Cerreto Sannita e il magico presepe che ne celebra la rinascita

Cerreto Sannita e il magico presepe che ne celebra la rinascita

Cerreto Sannita è un comune di 3.908 abitanti della provincia di Benevento. Si trova alle porte del Parco regionale del Matese e dista 36 km dal capoluogo di provincia e 71 km da Napoli.

Cerreto Sannita è stata anche insignita con la bandiera arancione. Si tratta di un riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano (TCI) ai piccoli comuni dell’entroterra italiano (massimo 15.000 abitanti) che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.

Cerreto Sannita storia

Il territorio di Cerreto Sannita fu abitato sin dalla preistoria come testimoniano i risultati di alcuni scavi archeologici realizzati alla fine del XIX secolo nei pressi della morgia Sant’Angelo o «Leonessa».

Feudo della famiglia Sanframondo dal 1151 al 1460, nel 1483 passò ai Carafa che eressero Cerreto Sannita “Civitas totius superioris state metropolis” (città capoluogo della contea superiore). Nel XVII secolo divenne sede dei vescovi della Diocesi Telesina che nel 1986 è diventata Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

Nel 1737 la cittadina si ribellò ai conti Carafa a causa del regime di polizia imposto ai cerretesi e delle esose imposte che stavano mettendo in ginocchio l’industria della lavorazione dei panni lana. I Carafa inviarono centoventi mercenari per sedare la rivolta ed eseguirono numerose violenze e carcerazioni arbitrarie.

Solo grazie all’intervento del Re Carlo III fu ripristinata la legalità ed i cerretesi riuscirono ad ottenere delle prime vittorie giudiziarie anche se l’industria armentizia, che per secoli aveva creato enorme ricchezza per i cerretesi, era ormai in declino.

Durante il periodo pre-unitario, qui fu molto attivo dal 1860 Cosimo Giordano. Che andava incitando le popolazioni locali alla rivolta contro l’esercito piemontese. Continuò ad uccidere, a sequestrare persone e a rubare sino all’arresto avvenuto nel 1882. Processato, venne condannato ai lavori forzati a vita.

Ad inizio ‘900, il denaro proveniente dai numerosi cerretesi che erano emigrati in America giovò molto a coloro che erano rimasti a vivere nella cittadina. Con quei soldi le abitazioni vennero ristrutturate e ampliate, le chiese vennero abbellite da altari in marmo e da nuovi pavimenti, e vennero fondate ben tre banche. Che fallirono poi a causa della prima guerra mondiale.

Il Comune risentì molto anche della Seconda guerra mondiale e si avviò verso un lento declino. Anche nella sua attività principale: le ceramiche.

Cerreto Sannita cosa vedere

Cerreto Sannita, come da tradizione per i comuni del centrosud, è ricca di chiese. Ma anche Palazzi e Fontane. Non mancano poi attrazioni naturalistiche.

Su tutte le attrazioni, però, primeggia il Museo civico e della ceramica cerretese, diviso nelle sezioni della ceramica storica e della ceramica contemporanea. Recentemente ha acquisito circa 200 pezzi della “Collezione Mazzacane“. La ceramica cerretese ha antiche origini anche se il periodo più florido e di maggiore produzione fu quello successivo al terremoto del 5 giugno 1688.

Molto suggestivo è poi il presepe custodito nella collegiata di San Martino. Sita nella omonima piazza dove è possibile apprezzare anche l’omonima Piazza.

Il presepe, seppur di recente realizzazione, celebra la rinascita di Cerreto Sannita dopo il devastante terremoto del 5 giugno 1688. Infatti, è ambientato nel paese ed è possibile apprezzare pastori con i vestiti tipici dell’epoca. Particolare è il fatto che al centro non vi sia la grotta con la Sacra famiglia ma un Parroco. Simbolo del fatto che il potere temporale della Chiesa primeggi.

La stessa sacra famiglia si trova in un opificio e non in una grotta come siamo abituati solitamente ad apprezzarla.

cerreto sannita

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