Ritorno al Futuro: Casoria ha scelto Bene…o forse Male?

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 14 Giugno 2019

E alla fine, alla candidata di centrodestra Angela Russo non è riuscito il doppio miracolo di vincere le elezioni comunali in quel di Casoria. Comune a Nord di Napoli che da trent’anni non riesce a risorgere dal degrado tipico di una città post-industriale.

Già, perché sarebbe stato un doppio miracolo. In primis, alla luce del netto divario che la separava da Raffaele Bene: 41% contro 22%. In secondo luogo, perché l’avvocato-imprenditrice di Forza Italia sarebbe diventata il Primo Sindaco donna. In una città ancora profondamente maschilista e arretrata su certe tematiche sociali e civili.

Eppure, l’aria che si è respirata in città nei 15 giorni che hanno separato il primo e il secondo turno, hanno lasciato credere che la “remuntada” fosse possibile. Qualche esempio? L’imponente campagna elettorale messa in piedi dalla Russo a colpi di volantini, depliant, manifesti elettorali; che dal day-after in poi non rimangono che una grossa mole di rifiuti cartacei da smaltire.

E ancora, il fatto che in molti vedevano in Raffaele Bene il solito uomo di turno di Tommaso Casillo. E quindi, malgrado al primo turno avessero votato per altri, preferivano “turarsi il naso” e votare la sua opponente pur di impedirgli di riconfermarsi per l’ennesima volta al potere della città. Ma nei fatti, questi voti “nuovi” sono stati molto pochi. Almeno se si guarda ai dati assoluti. Raffaele Bene ha ottenuto 10.808 voti conquistando il 57,55%, mentre Angela Russo si è fermata al 42,45%, avendo raccolto 7.971 voti.

Confrontati coi dati del primo turno, si evince che Raffaele Bene abbia ricevuto 4mila voti in meno (rispetto ai 14.981 precedenti), mentre la Russo abbia avuto grosso modo gli stessi voti (8.013 precedenti). Dunque, il gap si è ridotto soprattutto per la minore affluenza in favore del neo Sindaco, dovuta in parte al disinteresse di molti, magari non diventati consiglieri comunali, spinti a preferire altre mete che una triste cabina elettorale dalla splendida giornata di sole.

Infine, l’arrivo in città di Matteo Salvini. Attuale Re Mida della politica italiana, visto che laddove ci mette la faccia e le sue “belle” parole altamente persuasive, fa vincere il candidato di turno. Ma a Casoria non ha potuto nulla neanche lui.

Invece, non è andata così. Le forze demoplutocratiche casillane hanno ancora una volta spazzato via gli avversari. Raffaele Bene è il nuovo Sindaco di Casoria, alla fine di una campagna elettorale già da molti considerata la più velenosa della storia politica di Casoria. Che di veleni e di “notte dei lunghi coltelli” ne ha conosciute fin troppe. Campagna elettorale non a caso culminata con una querela da parte di Angela Russo nei confronti di Bene.

Elezioni Casoria 2019 consiglieri comunali eletti

Alla luce del risultato definitivo, ecco come si compone il consiglio comunale di Casoria con Raffaele Bene Sindaco (Fonte NanoTv):

Maggioranza: Andrea Capano, Rosalba Talletti, Luisa Marro, Pasquale Tignola, Paola Ambrosio, Massimo Mileto (Casoria libera); Francesco Russo, Alessandro Mariano Graziuso, Stella Rosaria Cassettino (Obiettivo Comune); Giuseppe Barra, Francesco Esposito (Cittadini per Bene); Amalia Pizza (Casoria Viva); Vincenzo Ramaglia (Casoria nel cuore); Giuseppe D’Anna (Insieme per Casoria); Marco Colurcio (Uniti per Casoria).

Minoranza: Angela Russo, Maria Laura Pugliese (Forza italia), Gennaro Trojano (Angela Russo Sindaco), Gennaro Fico (Lega); Elena Vignati, Mauro Baratto e Gaetano Palumbo (M5S); Pasquale Fuccio (Generazione Sud), Orsino Esposito (PD).

Elezioni Casoria 2019, vittoria di Bene tra solite facce e astensionismo inquietante

casoria elezioni 2019

Se in un precedente articolo mi sono divertito a trovare qualche titolo cinematografico che ben spiegasse le elezioni casoriane, anche in questa sede non posso esimermi. Credo che quello giusto sia: Ritorno al Futuro. Ossia, vince un candidato giovane, preparato, onesto, certo, ma supportato da chi ha governato Casoria ininterrottamente da quando si vota il Sindaco. Ovvero, dal 1993. hanno cambiato coalizione, partiti, hanno lanciato figli e galoppini, ma sono sempre gli stessi.

In occasione della prima elezione diretta del Sindaco, infatti, Umberto Bossi, guardando il risultato elettorale di questo Comune disse: “Casoria è l’unico comune che vota ancora socialista. Dovrebbe scomparire dalla cartina geografica”.

Eravamo infatti all’indomani dell’inchiesta giudiziaria di Mani pulite, che aveva spazzato via due importanti partiti che avevano sempre governato Casoria dal dopoguerra: il Psi, appunto, e la Dc. Sono passati 26 anni. Cosa è cambiato?

La spinta a Bene è arrivata senza dubbio anche da Nicola Marrazzo, pezzo da 90 del Partito democratico, che governa, guarda caso, in Regione Campania con Campania libera. Partito di Casillo, fondato dal Governatore Vincenzo De Luca. E non è un caso che, mentre Pasquale Fuccio abbia ribadito la neutralità del Pd in occasione del ballottaggio, da Antonella Ciaramella, referente principale in regione del Partito democratico casoriano, sia arrivato un ticket in favore di Bene. Poi smentito.

In città sarebbe dovuto arrivare anche Vincenzo De Luca, poi la cosa è saltata. Forse per non rendere il tutto palese. 

L’unica speranza è che questa contiguità politica tra il Comune casoriano e la Regione campana possa solo andare a vantaggio della città in termini di fondi e progetti da mandare in porto. Sebbene, tra un anno si voti per il rinnovo della Giunta regionale campana. E non è detto che De Luca sia confermato. Sia perché potrebbe candidarsi un personaggio di spicco come il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris (che potrebbe portare via molti voti al centrosinistra), sia perché la Lega salviniana potrebbe trainare alla vittoria il centrodestra anche in Campania.

Infine, una nota merita l’inquietante astensionismo che ha caratterizzato le elezioni comunali casoriane. Affluenza solo al 30%. Peggio di Casoria, in tutta Italia, solo un piccolo comune del cuneese che conta poco più di 100 abitanti. Al primo turno a Briga Alta hanno votato solo 28 elettori.

Una cittadinanza stanca, disillusa e sempre più disinteressata. Che dinanzi al risultato elettorale di ieri, probabilmente, lo sarà ancora di più. Ma non ci sono scuse. I candidati erano 7 e di outsider fuori dalla vecchia politica casoriana da poter scegliere ce n’erano. Invece a loro sono state date solo le briciole. Non a caso, ad esempio, il Movimento cinque stelle alle europee in città ha sfiorato il 50%. Mentre alle comunali al primo turno si è fermato al 17. Cosa ha scelto quel 33% mancante?

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