Prima di entrare nel merito del concerto, è giusto spendere due parole sul tour, che è andato benissimo. Tutte le quattro date previste sono andate “sold out” nel giro di un paio di mesi dall’inizio della prevendita, e data l’alta richiesta pervenuta nella loro città natale, Firenze, è stata aggiunta in questa città anche una seconda data il giorno successivo a quella già prevista. Ma non finisce qui. La premiata coppia si era già ritrovata in tre date estere a marzo a Losanna, Monaco di Baviera e Zurigo, e ha annunciato un tour estivo successivo a quanto pare all’uscita di un album, di cui, a parte l’essere preceduto da un singolo “Sole nero”, non si sa molto altro. Ecco le date per chi fosse interessato: Noci – Foro Boario: (18 luglio); Napoli – Arena Flegrea: (19 luglio); Roma – Festival Roma in Rock – Le Capannelle: (22 luglio); Arezzo – Parco della Fortezza Medicea Il Prato: (24 luglio); Collegno – Parco della Certosa Reale: (26 luglio); Carpi – Piazza Martiri: (27 luglio); Villafranca di Verona – Parco del Castello: (29 luglio); Bergamo – Fiera: (31 luglio); Grottammare – Stadio: (5 agosto); Majano – Piazza: (7 agosto); Cagliari – Fiera: (10 agosto); Campofelice di Roccella: (13 agosto); Catanzaro: (16 agosto).
Un consiglio…fate presto ad acquistare i biglietti!
Veniamo al concerto di Roma. Innanzitutto vale subito la pena dire che è stato meraviglioso, con Pelù solito trascinatore ed animale da palcoscenico, e una scaletta pienamente soddisfacente: si è partiti con Proibito, dopo una coinvolgente intro di Piero; poi si è continuato a pogare con Resta; poi è arrivata una canzone simbolo del gruppo, Cangaceiro. Sono seguite canzoni meno travolgenti ma di certo non meno intense, quali Paname, Bambino, Il Volo, Sparami, Lulù & Marlene, Dio. E’ arrivata poi l’amatissima dai fan Spirito, la coinvolgente Tex, Ferito, la mistica Fata Morgana, la struggente Animale Di Zona, un’altra canzone manifesto del gruppo A Denti Stretti, l’appassionante Cuore Di Vetro, l’ironica Gioconda, e ancora Ritmo #2, l’auspicante Ci Sei Solo Tu, la doppietta rivoluzionaria proveniente dall’album Terremoto: Maudit e Dimmi il Nome, la dissacrante El Diablo (con tanto di citazione da scomunica su Raitzinger). Infine la chiusura all’insegna dell’album Spirito con Lacio Drom e Lo Spettacolo, pezzo quest’ultimo che ha concesso ai fan un’ultima grande “pogata” per poter sfogare le residue (seppur non poche) energie rimaste.
Nessun pezzo contenuto nell’album “Infinito”, l’ultimo prima dello scioglimento; un album che Pelù e Renzulli non hanno mai nascosto essere stato quasi una forzatura, un obbligo contrattuale. E per onestà e sincerità verso i fan nessun pezzo di quel prodotto è stato eseguito.
Se proprio devo trovare qualche pelo nell’uovo, sicuramente il più evidente è quello relativo al suono propagatosi all’interno del Palalottomatica, il quale, essendo un palazzetto chiuso, è poco adatto al sound duro dei concerti rock; ma se la cupezza del suono è un elemento forse tipico di tutti i palazzetti, una delusione specifica del palazzetto romano mi è pervenuta dalle sue dimensioni. Ma forse anche in questo caso si spiega con il fatto che fino ad allora avevo assistito ai concerti in stadi di calcio di medio-grandi dimensioni.
Per quanto riguarda la band, i tre musicisti che hanno accompagnato Piero e Ghigo non sono stati al loro livello, mostrando scarsa inventiva, padronanza del palco e incisività nel suono. Inoltre, sarebbe stato opportuno l’inserimento di una seconda chitarra da accompagnare a quella di Renzulli, che, seppur nella sua bravura, da solo non colma il vuoto.
Tutte i difetti sopra elencati sono comunque evidenziabili “a bocce ferme” dopo il concerto, ma durante il suo svilupparsi il coinvolgimento è tale che passano in secondo piano.
Di seguito posto qualche foto e video. Grandi Litfiba! Avete soffiato una travolgente ventata di rock sulla musica italiana.
Palco:
Piero Pelù:
Ghigo Renzulli:
Video apertura concerto:
Video “Lo spettacolo”, con delirio finale: