SENZA TRADUTTORE, MISTERO SUI COSTI, SPONSOR A UN PRIVATO: VERYBELLO, OLTRE AL NOME RIDICOLO C’E’ DI PIU’

IL PORTALE E’ STATO INAUGURATO SABATO MA E’ ANDATO SUBITO IN TILT COI PRIMI ACCESSI. TANTI I DUBBI CHE SUSCITA
La prima cosa che mi è balzata subito agli occhi dopo aver visto per la prima volta il portale dedicato a Expo2015, Verybello.it, è l’assenza di un traduttore in più lingue straniere, essendo esso dedicato a un evento internazionale come quello che si terrà dal prossimo maggio a Rho. Ma come, mi sono chiesto, se l’ho inserito io sul mio modestissimo Blog, perché non dovrebbe prevederlo un portale nato proprio per promuovere l’evento nel Mondo? E fornire informazioni a turisti o professionisti che decideranno di prendervi parte? Regola vuole che al primo accesso si dovrebbe subito chiedere in quale lingua si vuole navigare, fornendo una serie di opzioni con tanto di bandiere; oppure, se proprio si vuole essere nazionalisti sul web e lo si vuole fare in italiano, almeno da qualche parte dovrebbe esserci un menu a tendina che consenta di scegliere la propria lingua. Perché diciamocela tutta, la nostra lingua non ha certo la diffusione dell’inglese. Anzi. Ma a parte ciò, sono diversi i punti interrogativi che questo portale suscita, il quale all’esordio di sabato è già andato in tilt per 500mila accessi. Forse chi lo ha creato non crede più di tanto nel suo successo…

PERCHE’ REALIZZARE UN SITO EX NOVO E NON POTENZIARE ITALIA.IT? – Perché si è deciso di realizzare un nuovo sito internet del turismo online anziché far convergere l’iniziativa ed i suoi contenuti su Italia.it, il portale italiano del turismo e la vetrina – brutta o bella che sia – del nostro Paese sul web, specie alla luce delle mille difficoltà che, proprio negli mesi si sono incontrate nella gestione di Italia.it?
REALIZZAZIONE AFFIDATA A UN PRIVATO. MA QUANTO E’ COSTATO? – Quanto è costata la ideazione e realizzazione di verybello.it e quanto costerà la sua gestione?
Come si è proceduto alla selezione della società che lo ha ideato e realizzato?
Perché il nome a dominio – verybello.it – destinato [purtroppo] a diventare un marchio istituzionale è attualmente registrato a nome della società che ha realizzato il sito e, dunque, di un soggetto privato e quali garanzie contrattuali ha assunto il Mibact circa il fatto che tale società le trasferirà il nome a dominio?
Perché l’ideazione e la realizzazione di verybello.it non sono state affidate all’Enit – l’ente nazionale per il turismo – già responsabile di Italia.it e perché nell’iniziativa non è stato coinvolto il TDLab, il laboratorio per il turismo digitale del Ministero dei beni e delle attività culturali?

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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