STRAUSS-KAHN, QUEL MILIONARIO CONTROVERSO CHE PIACE AI SOCIALISTIFRANCESI

L’EX PRESIDENTE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, ARRESTATO LO SCORSO MAGGIO PER VIOLENZE SU UNA CAMERIERA, E’ STATO RILASCIATO. TRATTASI DI COMPLOTTO POLITICO AI SUOI DANNI (POTEVA ESSERE L’ANTI-SARKOZY PER I SOCIALISTI) O DEL SOLITO MILIONARIO DI TURNO CHE COMPRA LA PROPRIA INNOCENZA?

Dalla morte di François Mitterand (1996, in carica fino all’anno prima), i socialisti francesi sono rimasti orfani di un leader carismatico capace di trainare il partito. Un male comune a molti partiti di sinistra europei in realtà. Non a caso, dal ’95 le elezioni presidenziali sono sempre state vinte dalla destra: due volte da Chirac e una da Sarkozy. E come non bastasse, la destra estremista ha guadagnato molto terreno con i Le Pen, padre e figlia.
Per le prossime elezioni presidenziali, i socialisti avevano in realtà trovato un candidato carismatico. Avente però forse l’unica pecca (e non certo di poco conto) di avere poco a che fare con loro: Dominique Gaston André Strauss-Kahn. DSK per la stampa francese, e dopo il recente scandalo, per tutta la stampa mondiale. Prima di arrivare a quest’ultimo, cerchiamo di capire meglio chi è.
 


LE ORIGINI E LA CARRIERA POLITICA – Dominique Strauss-Kahn è nato alle porte di Parigi il 25 aprile 1949, ma è cresciuto nella colonia francese marocchina fino al 1960. Ha conseguito la laurea magistrale in diritto pubblico e il dottorato in scienze economiche. E’ professore ordinario di macro-economia a Sciences Po, a Parigi, e nel 1993 ha fondato lo studio legale DSK Consultants per esercitare la professione di avvocato.
Il suo partito è sempre stato quello Socialista, lavorando a stretto contatto con Lionel Jospin, divenuto segretario del Partito in seguito all’elezione di François Mitterrand alla presidenza della Repubblica. Nel 1986 fu eletto per la prima volta deputato, nell’Alta Savoia. Rieletto nel 1988 in un collegio uninominale della Val-d’Oise, nell’ hinterland parigino, fu in seguito nominato Presidente della Commissione Finanze dell’ Assemblée Nationale. Nel 1991 entrò come ministro dell’Industria e del Commercio estero nel governo di Édith Cresson, funzione che mantenne nel governo di Pierre Bérégovoy fino alle elezioni politiche del 1993, vinte da una coalizione di centro-destra. Eletto sindaco di Sarcelles per la prima volta nel 1995, ha in seguito rinunciato alla carica dopo la nomina a ministro dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria nel governo di Lionel Jospin, nel 1997.
Dominique Strauss-Kahn divenne così uno dei personaggi di punta del governo. I buoni risultati dell’economia francese, la forte crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato contribuirono a consolidare la popolarità del ministro nel partito e nell’opinione pubblica.
Capolista alle elezioni regionali del 1998 nell’Île-de-France, portò i socialisti alla vittoria, rinunciando però alla presidenza della Regione a favore di Jean-Paul Huchon per rimanere ministro.

LA NOMINA A PRESIDENTE DEL FMI – Il crollo dei consensi del Partito socialista francese finirono per rallentare anche la sua ascesa politica, fino al luglio 2007, quando venne candidato ufficialmente alla direzione generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) dal presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy. La sua designazione fu appoggiata, oltre che da Sarkozy, anche da Jean-Claude Juncker e da Romano Prodi. Con questo sostegno europeo e col consenso degli Stati Uniti, vinse su quella dell’unico antagonista – l’ex premier ceco Josef Tosovsky – sostenuta dal presidente russo Putin.
Da questa prestigiosa carica ha dovuto però dimettersi a seguito dello scandalo esploso lo scorso 14 maggio. In realtà non è la prima volta che DSK è coinvolto in scandali giudiziari a sfondo sessuale, nonché legati alla sua professione di avvocato.

