Regionali 2015, come sono andate davvero le cose

A VINCERE E’ STATO ANCORA L’ASTENSIONISMO CON L’AFFLUENZA INTORNO AL 52%, IN CALO DI 9 PUNTI RISPETTO A 5 ANNI FA. IL CENTROSINISTRA SI AGGIUDICA BEN 5 REGIONI SU 7, MA PERDE LA ROCCAFORTE LIGURIA
Le Regionali disputatesi domenica sono andate come ci si aspettava: a vincere è stato l’astensionismo, dato che a votare ci è andato solo un elettore su due. Cinque anni fa erano stati sei elettori su dieci. Un dato che senza la presenza del Movimento cinque stelle, sarebbe stato ancora peggiore. Quanto ai risultati politici, il centro-sinistra ha vinto in 5 Regioni su 7. Quasi tutte scontate in realtà, mentre dove serviva l’impresa ha puntualmente perso. Il M5S torna ai fasti di due anni fa, mentre i numeri di Forza Italia confermano che Berlusconi non attira più le folle, lasciando alla Lega di Salvini il primato nel centro-destra. Decisivi in alcuni contesti Ncd e Fratelli d’Italia. Ma vediamo come è andata Regione per Regione.

VENETO – Confermato Luca Zaia con il 50% dei voti, drenato soprattutto dalla lista a lui collegato e poi dalla Lega Nord, che ha perso in parte consensi data la prima e il fatto che Flavio Tosi si sia candidato da solo. Quest’ultimo ha provato a bruciare le tappe, ma ha finito per bruciarsi lui. Bastava attendere i prossimi cinque anni e il Governatore designato sarebbe stato lui. Occorre comunque apprezzarne la coerenza e il coraggio, quasi mai premiato. Ma Zaia ha evidentemente governato bene. I veneti sanno scegliere bene chi votare.
Delude invece la candidata Pd Alessandra Moretti (22%), autrice di una campagna elettorale che ha toccato il ridicolo.
LIGURIA – Grave la sconfitta del centrosinistra, essendo questa una sua storica roccaforte. Sono pesati i disastri ambientali degli ultimi anni, che hanno anche mietuto vittime. Il voto è stato prevedibilmente molto frammentato, favorendo il candidato del centrodestra Giovanni Toti, con il 34% dei voti. Centrosinistra secondo con Lella Paita, attestatasi al 27%. Bene il M5S con il 24. del resto siamo nella terra di Grillo, che si è impegnato molto dopo gli alluvioni che hanno travolto Genova negli ultimi anni.
TOSCANA – Vittoria netta per il Governatore Pd uscente Enrico Rossi, con il 47% dei voti. Molto più indietro i candidati di Lega Nord-Fratelli d’Italia e del Movimento cinque stelle rispettivamente con il 20% e il 15% dei consensi.
MARCHE – Netta anche qui la vittoria per il centrosinistra, con Luca Ceriscioli al 41%. Secondo molto distante il pentastellato Gianni Maggi al 21.
UMBRIA – Molto indecisa invece questa partita. Inizialmente è stato dato avanti il candidato del centro-destra Claudio Ricci, stimato Sindaco di Assisi. Ma alla fine l’ha spuntata Catiuscia Marini con il 42% dei voti, con soli 3 punti percentuali in più rispetto al primo. Anche qui la Lega supera Forza Italia di 5 punti (13 a 8).
CAMPANIA – Vince per soli tre punti percentuali il super favorito Vincenzo De Luca sul Governatore uscente Stefano Caldoro: 41 a 38. Decisivo il seguito di cui il primo gode a Salerno e l’appoggio dell’eterno De Mita. Ma a incidere sul risultato risicato sono stati la bollatura da ‘impresentabile’ inflittagli a due giorni dalle elezioni dalla Commissione antimafia presieduta da Rosi Bindi (giusta ma eccessivamente tardiva) e i dubbi relativi alla Legge Severino, che potrebbero farlo decadere subito essendo ‘Lo sceriffo’ condannato in primo grado per abuso d’ufficio.
PUGLIA – Netta e scontata la vittoria del Sindaco di Bari Michele Emiliano, con il 47% dei voti. A pesare sul voto, oltre alla stima elevata nutrita nei suoi confronti, anche il fatto che il centrodestra sia andato diviso al voto per la nota spaccatura tra Fitto e Forza Italia.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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