Cassano si ritira: ecco intervista bomba a Le Iene

Antonio Cassano ha deciso di ritirarsi definitivamente, all’età di 36 anni. Per lui si era profilata anche una ultima esperienza con la Virtus Entella, ma ha deciso di smettere. In fondo, lo aveva già fatto da due anni. Dopo l’ultima avventura con la Sampdoria. Per lui si è trattato di un ritorno, dove ha registrato 24 presenze e 2 reti. In seguito, è arrivato un contratto col Verona dove però non ha mai giocato.

Antonio Cassano, talento sprecato. Nato e cresciuto calcisticamente nel Bari, ha militato in diversi club di prestigio: Inter, Milan, Real Madrid, Roma. Ma all’estro dei piedi, non ha corrisposto la serietà della testa. Tanto che alle sue scelleratezze, è stato dato un nome specifico: cassanate. Termine coniato da Fabio Capello. Allenatore che egli prese anche in giro durante un allenamento durante l’esperienza col Real Madrid. Il tutto ripreso e diffuso da una Tv spagnola e da allora smise di giocare con continuità.

La lista delle sue cassanate sarebbe molto lunga, come molto lungo è comunque l’elenco delle sue prodezze. Io, da interista, ne ricordo una su tutte: quando, da esordiente da titolare nel Bari nel 1999, segnò all’88° il gol decisivo del 2 a 1 contro l’Inter a Milano. Mandando in bambola due difensori di esperienza quali Blanc e Panucci. Per lui si aprirono le porte di una grande carriera, che però ha chiuso troppe volte.

Ora, da ritirato, ha sparato ancora più a zero contro quel calcio che l’ha visto per vent’anni protagonista nel bene, e sopratutto, nel male.

Cassano intervista Iene

antonio cassano

 

Come riporta Virgilio, in un’intervista alle Iene Antonio Cassano ha parlato della sua carriera e del calcio attuale.

“Meglio il calcio nel ’99 o adesso? Quello del ’99 tutta la vita. Adesso sono tutte schiappe. Una massa di pippe. Togli la Juve in Serie A e Higuain che gioca nel Milan, trovami un campione”.

Poi l’attacco a uno dei suoi ex allenatori, Andrea Stramaccioni:

“Le ho prese da lui? Gli piacerebbe. No, ci siamo solo spintonati e basta. Il peggior allenatore che ho incontrato? E’ Stramaccioni. Il migliore? Capello”.

L’elogio a Francesco Totti:

“Calciatore più forte italiano della storia insieme a Baggio e Maldini. I tre calciatori più scarsi con cui ho giocato? Una valanga, non lo so. Eh non posso dirlo, poverini dai”.

“La Juventus? È la squadra più forte in assoluto in Italia e una delle migliori in Europa. Ma non ci giocherei. La Juve non è per me. Dopo tre giorni mi caccerebbero. Primo giorno la firma, secondo giorno l’allenamento, terzo giorno la rescissione”.

I problemi della Nazionale:

“Giusto non essere andati ai Mondiali. Non è una squadra decente. Assolutamente è colpa dei giocatori. Anche Guardiola, che è il migliore allenatore al mondo, non può fare miracoli senza giocatori. Chi vince sono sempre i calciatori, chi perde sono gli allenatori”.

Su Mancini:

“È l’uomo giusto con una grande squadra. Sarà l’uomo giusto con una squadra normalissima? Bah, ne dubito”.

Antonio Cassano carriera

cassano bari

Come riporta Wikipedia, Cresciuto nel Bari, dopo la sua esplosione nel capoluogo pugliese viene riconosciuto da alcuni come l’erede di Roberto Baggio. Nel 2001, a 19 anni, si trasferisce alla Roma, con cui vince la Supercoppa italiana 2001 e disputa, nella stagione 2003-2004, l’annata più prolifica della sua carriera: 18 gol in 39 presenze, 14 solo in campionato. A 23 anni, nel gennaio 2006, passa al Real Madrid ma l’esperienza spagnola si rivela deludente: in una stagione e mezza segna appena 4 reti in 29 incontri pur vincendo la Liga 2007 da comprimario.

Tornato in Italia, veste la maglia della Sampdoria: a Genova trascorre i suoi anni migliori, dispensando 42 assist e segnando 41 reti in 115 sfide tra campionato, Coppa Italia, Coppa UEFA/Europa League e Champions League. Alla Samp forma un’ottima coppia offensiva con l’attaccante Giampaolo Pazzini, tanto che i due sono paragonati ai «gemelli del gol» degli anni novanta, Roberto Mancini e Gianluca Vialli. Al termine della stagione 2009-2010, Cassano e Pazzini contribuiscono in modo decisivo a riportare la Sampdoria in Champions League dopo diversi anni.

Negli anni seguenti, Cassano vive momenti altalenanti vestendo le maglie prima del Milan – dove vince lo scudetto 2011 e un’altra Supercoppa italiana – poi dell’Inter, dimostrando sempre ottime qualità da assist-man. In seguito gioca anche col Parma, dove torna a esprimere un buon gioco, ma, svincolatosi a gennaio 2015 dalla società in fallimento che non gli pagava lo stipendio da sei mesi, dopo qualche mese di pausa, fa il suo ritorno alla Sampdoria.

Esordisce nella Nazionale italiana nel 2003, con la quale partecipa a tre Europei (2004, 2008 e 2012) e al Mondiale 2014. È il miglior marcatore dell’Italia al campionato europeo (3 gol complessivi, a pari merito con Mario Balotelli).

Nel corso della sua carriera, Cassano ha avuto diversi soprannomi: Peter Pan da giovane, Il Pibe di Bari Vecchia ai tempi della Roma, e Fantantonio con la maglia della Sampdoria.

Qui l’inervista integrale a Le Iene: https://www.iene.mediaset.it/video/antonio-cassano-intervista-calciatore_197904.shtml

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