PROLIFERANO I TALK SHOW, E GLI ITALIANI NON NE POSSONO PIU’

SHARE SEMPRE PIU’ BASSI PER UN FORMAT TELEVISIVO ONNIPRESENTE ORMAI ABUSATO
Dalle prime ore del mattino fino a notte fonda, i palinsesti televisivi sono pieni zeppi di Talk show. Facendo zapping, in qualunque momento della giornata, becchi qualche salotto dove sono seduti parlamentari, sindacalisti, economisti, giornalisti, opinionisti, a parlare sempre dei soliti argomenti, mentre fuori non cambia mai niente. Il dibattito è sempre incentrato su Berlusconi e i suoi guai giudiziari, intervallato da qualche filmato sulla crisi con immagini e musichette che cercano di toccare il cuore e il fegato del telespettatore, ritraenti casi umani strazianti, scandali e ingiustizie varie. Un format partito circa vent’anni fa con Maurizio Costanzo e Gianfranco Funari su Canale 5, perpetuato da Michele Santoro con grande successo e ora scopiazzato dai suoi allievi e da nuovi volti che però sanno già di vecchio.

Quello dei conduttori televisivi è diventato un mercato simil calciatori, con personaggi pronti ad accettare contratti invitanti anche da chi hanno criticato per anni (vedi Luca Telese passato a Canale 5). E l’effetto di ciò è che l’offerta dei Talk è moltiplicata, sebbene l’offerta somigli più a una serie di fotocopie che vengono sempre peggio rispetto all’originale. Il dato sullo share di lunedì scorso ci fa capire chiaramente che gli italiani sono stufi di questa proliferazione del dibattito inutile.

SI PREFERISCE L’INCHIESTA – Presa diretta di Riccardo Iacona (Raitre) ha battuto Piazza Pulita di Corrado Formigli in onda sulla gettonata La7, e Quinta colonna di Paolo Del Debbio, Rete4. Significativo il derby tra i due discepoli santoriani. Ma al di là dell’origine professionale dei contendenti, ciò che conta è il confronto di generi. Iacona si occupava di austerity. Basta, la pagano solo i più deboli, era il senso dell’inchiesta fatta di dati, cifre, interviste, e cucita in studio dai suoi interventi. Formigli invece indagava sui “traditori” berlusconiani per capire che ne sarà del governo. Ospiti: Enrico Mentana, Alessandra Moretti del Pd, Mariastella Gelmini, Pdl. Parole, ipotesi, retroscena. Proprio ciò che provoca il rigetto da parte del grande pubblico. Risultato: Presa diretta ha totalizzato il 5,63 per cento di share, mentre Piazza pulita si è fermata al 4,47.
Già la scorsa settimana avevano pareggiato: stavolta si è consumato il sorpasso. Quinta colonna, ospiti tra gli altri Roberto Formigoni e Giancarlo Trefiletti, si è fermata al 3,51. C’è di che riflettere, come ha suggerito di recente il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi. Per ottenere buoni ascolti, i talk show devono sch superospiti ed essere imprescindibili. In seconda serata, Porta a porta se l’è cavata avendo in studio il premier Enrico Letta: 13,08 per cento, niente di che.      

(Fonte: Il Giornale)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “PROLIFERANO I TALK SHOW, E GLI ITALIANI NON NE POSSONO PIU’”

  1. Ormai davvero tutti i tipi di programmi sembra diventare talk shaw. Anche programmi nati come qualcos'altro tipo Forum nel corso degli anni sono diventati talk shaw con pubblico urlante annesso!

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