Coronavirus, il sintomo chiave è la dispnea: come distinguerla

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 3 Novembre 2020

La curva dei contagi da Coronavirus Covid-19 continua a calare e in alcune zone del Sud si va già da diversi giorni verso i zero nuovi casi.

Occorre ora capire come sarà la situazione con le nuove aperture. Sebbene non dovrebbero esserci aumenti vistosi, considerando le temperature alte che solitamente tengono a freno i virus, l’uso di mascherine in pubblico e il fatto che il Coronavirus abbia perso la forza iniziale per effetto del naturale decorso di ogni virus quando passa da un essere umano all’altro.

Il tutto, prendendo comunque sempre i dati con le molle. Sia quelli in fase emergenziale, sia quelli in fase calante. Visto che talvolta sembrano riportati a tavolino, ora per spaventare, ora per tranquillizzare e indurre le persone a spendere e far girare l’economia.

Intanto, si studia ancora il Coronavirus Covid-19 per trovare nuovi tasselli che aiutino a capirne di più.

Ultimo contributo in tal senso lo dà uno studio pubblicato sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, che ha utilizzato come campione oltre mille persone.

Orbene, lo studio rivela come la dispnea sia il sintomo decisivo per iniziare ad allarmarsi e indica come bisogna distinguere la dispnea indotta da Covid-19 e quella dovuta ad altre patologie.

Dispnea cos’è

dispnea sintomi

In generale, la dispnea è la sensazione di mancanza di ossigeno, difficoltà a respirare. Ma può avere varie cause e talvolta innescata anche da cause di natura psicologica.

Ovvero, sentiamo una “fame d’aria” ma di fatto abbiamo una ossigenazione nel sangue regolare.

Dato che il risultato del tampone richiede comunque qualche giorno per arrivare, con il rischio che in attesa del risultato la salute del paziente possa già essere compromessa, l’analisi dell’ossigeno nel sangue potrebbe essere una diagnosi efficace.

Ovviamente poi accompagnata da altri approfondimenti, come la radiografia dei polmoni. Oltre ai soliti sintomi come la febbre alta insistente, la tosse, ecc.

Dispnea come si misura

La misurazione dell’ossigeno nel sangue, tra l’altro, è anche molto semplice.

Infatti, si esegue tramite uno strumento – chiamato pulsiossimetro – che si infila sulla punta delle dita. Che già i medici di base hanno in dotazione, ma è anche acquistabile in Farmacia.

Lo strumento dà subito i valori, che appaiono in formato numerico, dopo qualche secondo.

Dispnea valori

dispnea cause

I valori della misurazione dell’ossigeno nel sangue danno adito a diverse interpretazioni:

  • Tra 95 e 99: i valori sono normali
  • Tra 90 e 95: parziale assenza dell’ossigeno (lieve ipossia)
  • <90: severa deficienza di ossigeno (grave ipossia)
  • >100: iperventilazione

Esistono comunque delle eccezioni. Per esempio, l’iperventilazione potrebbe essere dovuta ad un momento attacco di panico, quindi non a gravi patologie sottostanti. Oppure, un valore intorno a 90 potrebbe essere normale per i soggetti affetti da broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO).

Quindi, i valori vanno anche letti in base alla propria situazione complessiva.

In alcuni casi, poi, la dispnea può essere solo una sensazione apparente. Per esempio, provocata da semplice reflusso che comporta tra i sintomi anche la sensazione che ci manchi il respiro.

Come distinguere dispnea da Coronavirus da quella innescata da altre patologie

dispnea coronavirus

Come riporta Virgilio, nel caso della polmonite comunitaria da legionella, la malattia può presentarsi in modo abbastanza simile a quella da Sars-Cov-2. Inizia con febbre e affaticamento, seguita da tosse e solo più tardi, nei casi più gravi, si aggiunge dispnea.

Al contrario, nei pazienti Covid, in genere tosse e febbre si manifestano già all’esordio e la dispnea arriva dopo pochi giorni, anche in seguito alla diminuzione della febbre.

Anche con le polmoniti virali esistono delle somiglianze. In questo caso, però, la dispnea si associa ad incremento della febbre e a tosse grassa, mentre in quella da Covid si ha un peggioramento della dispnea senza catarro.

A distinguere la dispnea provocata dall’ansia da quella provocata da Covid è il momento del giorno in cui insorge: infatti, se nel primo caso tende a manifestarsi a riposo o quando si cerca di addormentarsi, nel Covid invece è costante e peggiora sotto sforzo.

Infine, la differenza tra influenza stagionale e Covid può non vedersi nelle fasi iniziali. Tuttavia, la dispnea nel primo caso è rara e quando appare, in genere dopo il quarto giorno, tende a migliorare velocemente.

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