GLI SCANDALI CHE LO HANNO COINVOLTO – Già nel 1999 fu imputato in diversi processi legati alla sua attività di avvocato nei primi anni ’90. Dovette di fatti dimettersi dalla carica di Ministro dell’economia, che ricopriva dal 1997. Fu poi interamente scagionato da ogni accusa nel 2001, e fu rieletto deputato poco dopo in un’elezione suppletiva. Poi arrivarono gli scandali sessuali.
Il 18 ottobre 2008 il Wall Street Journal rivelò che un’inchiesta interna era stata aperta per accertare se DSK avesse dato prova di favoritismi all’interno dell’organizzazione a favore della sua amante Piroska Nagy, da lungo tempo responsabile del dipartimento FMI che si occupa dei problemi finanziari dell’Africa. Quest’ultima lo accusò di abuso della sua posizione. Dominique Strauss-Kahn presentò pubblicamente le sue scuse alla moglie Anne Sinclair, così come al personale del Fondo monetario internazionale per aver commesso un erreur de jugement (errore di valutazione) nell’aver avuto una relazione con una sua subordinata. Ma il 25 ottobre fu discolpato dalla commissione d’inchiesta del Fondo, ove però il decano del Consiglio di Amministrazione del Fondo sottolineò che egli aveva commesso atti incresciosi.
Il 14 maggio 2011 è stato invece arrestato a New York con l’accusa di tentata violenza sessuale ai danni della cameriera di un hotel di Times Square ove DSK era alloggiato. Ha ottenuto i domiciliari.
Domiciliari che gli sono stati revocati lo scorso 1º luglio, e gli sono state restituite anche le cauzioni versate. La cameriera che lo ha accusato infatti pare essere poco credibile. La donna di fatti ha perfino ammesso di aver mentito e si è scoperto che in passato è stata anche autrice di reati quali traffico di droga e riciclaggio di denaro; pare inoltre essere una prostituta. A fronte di ciò, rischia come minimo cinque anni di detenzione. Il procedimento giudiziario non è tuttavia ancora concluso.

…E POTREBBE ARRIVARNE UN ALTRO – Tristane Banon, giovane giornalista e scrittrice francese, ha annunciato ieri che intende denunciare l’ex direttore del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn per tentativo di stupro. Lo ha annunciato il suo avvocato, David Koubbi. “Si parla non di aggressione sessuale ma di tentativo di violenze, per il quale la prescrizione è di 10 anni”, ha sottolineato Koubbi. “La vicenda in corso negli Stati Uniti non c’entra nulla. Lo ripeto: se il dossier d’accusa contro Strauss-Kahn è vuoto, il nostro non lo è, anzi è estremamente solido e puntellato”, ha aggiunto il difensore della giornalista, vittima nel 2002 di un tentativo di violenza sessuale da parte dell’ex direttore del Fondo monetario internazionale.
La donna, all’epoca dei fatti 22enne, non aveva sporto denuncia, perché dissuasa dalla madre, Anne Mansouret, consigliere regionale socialista dell’Alta Normandia, ma anche perché amica di una figlia di DSK.

IPOTESI DI COMPLOTTO – Ma torniamo alla vicenda americana. Tale ribaltamento della situazione ha alimentato l’ipotesi di un complotto. Strauss-Kahn era (e possiamo dire di nuovo è) uno dei candidati alle elezioni Presidenziali francesi dell’anno prossimo. Già nel 2006 aveva partecipato alle primarie del Psf in vista delle elezioni presidenziali dell’anno successivo. Gli altri concorrenti erano l’ex primo ministro Laurent Fabius e la presidente della regione Poitou-Charentes Ségolène Royal. Nel novembre 2006 gli iscritti al partito socialista votarono il loro candidato e Strauss-Kahn ottenne solo il 20% dei voti, appena davanti a Fabius, in una elezione nettamente favorevole a Royal, vincitrice fin dal primo turno con il 60% dei voti.
Ma oggi Strauss-Kahn sarebbe un avversario ben più forte, data la sua carica di Presidente dell’Fmi. Non a caso, si è parlato fin dall’inizio di un complotto alle sue spalle, ideato dai più disparati avversari: dai detrattori di destra filo-Sarkozy, ai russi che, come detto, gli contesero la Presidenza. Fino ai brasiliani, indiani o cinesi, che quel seggio lo ambiscono da un po’, essendo le nuove superpotenze in ascesa.
E se invece DSK fosse uno dei tanti super Paperoni col vizio delle belle donne che ha pagato la propria innocenza? In fondo, un precedente già ce l’ha e allora non riuscì a farla franca.

Chissà. Certo che è anche curioso veder accostato il suo nome a quello di un Partito che storicamente si è sempre battuto per gli ultimi, per gli emarginati, per i più deboli. Ma d’altronde, è talmente in stato confusionale, che accetterebbe ben volentieri anche la leadership di un milionario col vizio del sesso.

 (Fonti: Wikipedia, Virgilio)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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