Chi sono cinesi che hanno acquistato Inter e Milan: la fine dei Cummenda

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 28 Agosto 2017

Cummenda è un termine tipico del dialetto milanese per indicare un piccolo borghese presuntuoso, magari padrone o titolare di qualche azienda dalle piccole dimensioni, che si dà un sacco di arie, che pretende “il rispetto”. Nella commedia italiana anni ’70 e ’80 divenne particolarmente noto in questo ruolo Guido Nicheli, scomparso nel 2007. Così come noto nel Cinema è il film di Marco Bellocchio: La Cina è vicina, del 1967. Bene, la Cina è arrivata da un pezzo, con le sue fauci capitaliste travestite da falso comunismo. Mentre i Cummenda stanno sparendo, con tante aziende di piccola e media dimensione che chiudono quasi quotidianamente. In questo contesto si inserisce a pennello la cessione ai cinesi di Inter e Milan nel giro di due mesi. Ma chi sono cinesi che hanno rilevato Inter e Milan? Come vedremo, tanta finanza ma poca conoscenza della materia primaria: il calcio.

Chi sono cinesi che hanno acquistato Inter

inter cinesi proprietariLo scorso 6 giugno l’Inter è passata dagli indonesiani ai cinesi. Erick Thohir è diventa socio di minoranza e Massimo Moratti dice addio alla squadra che ha portato sul tetto del mondo. A Nanchino si è svolta la conferenza stampa che segna una svolta epocale in casa Inter. Massimo Moratti esce così definitivamente di scena, avendo ceduto il 29,5% delle sue quote. Thohir conserva il 31% delle quote, mentre il restante 0,45% è distribuito tra i piccoli azionisti. Il magnate indonesiano rimarrà presidente, almeno per il momento. Già, perché Suning è destinata a rilevare il 100% delle quote, con il conseguente addio di Thohir.

Questo il messaggio del nuovo proprietario Zhang Jindong, numero uno di Suning: “Renderemo l’Inter più sempre forte. Mi sono appassionato all’Inter ed è una responsabilità molto grande entrare nel club. Il calcio in Cina cresce in modo esponenziale, per questo la scelta di acquisire l’Inter è molto strategica. L’Inter è la nostra porta ed è la squadra con più tifosi in Cina, quella che 38 anni fa per prima ha creduto in noi. Faremo l’Inter ancora più grande, nella continuità della sua storia, con le vittorie ottenute con la famiglia Moratti”.

Chi sono i cinesi che hanno acquistato l’Inter? Come riporta Ibtimes, trattasi della Suning Holdings Group, un colosso dell’elettronica e dell’e-commerce che fattura 15,5 miliardi di euro all’anno. Secondo Forbes, Zhang Jindong vanta un patrimonio di 3,7 miliardi di euro: è il 28esimo uomo più ricco della Cina e il numero 403 nel mondo. Ulteriori dettagli nel comunicato pubblicato sul sito dell’Inter: “in breve tempo Suning Holdings Group si è trasformato in uno dei tre gruppi cinesi non statali più grandi del Paese, con quasi 50 milioni di vendite annuali. Al momento ha due compagnie quotate, una nel proprio Paese e l’altra all’estero. Con una catena di più di 1600 negozi, la sua attività commerciale copre 600 città tra Cina, Hong Kong e Giappone, ed è in continua crescita attraverso la ramificazione in sei settori: Retail, Real Estate, Sport, Media e Entertainment, Investimenti e Servizi Finanziari”. Da premettere, comunque, che l’Inter non potrà permettersi spese folli sul mercato per via del fair play finanziario.

Chi sono cinesi che hanno acquistato il Milan

chi sono cinesi milanIeri, cinque agosto, è invece toccato al Milan, con Berlusconi che vede così finire la sua gloriosa Presidenza dopo trent’anni. La cordata che ha acquistato il Milan fa capo a Han li, che ha firmato il contratto con Danilo Pellegrino, amministratore delegato di Fininvest. A Berlusconi, che resterà presidente onorario, sono stati promessi “importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario per un ammontare complessivo di 350 milioni in tre anni”.

Chi sono cinesi che hanno acquistato il Milan? Come riporta Quotidiano.net, Yonghong Li, il nuovo padrone del Milan, è il chairman della management company Sino-Europe Sports Investment Management Changxin Co, un soggetto di diritto privato cinese espressione di una cordata di imprenditori. Tra i suoi investitori c’è anche Haixia Capital, un fondo che ha il governo di Pechino come azionista e che opera soprattutto nella regione di Fuzhou, una megalopoli cinese di oltre sette milioni di abitanti. Nato nel 2010, inizialmente Haixia si occupa di finanziare la realizzazione di infrastrutture in Cina. In pochi anni si espande e arriva fino in Francia con acquisizioni nel settore delle coltivazioni e degli allevamenti di pollame.

Il presidente di Haixia Capital si chiama Lu Bo e ha cominciato la sua carriera dirigenziale a metà degli anni ’90 nella State Development and Investement Corporation, attiva nel settore industriale e finanziario, con forti interessi nei settori energetico, minerario, portuale e del trasporto marittimo. Il manager ne ha scalato le posizioni fino a ricoprirne la carica più importante. La mossa della Sino- Europe Sports Investment Management Changxin Co potrebbe indicare un interessamento del governo cinese a investire nel calcio europeo, con l’obiettivo di organizzare i Mondiali nel 2030.

Se Inter e Milan vogliono tornare a vincere, devono affiancare ai capitali cinesi un’ottima conoscenza del calcio. Ai nerazzurri manca ormai da un trentennio una dirigenza che aiuti la Presidenza a fare mercato (si ricorderanno i tanti miliardi buttati da Moratti, specie negli anni ’90). Pertanto, urge un Direttore tecnico degno di questo nome. Il Milan, dal canto suo, non può pretendere in eterno i servigi di Adriano Galliani. Vecchio volpone del mercato, certo, ma che lo scorso 30 luglio ha raggiunto i 72 anni di età. Vecchio, appunto.

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