Ascolti una di queste 2 canzoni? Allora sei psicopatico: a dirlo ricerca

Ascoltare musica fa bene all’anima. Ci aiuta a riflettere, può darci conforto, può darci la carica giusta, può farci rallegrare e farci rattristire. I generi musicali sono tantissimi e ognuno rivela il nostro carattere. Può dirci se siamo tipi spensierati, ansiosi, sentimentali, menefreghisti, cinici, profondi o superficiali.

Tuttavia, due canzoni in particolari, e peraltro molto diverse tra loro, rivelerebbero un lato inquietante del nostro carattere: ascoltarle significherebbe essere psicopatici. A dirlo una ricerca di alcuni ricercatori della New York University. Ecco quali sono.

I due brani che ci dicono che siamo psicopatici

Come riporta SuperEva, Secondo una ricerca scientifica svolta da alcuni ricercatori della New York University su un gruppo di 200 persone. Per gli esperti la musica che amiamo di più sarebbe un indicatore importante della nostra salute mentale. I volontari hanno ascoltato 260 brani diversi e i risultati hanno mostrato che chi ha disturbi psichici ama soprattutto la musica hip hop e R&B, con particolare riferimento a “Lose Yourself” di Eminem e “No Diggity” dei Blackstreet. Secondo quanto rivelato dal team di esperti i risultati sarebbero ancora preliminari e lo studio sarebbe all’inizio. Nonostante ciò le prove raggiunte risultano essere molto interessanti, così tanto che a breve verrà effettuata una nuova ricerca che coinvolgerà molte più persone con diversi problemi psichici.

“I media descrivono gli psicopatici come serial killer o omicidi armati di ascia, ma la realtà è piuttosto diversa: non sono come il Joker di Batman – ha svelato Pascal Wallisch, alla guida del team di studiosi -. Gli psicopatici possono lavorare fianco a fianco con noi e mescolarsi tra noi”.

I brani che invece ci dicono che siamo equilibrati

Buone notizie invece per chi ama altre canzoni. Se siete fan di “Titanium” di Sia e David Guetta oppure di “My Sharona” dei The Knack, siete persone piuttosto equilibrate e avete una bassa probabilità di diventare psicopatici. Gli studiosi hanno confermato che il progetto proseguirà e hanno anche annunciato di avere un obiettivo molto importante. Gli esperti della New York University infatti in futuro sperano di riuscire ad identificare le malattie mentali utilizzando semplicemente l’analisi delle playlist più amate dai pazienti. In tal senso la musica potrebbe essere uno strumento fondamentale a disposizione dei medici per emettere delle diagnosi precoci ed aiutare in anticipo i pazienti.

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