RUSSIA SOTTO ATTACCO: LE BORSE PREPARANO UN GOLPE CONTRO PUTIN

CROLLANO BORSE E RUBLO COME NON AVVENIVA DA VENT’ANNI. RUSSIA SEMPRE PIU’ ACCERCHIATA, CON OBAMA CHE ANNUNCIA NUOVE SANZIONI
Prima c’erano le guerre fatte coi soldati, a piedi o a cavallo, con lance e spade. Poi vennero le armi: fucili, cannoni, carri armati, aerei, sommergibili. Poi la tecnologia, con missili lanciati e guidati a distanza tramite radar. Infine, venne la finanza, con gli Stati messi K.O. a colpi di ribassi dei titoli azionari. E’ successo anche a noi, nel novembre 2011, con l’allora Governo Berlusconi defenestrato tramite il rialzo delloSpread perché non andava a genio all’asse Merkel-Sarkozy. E oggi tocca alla Russia, che sta conoscendo una crisi finanziaria ai livelli del 1995. E non è un caso che questo crollo della Borsa russa, del petrolio e del Rublo arrivi dopo la crisi russo-ucraina, con gli Usa che stanno sempre più accerchiando il Paese ex sovietico ponendo nell’orbita Nato sempre più stati ex comunisti. Colpendo altresì la Russia con sanzioni sempre maggiori. Ma una crisi russa non andrebbe a discapito solo di quel paese e di quelli dell’est, che sono, per forza di cose, quelli che hanno i maggiori scambi commerciali con essa. Bensì anche dell’Italia, la quale si accoda sempre mestamente alle decisioni americane, quando poi, in separata sede, Germania e Francia continuano a stringere accordi col “mostro” Putin.

LA SITUAZIONE DIFFICILE – L’altro ieri la Banca Centrale Russa nel pieno della notte ha fatto un rialzo tassi della “madoska” dal 10,5% al 17%. Ma non basta: negli ultimi giorni il Crollo del Rublo (che ormai dura da tempo = ca. -80% sul Dollaro negli ultimi 6 mesi) è stato impressionante ed in ulteriore accelerazione. E la Borsa russa crolla: Micex -8% (l’indice RTS denominato in dollari ha toccato -19%, peggior crollo dal 1995). Il Petrolio continua a scendere mettendo la Russia sempre più in difficoltà (e di certo non solo loro…).
La banca centrale russa si sta sfiancando per sostenere il cambio del rublo. Gli operatori iniziano a temere che la Russia possa bruciare gran parte delle riserve valutarie per sostenere la quotazione del rublo.  Finora sono stati spesi quasi 100 mld di dollari di riserve valutarie. Attualmente occorrono 66 rubli per comprare un dollaro Usa (lo scorro giugno ne occorrevano 34) e 86 rubli per comprare un Euro (a giugno ne occorrevano 46) e 100 per un euro. Anche se nelle ultime ore è in ripresa.
Mosca ricava metà delle proprie entrate fiscali dal settore energetico e la sua economia dipende fortemente dall’export di gas e greggio. Secondo i dati di Citi Research, avrebbe bisogno di un petrolio a 107 dollari al barile (oggi intorno ai 60usd) per chiudere in pareggio di bilancio 2015. Tra questo dicembre e tutto il prossimo anno, le aziende russe devono far fronte a obbligazioni in scadenza denominate in dollari per circa 150 miliardi. Molte di loro hanno preclusa la possibilità di accesso al mercato di capitali per via delle sanzioni imposte da Stati Uniti e Unione Europea.
L’aumento del tasso di interesse al 17%, oltre a contrastare le spinte inflazionistiche che erode il potere di acquisto della popolazione russa, si rifletterà anche sulla crescita dell’economia russa già gravata dal crollo del prezzo del petrolio. Secondo la banca centrale russa, il prezzo del petrolio intorno ai 60 usd al barile determinerebbe, per l’anno 2015, una contrazione del prodotto interno lordo di circa 4.5%.
QUANTO PERDE L’ITALIA – Intanto c’è già chi in Italia subisce le conseguenze della caduta del rublo. Complice anche l’embargo sulle importazioni, gli acquisti di prodotti made in Italy in Russia sono diminuiti 300 milioni di euro in un solo trimestre. A lanciare l’allarme è un’indagine Coldiretti nei primi tre mesi dell’avvio dell’embargo scattato il 7 agosto a seguito del conflitti in Ucraina. Le esportazioni, segnala la Coldiretti, si sono ridotte di 169 milioni di euro ad ottobre, di 96 milioni di euro a settembre e di 33 milioni di euro ad agosto. I settori più colpiti sono quelli dei prodotti agroalimentari come frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. Perdite di quote di mercato si registrano anche in altri importanti comparti.
Insomma, la comunità internazionale vuole la testa di Putin e visto che entrare in Russia per foraggiare eventuali oppositori è molto difficile, meglio fare leva sulla finanza. La nuova bomba atomica.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “RUSSIA SOTTO ATTACCO: LE BORSE PREPARANO UN GOLPE CONTRO PUTIN”

  1. …vedere il solito bicchiere…. Mezzo pieno… o mezzo vuoto…. Diventa un bel problema se…nel bicchiere ci si mettessero i cervelli…di molti postulanti certe cause complotiste…. Il bicchiere sarebbe….inesorabilmente… solo sporco….

  2. Ma il dollaro fluttua liberamente dagli anni '70… il principale problema della Russia è di basare la sua economia sulle materie prime, l'attacco a petrolio e gas arriva in realtà dai paesi arabi. Si sta assistendo a una riduzione del bisogno di petrolio e gas a livello mondiale per tragioni legate all'efficentamento energetico e perché gli USA sono arrivati praticamente all'autonomia energetica sfruttandio il fracking e i depositi bituminosi. Il problema è che l'estrazione è costosa e diventa antieconomica se il petrolio ha costo basso. Così' anziché ridurre il quantitaivo di petrolio messo in vendita, i paesi arabi mantengono alta l'esportazione con conseguente crollo del prezzo del barile. Si aggiunga poi la miope politica estera russa. Le variabili sono macroeconomiche, non di matrice complottistica, peccato che su Internet si preferisca sempre dar credito alla seconda…

  3. Gli americano hanno perfino tentato di assassinare Putin Vedi: [oknotizie.virgilio.it] Tutti quelli che tentano di ripristinare il rapporto moneta-oro e che disoconoscono il dollaro come unica moneta abilitata agli scambi internazionali sono oggetto di attacchi mortali da parte degli angloamericani diventati ormai una setta mafiosa. Così è per Putin, così è stato per Gheddafi così è per la Malesia alla quale sono stati abbattutti Una terza guerra mondiale che non ci coinvolgesse e che rappresentasse una scoppola per americani inglesi francesi israeliani e tedeschi non sarebbe male. Il mondo poi vivrebbe meglio.

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