Bullismo, consigli utili su cosa fare

Il bullismo è sempre esistito. La prepotenza di un adolescente o più adolescenti nei confronti di un suo o loro pari. Mi sono occupato di bullismo in una trasmissione radiofonica, che riporto qui. Purtroppo, il web e la nascita dei Social hanno alimentato il fenomeno. Facendo sì che un soggetto possa essere messo alla gogna da una platea molto più vasta di persone e perseguitato anche nelle proprie mura domestiche (mentre usa il proprio Pc, smartphone o tablet).

Insomma, almeno che non decida di fare a meno di certi canali sociali (e per un adolescente è molto difficile), non trova riparo neanche più in casa propria. Il che ha reso il fenomeno bullismo ancora più drammatico.

Il bullismo può essere diretto e indiretto. Il primo si divide in fisico, verbale, psicologico ed elettronico. In base al fatto che dia vita ad una violenza fisica, verbale o psicologica, o venga perpetuata tramite i moderni mezzi di comunicazione.

Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo psicologico e quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto.

Diverse sono poi le parti coinvolte nel bullismo: il bullo, la vittima, il complice e lo spettatore. Per un ulteriore approfondimento su questo fenomeno, rimando al link prima suggerito.

Qui invece vorrei soffermarmi sui consigli da dare a chi è vittima di bullismo. Cosa deve fare una vittima di bullismo?

Bullismo più pericoloso che in passato

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La cronaca nera da alcuni anni ci sta restituendo sempre più casi di adolescenti che si sono suicidati perché vittime del fenomeno. Se è vero che il bullismo è un fenomeno remoto e non certo solo ascrivibile all’era contemporanea, è anche vero che ha raggiunto una certa drammaticità in quanto oggigiorno è venuta meno o si è molto sminuita la figura autoritaria e autorevole dei genitori. In quanto, o sono separati, o lavorano oppure sono anche loro presi dalla modernità e dall’era social, al punto da fare poco i genitori e più i “diversamente adolescenti”. In tutti questi casi seguono poco e male i figli, si fanno sostituire dai nonni in quello che dovrebbe essere il loro ruolo, cercano di rimpiazzare le proprie mancanze coi beni materiali.

Ed ecco che vittime e carnefici sono nutriti dallo stesso male: lo sgretolamento dell’istituzione famiglia. I primi sono fragili, smarriti, spesso trovano nel suicidio la soluzione finale salvifica. I secondi cercano di colmare i vuoti lasciati dalla propria famiglia con comportamenti violenti e vessatori.

E poi ci sono come detto i Social. Se prima la vittima di bullismo trovava il proprio inferno solo a scuola o per casa, adesso viene anche deriso su Facebook. Con gruppi creati ad hoc per prenderlo in giro. O con gli pseudo-compagni di classe che lo scherniscono tramite commenti ad ogni foto e post.

Un inferno che non finisce mai, neanche quando si torna a casa. Come era una volta.

Bullismo, la mia esperienza personale

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Come sconfiggere il Bullismo? Parto da una mia esperienza personale. Anche io sono stato vittima di bullismo, a 15 anni. Frequentavo l’Istituto tecnico commerciale della mia città, una scelta a cui mi spinsero i miei genitori, legata soprattutto alla vicinanza della scuola a casa. E perché a metà anni ‘90, il diploma di ragioneria era considerato un “diploma finito”, con sbocchi lavorativi. Io invece avrei preferito frequentare l’Istituto alberghiero. Ma avrebbe significato spostarsi coi mezzi, più costi, e forse un futuro da cameriere. Almeno come obiettavano i miei genitori.

Fatto sta che mi iscrissi in quella brutta scuola, fatiscente, frequentata da tanta brutta gente che aveva poca voglia di studiare. Io invece andavo abbastanza bene, tranne, proprio nelle materie legate alla matematica. Altro motivo per non andarci. Ma a 13 anni hai poco potere decisorio.

