Beppe Grillo paladino anti bufale: ma ecco tutte quelle che ha detto negli anni

Le bufale sono tornate di moda. No, purtroppo non quelle che producono candide e gustose mozzarelle, bensì, quelle che girano sul web. In realtà, ad essere tornate di moda non sono loro, che esistono da quando esistono i mass-media (si pensi al caso Orson Welles, del 1938). Bensì quanti si stanno promuovendo paladini dell’anti-bufala. E’ bastato un post di Beppe Grillo sul suo blog per innescare questa guerra che tutti stanno seguendo a ruota. In realtà, il buon Grillo, a cui riconosco tanti meriti “politici” per aver fondato il Movimento 5 stelle, dimentica di averne dette tante anche lui e il Movimento da lui fondato. Ecco una lista di clamorose bufale grilline.

La proposta di Grillo contro le bufale: un tribunale del popolo

Questa la proposta di Grillo sul suo Blog contro le bufale:

Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media. Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo.

Tutte le bufale di Grillo e le bufale del suo M5S

Il Tempo ha fornito un bell’elenco di tutte le bufale dette da Beppe Grillo in questi anni. Eccole di seguito:

SCIE CHIMICHE

bufale grilloUn evergreen grillino. La teoria consiste nel credere che sostanze verrebbero diffuse da aerei per modificare il clima. Tempo fa, un’infografica del deputato Mirko Busto, postata su Fb, avvalorava questa tesi. C’è da dire che in realtà la tesi delle scie non è di dei Stelle, ma nelle passate legislature ha tenuto banco anche presso altre forze politiche. La scienza, tuttavia, ha definitivamente smontato questa visione complottistica. Lo scorso agosto, la rivista Enviromental Research Letters ha pubblicato uno studio dell’Università della California. Concludendo che le “scie” altro non sono che la condensa del vapore acqueo mescolati a residui espulsi dai motori aerei. Secondo gli scienziati, poi, il fatto che le scie siano intermittenti è dovuta alla diversa umidità nell’atmosfera.

IL POMODORO ANTIGELO

Trattasi di bufala archeologica, cioè che Grillo propinava durante i suoi spettacoli teatrali prima della creazione dei 5 Stelle. “Hanno fatto il pomodoro che non marcisce più perché resiste al freddo – spiegava Grillo –l’hanno incrociato con un merluzzo del mare del Nord”, attraverso il Dna, chiaramente. E, osservava Grillo alle soglie del nuovo millennio, “quest’anno sono morti 60 ragazzi allergici al pesce che mangiavano il pomodoro”. Una bufala totale. Come ha spiegato il ricercatore Dario Bressanini, esperimenti in tal senso furono sì tentati, ma furono fallimentari. Il procedimento di inserimento del Dna del merluzzo nel pomodoro non era così semplice come voleva far credere Grillo. Perciò il pomodoro antigelo, nei fatti, non è mai esistito né tantomeno diffuso al consumo.

MICROCHIP

Ma nell’elenco ci sono anche bufale dei discepoli di Grillo. Quella di congegni sottocutanei per controllare le persone è agli annali delle bufale pentastellate. Protagonista ne fu Paolo Bernini, giovane deputato. Nel marzo 2013 a Ballarò spiegò: “Non so se lo sapete, ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all’interno del corpo umano, per registrare, per mettere i soldi, e quindi è un controllo di tutta la popolazione”. Però, per fortuna, “queste verità stanno venendo fuori, e noi 5 Stelle usiamo molto internet, siamo coscienti di ciò”. La passione di Bernini per i complottoni si ripropose anche in occasione dell’attacco a Charlie Hebdo: “La pratica di creare finti attacchi nemici per raggirare la costituzione e poter liberamente dichiarare guerra ai fantomatici aggressori ha un nome nella lingua degli yankees: si chiama false flag”.

LE SIRENE ESISTONO

All’inizio di questa legislatura salì agli onori delle cronache la deputata Tatiana Basilio, che in un post Facebook sposò addirittura la causa dell’esistenza delle sirene: “ci sono prove schiaccianti”, scrisse, spiegando che una delle leggendarie creature era stata vista da “sei scienziati che stavano facendo studi”, tuttavia il “National Oceanic and Atmospheric Administration nega tutto, gli sequestra il materiale e li caccia via!. Perché? Di cosa hanno paura? Perché non ammettere un fatto tanto evidente?”. Uscirono polemiche, protestarono anche alcuni eletti pentastellati negli enti locali. La diretta interessata, poi, corresse la rotta: “Ormai – scrisse di nuovo – vedo che tra tante cose serie non si può più nemmeno scherzare, fare un po’ di ironia e un po’ sognare”. E ovviamente se la prese con i giornalisti.

