Atina, il borgo fondato da Saturno

Atina è un comune di 4 235 abitanti della provincia di Frosinone, nel Lazio. Occupa buona parte di una collina che si sviluppa nella Valle di Comino al margine occidentale di un complesso montuoso di dolomie bianche, detto Monti Bianchi, che culmina in località il Colle (430 m s.l.m.) propaggine occidentale del centro storico di Atina.

Il resto del territorio comunale racchiude nel suo perimetro un paesaggio piuttosto variegato; a sud presso il valico Cancello-Capo di China (504 m s.l.m.) sullo spartiacque tra Melfa e Rapido passa il confine con Belmonte Castello che prosegue verso ovest sui monti di Montattico fino ad includere il Pizzo del Prato Caselle (1365 m s.l.m.) e l’altopiano carsico de la Soda.

La linea quindi continua verso nord, lungo la pianura del Melfa (340 m s.l.m. circa) dove lambisce le colline di Gallinaro fino a Rosanisco dove, a est, incontrato il comune di Villa Latina, risale sui Monti Bianchi, e senza raggiungere le cime, torna al Capo di China.

Un piccolo corso d’acqua, oltre il Melfa, entra nel suo territorio presso la frazione Le Sode: il Rio Molle.

Vediamo la storia di Atina e cosa [sta_anchor id=”atina”]vedere[/sta_anchor].

Atina storia

La leggenda vuole che Atina sia stata fondata da Saturno, quando fu cacciato dall’Eden da Zeus. A parte ciò, le sue origini sarebbero di età preromana. In un passo dell’Eneide, Virgilio la inserì tra le città che prepararono le armi in soccorso di Turno contro Enea.

Nell’antichità, Atina ebbe un ruolo importante non solo per le vie di comunicazione tra Sannio, Campania e basso Lazio, ma anche per la vicinanza alle miniere di ferro del monte Meta.

Subì l’egemonia di sanniti, romani, longobardi, normanni.

Nel 1852 il governo borbonico pensò ad uno sfruttamento deciso delle risorse minerarie della zona, con la costruzione della Magona o Ferriera in località Rosanisco. Questo progetto, che era in fase di completamento, si fermò dopo l’occupazione piemontese del 1860.

Con la bolla Contemplationi faventes del 23 ottobre 2014 papa Francesco, applicando il motu proprio Catholica Ecclesia del 23 ottobre 1976, ha ridotto il territorio dell’abbazia territoriale alla sola chiesa abbaziale ed al monastero, con le immediate pertinenze.

Il resto dell’antico territorio, compreso il comune di Atina, è passato alla diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo, che contestualmente ha mutato il proprio nome in quello di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.

Atina cosa vedere

Cosa vedere ad Atina? Atina offre una piacevole passeggiata tra vicoletti e scale. Nonché un panorama immerso nel verde.

Riguardo le architetture, molto interessante è la Chiesa di Santa Maria Assunta, il Palazzo Cantelmo, Mura poligonali e resti di epoca romana.

atina

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.