Orbene, anzi ormale, al secondo anno mi ritrovo in classe alcuni bulli. I classici soggetti più grandi di età che prendono di mira quello più timido ed impacciato. Ogni giorno speravo che non si presentassero, ma venivano pure tutti i giorni. Nel loro dolce far nulla. Per mesi spesso mi hanno preso in giro, una volta uno di loro mi diede anche uno schiaffo.

Io avevo vissuto la strada, avevo cominciato a frequentarla dall’età di 10 anni. Avevo conosciuto brutti ceffi, che oggi non so neanche se sono in carcere o finiti ammazzati. Eppure quella scuola mi rese impotente di reagire, il classico secchione con gli occhiali deriso da tanti. Anche chi consideravo amico finì per isolarmi. E pure il rendimento scolastico iniziò ad abbassarsi, tanto che alla fine dell’anno rischiai pure la bocciatura (in 4 materia avevo 3).

Anche le amicizie dell’infanzia si stavano ormai sgretolando, il passaggio all’età adulta stava insomma diventando drammatico. La classica crisi adolescenziale. Stavo pensando addirittura di ritirarmi o comunque di cambiare scuola o al limite classe. Purtroppo, ho pensato qualche volta anche al suicidio.

Poi però verso gennaio di quel secondo anno qualcosa in me cambiò. Cominciai a capire che in fondo mi bastava resistere qualche altro mese e poi quell’inferno sarebbe finito. Perché io sarei stato promosso, mentre loro sarebbero stati bocciati. Ed essendo già ripetenti, si sarebbero probabilmente pure ritirati. Infatti così fu. Solo uno di loro fu promosso e infatti il terzo anno, avendo perso il branco, divenne tutt’altra persona. Per poco non studiavamo pure insieme a casa.

Certo, le ferite di quel periodo e di quei cinque anni in quella scuola, me li porterà dietro per tutta la vita. Perché anche se gli altri anni non ebbi problemi di bullismo, restò comunque la piaga della frequentazione in una scuola sgradita. Ma sono un sopravvissuto e nella vita ne ho superate anche altre.

Consigli contro bullismo e cyberbullismo

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Il consiglio che mi sento di dare alle vittime del bullismo parte proprio dalla mia esperienza. Siate più forti dei bulli. Pensate che la vostra vita è solo agli inizi e avete davanti a voi un lungo futuro. Fatto di amori, hobby, soddisfazioni, viaggi, avventure, divertimento. Certo, non mancheranno momenti drammatici, delusioni, difficoltà, ansie. Ma questa è la vita e dato che ne abbiamo una, è meglio affrontarla.

Resistete, continuate a studiare, coltivate le vostre passioni. Fregatevene di chi vi schernisce per esse. Pensate che finita la scuola, ve li toglierete dalle scatole. Molti di loro finiranno per ritirarsi, colpiti da continue bocciature. E se proprio non ce la fate a stare in quella classe, cambiate scuola. Ma magari frequentate sempre le materie che vi piacciono per davvero.

Se siete derisi sui Social, create un profilo solo con pochi amici, quelli veri. Magari anche persone che non conoscete dal vivo, ma il cui parlarci vi fa stare meglio. Usate anche delle chat restando anonimi, usateli per parlare come non fareste con chi conoscete di persona. E poi denunciate chi vi vessa.

Non lasciatevi sconfiggere da chi di fatto è già un perdente. Un frustrato. Che vi deride e vi maltratta perché non può farlo con i suoi simili o chi è più forte di lui. Sconfiggeteli con la vostra forza di volontà. E ricordate che siete ancora giovanissimi e il vostro libro è solo alle prime pagine. Se la vostra vita è un inferno, createvi un Paradiso immaginario. Un luogo dove potervi sfogare e divagare dalla realtà. Non lasciatevi sopraffare dalla depressione, dal malcontento. Uscite col sole, godetevi un lungomare, una spiaggia, un lago. Ne uscirete vincitori.

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