Angela Merkel si ritira: la Valchiria che ha reso grande la Germania impoverendo noi

Angela Merkel ha annunciato il proprio ritiro entro il 2021. Una buona notizia per i partiti euroscettici e populisti, che da anni la accusano di aver forgiato una Unione europea ad immagine e somiglianza degli interessi teutonici. Non buona, di certo, per quanti questa Ue siffatta piace. Una Unione europea fatta di regole rigide, parametri insostenibili per i paesi del mediterraneo. Agnellini sacrificati dai propri governanti e all’ insaputa dei loro popoli, ad inizio anni ‘90 sull’altare degli interessi dei Paesi più ricchi. Ossia del centroeuropa.

Certo, l’Unione europea e la sua malfatta moneta unica hanno anche i loro aspetti positivi. L’Ue ci ha spesso sollecitato su tante cose che non vanno, ha stimolato la nascita di servizi che altrimenti non avremo ancora visto, ci ha permesso di viaggiare in tanti paesi del vecchio continente senza dover cambiare la valuta. Ha fatto sì che anche l’Italia avesse una moneta competitiva, visto che era sempre sotto Marco, Franco, Dollaro, Rublo. Il tutto, però, ad un prezzo salatissimo. Per anni siamo dovuti andare avanti a colpi di bilanci fatti col misurino, sacrificando la crescita economica.

La Germania ha invece goduto dell’Unione europea e della moneta unica. L’export per i tedeschi, con l’ingresso dell’Euro, è aumentato del 75%. La Merkel non ha poi disdegnato di fare affari anche contro quei Paesi che in seno all’Ue ha imposto di inimicarsi. Vedi Putin ed Erdogan. Il tutto, sempre per curare gli interessi del suo Paese.

Ma tutto finisce. E anche l’era di Angela Merkel è giunta al capolinea. Vediamo perché e la sua breve biografia.

Perchè Merkel si ritira

merkel triste

Senza dubbio, a pesare fortemente sulla sua scelta, sono state le ultime elezioni politiche, che hanno visto la Cancelliera impiegare 6 mesi per formare un governo, visto che il suo partito, la Cdu, e la sua storica alleata, la Csu, non sono riusciti da soli ad ottenere la dovuta maggioranza. E così ha dovuto ricorrere al sostegno ancora dei Socialisti (Spd). E dunque, ancora una volta, alla formazione di una Grosse Koalition.

Ma ancora più male hanno fatto le sconfitte alle ultime amministrative in Assia e Baviera. Vere roccaforti del Cdu-Csu. Più che sconfitte, si è trattato di una consistente perdita di consensi, appannaggio dei partiti euroscettici e di estrema destra. Anche in risposta alle politiche ritenute “benevoli” nei confronti dei migranti. In particolare, dei siriani (si ricorderà l’ingresso di tanti migranti che ringraziavano la Merkel).

E non a caso, ha iniziato a mostrare il muso duro nei confronti dei migranti. Il precedente governo Merkel ha allungato i tempi per ricevere un sostegno “di ultima istanza”, cioè per chi non ha mai lavorato o non è impiegato da anni. Prima bastava risiedere in Germania da appena tre mesi, ora bisogna aspettare cinque anni. Una misura decisa dalla ex ministra del Lavoro, Andrea Nahles, per far fronte ai partiti conservatori e alle destre che da anni sono in rivolta contro il presunto “turismo sociale” di molti cittadini, anche comunitari.

Così, molti italiani hanno così ricevuto a casa una lettera in cui si “consiglia”, letteralmente, di lasciare la Germania se hanno esaurito il diritto a ricevere sussidi sociali – ancora infinitamente più generosi qui che in Italia – e hanno anche smesso di cercare un lavoro. Ovviamente, la notizia è passata sul web in questo modo: “Merkel caccia gli italiani indigenti”, e qualcuno ha parlato persino di “vergogna” e di “purghe”.

Angela Merkel ha dunque compreso che il consenso intorno a lei si sta erodendo. Ha cercato nuove politiche, più severe, ma sembri non bastare. E da donna intelligente, ha capito che il modo migliore per non peggiorare le cose per lei, il partito e la Germania, sia di non candidarsi più. Non proprio come i politici italiani che insistono fino alla vecchiaia.

Angela Merkel biografia

Come riporta Wikipedia, Angela Dorothea Merkel è nata il 17 luglio 1954, e ricopre il ruolo di cancelliere della Germania dal 2005 e leader dell’Unione democratica cristiana di centrodestra (CDU) dal 2000.