LE MAMMOGRAFIE PER “CREARE” MALATI

Nel maggio del 2015, durante la marcia per il reddito di cittadinanza, Grillo sfoderò una suo dei suoi temi-chiave: la salute. “Il fine oggi della sanità”, osservò, è “prendere dei sani e renderli malati cronici. Io ti faccio un ceck up – disse ad un giornalista – e ti trovo quaranta cose che ti faccio impazzire”. E puntò il dito contro “degli strumenti che ti rendono malato, da sano”. A simbolo di questo andazzo citò Umberto Veronesi: “va in tv a dire che bisogna fare le mammografie, perché la General Electrics fa i mammografi, forse gli dà una sovvenzione nella sua fondazione”. Il ministro Lorenzin stigmatizzò il “concentrato di pericolosa disinformazione”. Grillo diede la colpa di tutto ai giornalisti. E meno male che la diagnosi precoce del cancro alla mammella, oggi, consente di guarire il 90% dei casi.

L’AIDS NON ESISTE

Attorno alla diffusione “male del secolo” si è sempre snodato una certa, varia vena complottistica. A cui il buon Grillo, nei suoi spettacoli, ovviamente dimostrava di aderire, seguendo il suo filo logico di una patologia creata ad arte. “Prima scoprirono il virus – diceva Grillo nei suoi spettacoli – e poi ci voleva l’epidemia. Se no che c..di virus era?”. E rincarava poi la dose definendo l’Aids “la più grande bufala di questo secolo”. Oltretutto, il leader dei 5 Stelle negava persino la pericolosità dell’HIV: “Mai è stato provato che esista il virus Hiv, nessuno lo ha mai visto”. Tutte argomentazioni puntualmente smentite dalla realtà scientifica, tanto che qualche anno fa la Lila (lega italiana per la lotta contro l’Aids) scrisse al comico smontando i SUOI cliché pseudoscientifici.

IL COMPLOTTO DEI FRIGORIFERI

bufale raggiAnche la Raggi si è fatta scappare le bufale. È passata alla storia come “il complotto dei frigoriferi”. In un’intervista a Repubblica, il sindaco di Roma Virginia Raggi adombrò qualche manovra dietro al fatto che molti frigoriferi giacevano dimenticati per le vie della Capitale. “Non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani, frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano”. Incalzata con un’altra domanda, rincarava: “Ci sono frigoriferi che invece di essere portati all’isola ecologica vengono buttati vicino ai cassonetti e non è mica un lavoro semplice portarli lì. (…) Mi sembra strano”. Ragionamento che scatenò le ironie sui social. La spiegazione “scientifica” stava nel fatto che la gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti pesanti era sospesa da qualche mese.

LO SBARCO SULLA LUNA

La celebre camminata di Neil Armstrong sulla luna è un pallino di Carlo Sibilia, tra i principali esponenti del Movimento e componente del fu direttorio. Il 20 luglio del 2014 twittò: “Oggi si festeggia anniversario dello sbarco sulla luna. Dopo 43 anni nessuno se la sente di dire che era una farsa”. A parte che dal ’69 al 2014 di anni ne corrono 45, ma ormai la teoria della messinscena americana dell’arrivo sulla luna è talmente consumata da essere passata di moda. Ma per Sibilia questo non ha importanza e, dopo la valanga di sfottò sui social, rimarcò: “scusate, rettifico, siamo andati sulla luna e Berlusconi è onesto”. Certo, detto da uno che prima di diventare deputato proponeva il matrimonio “tra specie diverse purché consenzienti” appare tutto degno di verità storica.

L’ho inserita per onestà intellettuale, ma allo sbarco sulla Luna quanto bufala ci credo anche io.

MATURI O MATURATI?

Poco più di un anno fa un’intervista di Luigi Di Maio al Financial Times fu rilanciata con grande clamore sul blog di Grillo. “Il Financial Times: ‘Il Movimento 5 Stelle è maturo per il governo'”, era il titolo del post, che sembrava una legittimazione da parte del quotidiano inglese per il Movimento. Peccato, però, che le cose stavano un po’ diversamente. La traduzione vera del titolo era: “Il Movimento Cinque Stelle Italiano matura”, che nella versione online della testata variava in “vuol essere preso sul serio”. Ma non finisce qui. Perché “il movimento di protesta ha fatto molta strada dal suo inizio eccentrico ed ora è diventato il secondo partito del Paese”, passaggio del pezzo che divenne “Il M5S è maturo. Un partito dal passato eccentrico si reinventa come alternativa a Renzi”. Concetti stravolti.

