Brexit, cosa cambia per italiani: brutte notizie

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 2 Luglio 2016

Un’ora prima della chiusura dei seggi, avevo previsto che al referendum sul Brexit avrebbe vinto il Remain con il 62% dei voti. E invece mi sono sbagliato. Non credevo sinceramente che avrebbe vinto il Leave, in quanto tendenzialmente, i cittadini difficilmente votano l’incerto, soprattutto in tempi di crisi. Inoltre, credevo che l’uccisione della deputata pro-Remain avesse scoraggiato molto nel votare sì al Brexit. Invece, i britannici hanno dato prova di grande coraggio e determinazione, con il 72,2% degli aventi diritto che si è recato alle urne (cifre da noi non raggiunte da anni). Sebbene occorra anche aggiungere come il Leave abbia vinto per soli 2 punti e che in Scozia e in Irlanda del Nord abbia vinto il Remain. Nel primo Paese anche con un buon margine. Ancora, come il Remain in Inghilterra abbia prevalso soprattutto a Londra e nei quartieri più ricchi, mentre il Leave nelle periferie e nel resto del Paese. Segno che restare nell’Ue conviene soprattutto ai benestanti.

Ora, sul web circolano diversi articoli sugli effetti del Brexit. Tra catastrofisti e razionalisti. Cosa accadrà a noi italiani? Dobbiamo esultare come fa la Lega oppure ritenere che sia una brutta notizia come il Governo? Aiutiamoci con l’analisi autorevole de La Stampa.

Brexit, cosa succede a italiani

brexit referendumPorsi questa domanda dopo il risultato del Brexit è legittimo. Del resto, nella sola Inghilterra vivono mezzo milione di italiani. Parliamo sempre di previsioni.

LAVORO

Chi paga le tasse in Gran Bretagna da cinque anni può richiedere un permesso di residenza e la cittadinanza. C’è chi l’ha già fatto, prendendo la doppia cittadinanza (britannica oltre che italiana). Chi ha intenzione di farlo adesso dovrà scontrarsi con una macchina burocratica che richiede tempo e denaro, un anno e almeno mille sterline. Chi non intende restare per sempre potrà probabilmente ottenere un visto di lavoro, da rinnovare ogni due-tre o anche cinque anni, presentando una richiesta da parte del proprio datore di lavoro. Chi, invece, vuole trasferirsi a Londra, da oggi in poi, non può più farlo senza avere già trovato un’occupazione prima della partenza.

TURISMO

Non cambia nulla. Gli italiani che vogliono andare in vacanza a Londra lo faranno senza la necessità di un visto. Questo potrebbe spingere molti connazionali a utilizzare questo mezzo per fermarsi un po’ di più. Entrare da turisti, probabilmente con la possibilità di fermarsi fino a tre mesi, cercare lavoro e, nel caso ciò accadesse, richiedere un visto di lavoro. La trafila, ovviamente, si prospetta molto più complicata. Per i turisti ‘da toccata e fuga’ Brexit è comunque una buona notizia: la sterlina è deprezzata molto rispetto all’euro e potrebbe arrivare anche alla parità. Chi viaggia sa bene quanto recarsi in Gran Bretagna costi. Di contro, però, aumenterà il costo dei voli da e per la Gran Bretagna.

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STUDIARE IN GRAN BRETAGNA

La retta annuale in un’università britannica si aggira attorno ai 12 mila euro. Con la Brexit salirà tra i 16 e i 22 mila euro. Facilitazioni, sconti e opportunità normalmente in atto nel Regno Unito sarebbero tutte da riclassificare. E molto probabilmente tutto costerebbe di più.

ASSISTENZA SANITARIA

brexit 3Ci sono ancora tanti dubbi. Non è chiaro se l’assistenza sanitaria basata sulla reciprocità della Ue continuerà a funzionare. Probabilmente un italiano che necessiti del pronto soccorso inglese non avrà più un trattamento gratuito. Annullati anche i sussidi di disoccupazione e la possibilità di ottenere un alloggio popolare.

Brexit, cosa cambia per britannici

In realtà, le brutte notizie riguardano anche i britannici stessi. Soprattutto per quanti si spostano nell’area Ue per viaggiare e per lavorare. Con problemi sia burocratici (si pensi ai visti) che economici (euro più costoso). Problemi anche per il lavoro, con le multinazionali e le grosse banche che potrebbero lasciare la Gran Bretagna dopo il Brexit. Minacce arrivano già da JPMorgan, Morgan Stanley e Goldman Sachs. Il terremoto sulle Borse, poi, è già in atto. Insomma, chi esulta per il successo del Brexit potrebbe presto pentirsene. Italiani disinformati, o che lo fanno per avere più voti, e britannici stessi. Una scossa andava comunque data all’Ue, sebbene Brexit sia eccessivamente destabilizzante.

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