La Merkel è stata ampiamente descritta come il leader de facto dell’Unione Europea, la donna più potente del mondo, e il leader del mondo libero. Merkel è nato ad Amburgo nella Germania dell’ovest e si è trasferito nella Germania dell’Est come infante quando suo padre, un ecclesiastico luterano, ricevette un pastorato a Perleberg. Ottenne il dottorato in chimica quantistica nel 1986 e lavorò come ricercatrice fino al 1989. Merkel entrò in politica alla vigilia delle rivoluzioni del 1989 e servì brevemente come vice portavoce del primo governo della Germania dell’Est guidato democraticamente da Lothar de Maizière nel 1990.

Dopo la riunificazione tedesca nel 1990, la Merkel fu eletta nel Bundestag per lo stato di Meclemburgo-Pomerania Anteriore, e da allora è stata rieletta. Come protégée del cancelliere Helmut Kohl, nel 1991 la Merkel è stata nominata Ministro federale delle donne e della gioventù nel governo di Kohl e nel 1994 è diventata ministro federale per l’ambiente, la conservazione della natura e la sicurezza nucleare. Dopo il suo partito ha perso le elezioni federali. Nel 1998, Merkel fu eletta segretario generale della CDU prima di diventare la prima leader femminile del partito due anni dopo all’indomani dello scandalo delle donazioni che rovesciò Wolfgang Schäuble.

Seguirono le elezioni federali del 2005, Merkel fu nominata prima cancelliera femminile della Germania alla testa di una grande coalizione composta dal CDU, il suo partito gemello bavarese, la Christian Social Union (CSU) e il Partito socialdemocratico tedesco (SPD). Nelle elezioni federali del 2009, la CDU ottenne la maggior parte del voto e la Merkel fu in grado di formare un governo di coalizione con il Partito Democratico Libero (FDP).

Alle elezioni federali del 2013, il CDU della Merkel vinse una vittoria schiacciante con il 41,5% dei voti e formò una seconda grande coalizione con l’SPD, dopo che l’FDP perse tutta la sua rappresentanza nel Bundestag. Nelle elezioni federali del 2017 la CDU è diventata di nuovo il più grande partito, e lei è stata rieletta alla sua quarta legislatura il 14 marzo 2018. Nel 2007, Merkel è stata presidente del Consiglio europeo e ha svolto un ruolo centrale nella negoziazione del trattato di Lisbona e la dichiarazione di Berlino.

Una delle priorità coerenti di Merkel è stata il rafforzamento delle relazioni economiche transatlantiche. La Merkel ha svolto un ruolo cruciale nella gestione della crisi finanziaria a livello europeo e internazionale, ed è stata definita “la decisiva”. Nella politica interna, la riforma dell’assistenza sanitaria, i problemi relativi allo sviluppo energetico futuro e, più recentemente, l’approccio del suo governo alla crisi migratoria in corso sono stati temi importanti durante il suo mandato di cancelliere. Il 26 marzo 2014, la Merkel è diventata il capo del governo in carica più longevo nell’Unione europea ed è attualmente il leader senior del G7.

Nell’ottobre 2018, la Merkel ha annunciato che non avrebbe cercato la rielezione come leader della CDU alla convention del partito in Dicembre 2018 e cancelliere nel 2021.

Cosa accadrà con ritiro Merkel?

Certo, la Merkel ha anche trovato gioco facile, visto che la Germania gode di risorse energetiche e di materie prime non indifferenti. Si è anche trovata la strada spianata dalle coraggiose riforme messe in campo dal suo predecessore Helmut Kohl. Ma è in dubbio che una persona capace, resta una persona capace. E lo dimostra non mandando alle ortiche quanto fatto dai suoi predecessori. Ed anzi, facendo meglio.

Il suo ritiro e l’avanzata dei partiti euroscettici modificheranno radicalmente l’Unione europea rispetto a come è oggi. Sarà migliore? Sarà peggiore? Vedremo. Resta il fatto che noi italiani la Merkel non l’abbiamo mai digerita. Soprattutto da quando al governo c’era Silvio Berlusconi e Angela si lasciò andare ad una risatina insieme a Sarkozy quando si parlava di noi.

Del resto, i tre leader rappresentavano pienamente i loro rispettivi popoli. Uno arrogante, lei autoritaria, l’altro sbruffone.

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