla somatotropina, l’ormone della crescita; il River Plate mostrò interesse nei suoi confronti, ma non aveva abbastanza denaro per pagargli le cure necessarie. È quindi il Barcellona, attraverso il suo direttore sportivo Carles Rexach, ad interessarsi al suo talento dopo averlo visto giocare, rendendosi così anche disponibile per pagare le sue cure, qualora avesse deciso di trasferirsi in Spagna.
Per Messi così si presentò una doppia occasione: quella di fare il calciatore, ma soprattutto, quella di poter crescere nella normalità (oggi è alto 1 metro e 69 cm) Tutta la sua famiglia si trasferisce così in Europa, e Lionel iniziò a giocare nelle giovanili blaugrana, facendo il suo esordio non ufficiale con la prima squadra contro il Porto il 16 novembre 2003 e dopo meno di un anno debuttò in una gara ufficiale contro l’Espanyol il 16 ottobre 2004, diventando il terzo più giovane giocatore a vestire la maglia del FC Barcelona (a quasi 17 anni) ed il più giovane a giocare nella Liga (record battuto solo dal compagno Bojan Krkić nel settembre 2007). Quando realizzò il suo primo gol in prima squadra contro l’Albacete il 1º maggio 2005, non aveva ancora compiuto 18 anni, diventando così il più giovane giocatore ad aver segnato in una gara di campionato per il Barça fino al 2007, quando è ancora Bojan Krkić a superare questo record, realizzando una rete su assist dello stesso Messi.
A livello internazionale invece la sua ribalta risale all’estate 2005 quando, appena diciottenne, segnando 6 gol in 7 partite, contribuiì alla vittoria della sua nazionale al Mondiale Under 20, venendo eletto miglior giocatore del torneo.
Un ragazzo che ce l’ha fatta, grazie ovviamente al suo straordinario talento ma anche alla fortuna di aver trovato una società importante qual è il Barcellona interessato a curarlo e seguirlo come calciatore. Senza quell’opportunità, forse Messi avrebbe abbandonato, come tanti ragazzi, il calcio giocato a 15-16 anni, e la sorte ci avrebbe privato di un grande talento.
Basta leggere le parole del più grande calciatore di tutti i tempi, suo connazionale e ct della nazionale argentina, Diego Armando Maradona, che così descrisse le giocate di Messi in occasione della finale delle Olimpiadi di Pechino 2008: «Guardare Leo è meglio che fare sesso. È il giocatore che più mi assomiglia. Ha il tempo per diventare come me, persino più forte…». Se lo dice lui, c’è da crederci.
(Fonti: it.wikipedia.org, “La bellezza e l’inferno” di Roberto Saviano)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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