Anche Poletti si iscrive all’elenco dei Ministri che offendono i giovani italiani, intanto il figlio…

Anche il Ministro del lavoro Giuliano Poletti offende i giovani italiani. Ormai è un habitué quella dei Ministri del lavoro, e non solo, che offendono i giovani disoccupati anziché trovare loro delle soluzioni. Il primo ad aprire le danze fu una decina di anni fa il Ministro dell’economia del Governo Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, il quale diede dei bamboccioni ai giovani trentenni che vivono ancora a casa coi genitori. Poi arrivò il Governo Monti, quello dei professoroni, che segnò addirittura quattro reti contro i giovani. Il Premier Monti definì il posto fissomonotono”; il Ministro Fornerò definì i giovani “choosy”, ovvero schizzinosi, poco disposti allo sfruttamento; Michel Bertone, il suo sottosegretario, definì quanti si laureano dopo i 28 anni “sfigati”. Infine, il Ministro della Giustizia Cancellieri affermò che i giovani italiani vogliono ancora il posto fisso vicino a mammà e papà. Quando poi, i loro figli, occupano molto giovani “stranamente” già posizioni di tutto rispetto.

Ma ecco che a loro si aggiunge il Ministro Poletti, quello che Renzi ha salvato dal day after Referendum e che ai giovani italiani ha saputo solo regalare la negazione dei diritti tramite Job Act e Voucher. Ma lui si è spinto anche oltre, offendendo i giovani italiani emigrati. Cosa ha detto il Ministro Poletti? E chi è il figlio di Poletti finito nella bufera? Vediamolo di seguito.

Cosa ha detto il Ministro del lavoro Poletti

giuliano poletti ministro lavoroQueste le parole, riportate da SkyTg24, del Ministro Giuliano Poletti, che il web e le opposizioni non hanno perso tempo a sottolineare. Promuovendo una mozione di sfiducia:

“Fuga di 100mila giovani? Bene, conosco gente che è andata via e sicuramente il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi. Bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori. Se ne vanno 100mila, ce ne sono 60 milioni qui, sarebbe a dire che i 100mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei ‘pistola’. Permettetemi di contestare questa tesi”.

Poi le scuse del Ministro Poletti, asserendo di essere stato frainteso:

“Non mi sono mai sognato di pensare che è un bene per l’Italia il fatto che dei giovani se ne vadano all’estero. Penso, semplicemente, che non è giusto affermare che a lasciare il nostro Paese siano i migliori e che, di conseguenza, tutti gli altri che rimangono hanno meno competenze e qualità degli altri. Ritengo, invece, che è utile che i nostri giovani possano fare esperienze all’estero, ma che dobbiamo dare loro l’opportunità tornare nel nostro paese e di poter esprimere qui le loro capacità e le loro energie”.

Chi è il figlio del Ministro Poletti

manuel poletti figlio ministroMa le polemiche sulle sue parole si sono rinfocolate dopo che è stato reso noto anche chi sia il figlio di Poletti. Chi è il figlio del Ministro Poletti? Come riporta Quifinanza, trattasi di Manuel Poletti, il quale negli ultimi tre anni avrebbe incassato quasi mezzo milione di euro in contributi pubblici editoriali. Manuel Poletti ha tradotto la sua passione per il giornalismo in una brillante carriera; è già direttore poco più che trentenne. Dopo un’esperienza come corrispondente, Manuel Poletti è passato a guidare alcuni settimanali locali controllati da cooperative associate a Legacoop. Il che non è un caso. Legacoop è la potente associazione che proprio suo padre ha presieduto per più di dieci anni, dal 2002 al 2014, prima di essere chiamato come Ministro dal premier Renzi.

Attualmente Poletti jr è presidente di Media Romagna soc.coop., una cooperativa che fa parte di LegaCoop Romagna. La coop del figlio del ministro si occupa di comunicazione, ed edita un giornale di cui è direttore lo stesso Manuel Poletti, SetteSereQui, nato dalla fusione di tre precedenti testate della provincia di Ravenna. Come cooperativa editoriale, il giornale di Poletti jr ha ottenuto i contributi pubblici all’editoria. Parecchi: 191mila euro nel 2015, 197mila nel 2014, e 133mila nel 2013. Più di mezzo milione di euro in tre anni. Manuel sta seguendo brillantemente le orme del padre, facendo una scalata in LegaCoop Romagna.

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È lui infatti a guidare il neonato network ribattezzato Treseiuno, una rete di cooperative romagnole attive nei settori della comunicazione e dell’informatica nata con lo scopo di fare massa critica e intercettare nuovi mercati e possibilità di sviluppo.

No, in effetti il figlio del Ministro Poletti non è un pistola. E figurati se lascerà l’Italia. Ciò deve far tornare in auge nel dibattito politico anche il vergognoso sistema dei fondi pubblici destinati all’editoria italiana. Grazie al quale, giornaletti che vendono zero copie, restano in piedi col nostro denaro.

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Una risposta a “Anche Poletti si iscrive all’elenco dei Ministri che offendono i giovani italiani, intanto il figlio…”

  1. A parte che quello detto da Poletti sia inopportuno, (anche se non è vero che i migliori se ne vanno, per fortuna) il suo figlio guadagna 1.800 Euro al mese, in veste di direttore di un giornalino locale: per ora non mi sembra un granchè.

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