Schiavismo 2.0, dopo braccialetti Amazon arrivano caschetti Lidl: il video sconcertante

Se qualche mese fa si era tanto discusso della scelta di Amazon di introdurre braccialetti per i suoi dipendenti, con la funzione ufficiale che muovendo le attrezzature verso i polsi dei dipendenti, le mani vengono liberate dall’utilizzo degli scanner e gli occhi non devono più guardare lo schermo. Con il vantaggio che i lavoratori ogni giorno utilizzano scanner palmari per la gestione del magazzino con l’introduzione di braccialetti elettronici.

Tuttavia, secondo i critici, tali bracciali consentirebbero in realtà all’azienda anche di monitorare i movimenti dei dipendenti e di incrociare i dati con quelli delle scorte di magazzino e degli ordini online. Così da sapere con precisione se le mani dei lavoratori si stanno muovendo nel posto giusto. Questi dispositivi hanno provocato anche uno sdegno trasversale: dai partiti di ogni posizionamento, ai sindacati, passando per le associazioni dei consumatori, fino alle istituzioni europee.

Tuttavia, un nuovo pericolo incombe sulla privacy dei lavoratori, sempre più minata dalle nuove tecnologie. Per una sorta di Schiaviasmo 2.0. non sembrerebbe proprio. I giornalisti d’inchiesta del programma tv francese Cash Investigation si sono infatti calati (letteralmente) nei panni dei magazzinieri della Lidl, facendo assumere (ovviamente in incognito) uno di loro per provare in prima persona cosa voglia dire lavorare per la catena tedesca di hard-discount.

Quello che ne è uscito fuori è stato impressionante: qui niente braccialetti ma una sorta di casco parlante che isola i dipendenti gli uni dagli altri e dà loro ordini in continuazione attraverso una voce robotizzata che registra anche quanto tempo impiegano e li sollecita a sollevare pesi uno dopo l’altro. Ecco come funziona nello specifico con tanto di video dimostrativo.

Dipendenti Lidl Francia monitorati tramite caschetto

lidl caschetto

Come riporta Il Fatto quotidiano, per avere un’idea, il giornalista-magazziniere solleva, in un giorno, 1400 pacchi per un peso totale di 8 tonnellate. Ritmi e carichi giudicati dannosi per la salute da medici del lavoro che hanno analizzato la registrazione della frequenza cardiaca del magazziniere all’opera.

A lungo andare, ciò finisce per eliminare i più “lenti” (se non si sollevano 250 pacchi all’ora si viene regolarmente redarguiti e ammoniti) e distrugge la salute dei lavoratori, che tollerano finché il loro corpo non finisce per inviare un segnale dopodiché vengono estromessi perché “inidonei“.

Siamo certi che l’Italia sia al riparo da pratiche del genere?

Ecco un video del servizio d’inchiesta giornalistico:

Lidl origini

Lidl Logo

Quali sono le origini di Lidl? Come riporta Wikipedia, Lidl è una catena europea di supermercati di origine tedesca. Il nome completo della compagnia è Lidl Stiftung & Co KG. Appartiene alla Holding Schwarz, alla quale appartengono altre catene di supermercati tedesche, come Handelshof e Kaufland.

Lidl è stata fondata nel 1930 da un membro della famiglia Schwarz, allora si chiamava Lidl & Schwarz Lebensmittel-Sortimentsgroßhandlung. Negli anni settanta nacquero i primi supermercati Lidl, incarnazione della catena odierna.

Nel 1999, secondo la lista annuale di Forbes, il proprietario di Lidl era il 37° uomo più ricco del pianeta: successivamente i suoi legali hanno chiesto che non apparisse più in questa classifica, confermando la politica di discrezione da sempre seguita dalla famiglia Schwarz.

Lidl storia

Qual è la storia di Lidl? Il gruppo opera con 2 diversi sistemi distributivi: il cosiddetto discount (con insegna Lidl) e la struttura commerciale degli Iper e Super con il marchio Kaufland (che in tedesco significa il “Paese degli acquisti”). I supermercati Kaufland non sono presenti in Italia. La loro diffusione maggiore è in Germania e nei paesi dell’Europa orientale. Le due strutture (Lidl e Kaufland) non hanno apparenti contatti.

Oggi esistono circa 10.000 supermercati Lidl. Secondo dati forniti nel 2004, Lidl sarebbe per grandezza la seconda catena di supermercati in Germania e inoltre è diffusa in 26 stati nel mondo, prevalentemente nell’Unione europea. Inoltre il bilancio del gruppo ammonterebbe a 36 miliardi di euro, incrementandosi del 44% ogni tre anni. Il grande successo della catena è da attribuirsi ai prezzi decisamente competitivi dei suoi prodotti, a un’offerta merceologica di grande qualità e al carico di lavoro ripartito fra poche unità di personale.

In Italia Lidl ha avviato la sua espansione in Veneto, per diffondersi successivamente nelle altre aree settentrionali del Paese, fino a giungere a una copertura pressoché omogenea dell’intero territorio nazionale, ma non totale (19 regioni su 20).

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