SMOG KILLER

Alla fine dello scorso anno un titolo del blog di Grillo rimbalzò su tutti i siti di news: «Morti di guerra in tempo di Pace, 68 mila». In pratica, nel post si analizzavano le previsioni dell’Istat, secondo cui i decessi nel 2015 sarebbero stati 68 mila in più rispetto all’anno precedente, e si additava come causa lo smog che «sta rendendo le città italiane più simili a Pechino». A stretto giro arrivò, in un colloquio al Mattino (Titolo: “il leader M5S manipola i dati”), la controreplica del professor Gian Carlo Blangiardo, studioso che veniva citato nel post a sostegno dell’equazione smog uguale morti. “L’incremento delle morti c’è stato eccome – disse – Ma di qui a imputare la causa solo all’inquinamento ce ne vuole”. E ancora: “ci sono invece un mix di motivi”, primo fra tutti “l’invecchiamento della popolazione”.

DI BATTISTA E L’EBOLA

bufale di battistaAlessandro Di Battista, punta rivoluzionaria del movimento che oggi impazza con il suo libro di memorie dal retrogusto sudamericano. Però la politica estera non è il suo forte, e il 12 ottobre 2014, parlando della Nigeria dal palco della kermesse grillina del Circo Massimo, disse che il territorio del Paese era in mano per “il 60% ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, la restante parte è Ebola”. Uno scenario quanto meno esagerato, considerando che la percentuale di controllo del territorio dei guerriglieri islamici è di molto minore. Idem per la diffusione di Ebola, tanto che nell’ottobre dello stesso anno l’Oms dichiarò il Paese “Ebola free”. Per queste parole, quindi, Di Battista finì nell’elenco del New York Times dei politici “spargitori di bugie”.

IL VIRUS E I SUSSIDI GRECI

I complotti e i fenomeni “eterodiretti” piacciono molto al Movimento 5 Stelle. Così ecco Alessandro Di Battista, 12 ottobre 2014, affermare che “in Grecia i cittadini disperati si iniettano il virus dell’Aids per prendere il sussidio, lì stanno facendo un esperimento per capire il punto di rottura”. L’origine di questa argomentazione è tormentata: compariva in uno studio dell’Oms che a sua volta faceva riferimento ad una ricerca pubblicata nella rivista scientifica Lancet. Quest’ultima, però, parlava di autocontagi per ottenere sostegni statali soltanto in pochi casi isolati. Lo studio dell’Oms, tuttavia, aveva giustamente ottenuto notevole rilevanza in tutto il mondo, tanto che l’organizzazione fece marcia indietro con tante scuse ai lettori e all’opinione pubblica. Piccolo particolare evidentemente ignorato da Di Battista.

BILDERBERG E LE STRAGI

Le stragi degli anni ’70 sono, da sempre, appannaggio delle più disparate tesi complottiste. A cui non si sottrae il deputato pentastellato Cominardi. “Quella di Piazza della Loggia, oggi, è una strage di Stato – dichiarò in un suo intervento alla Camera – E i responsabili non si trovano, pare, perché sono sempre stati coperti. C’era di tutto: c’erano i servizi segreti deviati. C’era la politica, c’era anche la Cia”, e richiamando alcune parole del giudice Imposimato, il parlamentare arrivò a dire che “dietro la strategia della tensione c’è anche il Gruppo Bilderberg”. Assieme a Bernini e Sibilia, poi, Cominardi si è spesso recato nei luoghi dove il club si riunisce, e dichiarò di aver fatto richiesta di parlare con Kissinger, ma “nulla di fatto”. Che sia l’ennesima prova di un complottone?

IMU E MUSEI VATICANI

Quello del far pagare l’Imu alla Chiesa è argomento che solletica molti palati. Beppe Grillo, lo scorso 11 novembre, parlando a Euronews l’ha pensata in grande: “i Musei Vaticani sono del Comune che non percepisce nessuna cosa”, dunque, “parleremo con Bergoglio perché credo che non lo sappia”. Dal mondo politico e dai social si fa notare notare che i Musei si trovano in territorio vaticano e dunque l’Italia non ha nulla a pretendere. Così Grillo fa marcia indietro: “Voglio fare un chiarimento. I Musei Vaticani sono del Vaticano e nessuno mette in dubbio questo”. E rilancia l’ auspicio affinché si trovi una soluzione per “il pagamento dell’Imu per gli esercizi della chiesa che svolgono attività commerciale”. Troppo tardi: per Pagella Politica trattasi di “Panzana dell’anno” 2016.

GRILLO E IL 2017

Il magazine Politico.eu ha messo in fila le “12 persone che (probabilmente) rovineranno il 2017”. E così tra i vituperati “hacker russi”, Nicholas Sarkozy, il sovranista olandese Wilders, compare Beppe Grillo. Al di là dell’ opinabilità della categorizzazione, la descrizione che Politico.eu fa di quanti sono nell’elenco non è certo lusinghiera: ognuno di loro farà “venire voglia di restare a letto, con le coperte tirate fin sopra la testa tremante”. Un esercito di Freddy Krueger, insomma. Ma sul Sacro Blog, tutto ciò diventa “Beppe Grillo uno dei 12 personaggi più influenti d’Europa nel 2017”. E la metafora dello stare sotto le coperte eccetera eccetera, per il M5S sarebbe rivolto alle elite di affaristi, corrotti, lobbisti che devono aver paura. Insomma, totale ribaltamento della posizione di Politico.eu.

LA RUOTA DELLA FORTUNA

renzi bufaleBartolomeo Pepe, Senatore ex 5 Stelle (oggi siede nel Gal), nel 2012 era attivista del Movimento, prossimo al “salto nelle istituzioni”. Per lui, la partecipazione di Matteo Renzi alla Ruota della Fortuna, puzzava di bruciato. “Ecco giovanicello rampante Renzi, che vinse 48 milioni alla sola età di 19 anni”, osservava Pepe. “Ma ditemi – proseguiva – quante probabilità ci sono che uno superi le elezioni per partecipare e diventi campione per diverse settimane, ad una trasmissione di una rete televisiva di un suo prossimo avversario politico? Sveglia gente vi stanno pigliando per il c…”. Per la cronaca, Renzi prese parte allo show di Mike nel 1994, anno della discesa in campo di Berlusconi e ad un ventennio dal Patto del Nazareno. Che siano coincidenze proprio trascurabili? Si scherza, ovvio.

Come riconoscere le bufale

come riconoscere bufaleIn realtà, più che un Soviet per giudicare le news, basterebbe diffondere un Vademecum anti-bufale. O, semplicemente, invogliare gli utenti a non soffermarsi sui post che girano su Facebook, magari leggendo solo il titolo eclatante. O a soffermarsi su un’unica fonte. Bensì, a digitare le parole chiave della notizia su Google e valutare cosa riportano più testate, autorevoli e di schieramento politico diverso. Oltre a leggere come vengono riportate da siti “non allineati”. Vedere anche cosa ne dicono i Tg principali, seguendo lo stesso metodo. Il web è pieno di bufale ma anche di falsi paladini anti-bufale.

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4 Risposte a “Beppe Grillo paladino anti bufale: ma ecco tutte quelle che ha detto negli anni”

  1. Grillo è uno che in tempi andati sfasciava il computer sul palco del teatro…ma poi le cose possono cambiare…

  2. 25 settembre 1880. La pronunciò un giornalista allora celebre (ed ora dimenticato, come sempre i giornalisti) John Swinton, durante un banchetta New York. Gli astanti, a tavola, gli chiesero di fare un brindisi in onore della Libertà di Stampa.
    John Swinton si alzò – era in frac, scintillava lo sparato bianco – e col calice in mano, cominciò: “Non esiste in America stampa libera e indipendente. Voi lo sapete quanto me. Non uno solo fra voi osa scrivere le sue oneste opinioni, e sapete benissimo che se lo fate, non saranno mai pubblicate. Non mi pagano lo stipendio perché pubblichi le mie opinioni, e se ci arrischiassimo a farlo, ci troveremo immediatamente sul lastrico. Il lavoro del giornalista è la distruzione della verità, la menzogna patente, la manipolazione dei fatti e delle opinioni al servizio del Potere e del Denaro. Noi siamo gli strumenti dei Potenti e dei Ricchi che tirano i fili dietro le quinte. I nostri talenti, le nostre capacità, le nostre vite appartengono a questi individui! E voi lo sapete quanto me”.

  3. Infatti sullo scandalo Parmalat c’era arrivato anni prima della magistratura e dei tuoi piccoli e inutili politici di riferimento…. riprendetevi popolo di lobotomizzati

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