Da comunista punk ad asceta di destra: il voltafaccia di Giovanni Lindo Ferretti

EX LEADER DEI Cccp, Csi e Per Grazia Ricevuta, E’ STATO UN ANTESIGNANO DEL PUNK IN ITALIA E UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TANTI GIOVANI DI SINISTRA. DA ANNI PERO’ HA CAMBIATO SPONDA POLITICA
Non ho mai seguito particolarmente le opere di Giovanni Lindo Ferretti. Pertanto, posso solo provare ad immaginare cosa pensino oggi di lui i tanti giovani di sinistra che ne hanno seguito il pensiero prima ancora che la musica. Frontman dei Ccp fedeli alla linea prima, e degli CSI e PGR poi, Ferretti è stato un antesignano del punk in Italia; nonché tra i massimi esponenti nel nostro Paese della New wave, della Musica elettronica, del Folk e della World music.
I suoi album hanno sempre avuto come matrice l’ideologia comunista, ma da una decina di anni Ferretti si è avvicinato a posizioni politiche diametralmente opposte, vicine al centrodestra. Rientrando così nella numerosa lista di quanti, crollato il muro di Berlino e scioltosi il Pci, hanno iniziato ad avere graduali posizioni revisioniste. Come se tante storture della messa in pratica del pensiero comunista prima di quel momento non le si conoscessero. O forse, semplicemente, non le si voleva vedere.
Occorre comunque aggiungere anche che, come ha rivelato in un’intervista a Otto e mezzo del 2006, proviene da una famiglia cattolica e fascista.

Ultima tappa di questo suo revisionismo radicale e spiazzante agli occhi di quanti lo hanno amato seguito e perfino ritenuto un modello, è stata la partecipazione come relatore alla convention estiva Atreju organizzata dai ragazzi della destra sociale. Un momento peraltro patetico e retorico, dato che quest’ultima nei fatti non esiste più da tempo e che per quanto i giovani di destra si riuniscano in manifestazioni – sincere o di facciata che siano – alla fine a decidere è sempre il vecchio leader.

IL PENSIERO DI FERRETTI AD ATREJU– Giovanni Lindo Ferretti, lo storico cantante dei Cccp, poi Csi e Per Grazia Ricevuta, non si sente in colpa per aver fatto ‘tabula rasa’, per la sua conversione al centrodestra e al cattolicesimo. “Anzi, mi sento in debito con tanta gente che oggi è qui ed è stata costretta a vedere i miei concerti alla festa dell’Unità”, risponde il cantautore. Un cambio di linea che molti fan ancora non gli perdonano. “Non mi faccio influenzare da queste menate, non mi interessano, il pubblico può essere intelligente e apprezzare una persona anche se le idee non combaciano”, spiega a margine dei dibattiti della festa organizzata da Fratelli d’Italia a Roma.
Sull’immigrazione condivide le parole di Giorgia Meloni: “C’è un diritto dell’umanità a vivere in pace nella sua terra, ma lo straniero è straniero, uno Stato che non protegge i confini e non pensa ai suoi compatrioti non è uno Stato, mi fanno molta impressione le persone che mettono i propri cari all’ospizio per dedicarsi ai poveri del terzo mondo”. E poi aggiunge: “Non condivido la linea del governo sul tema, purtroppo il centrodestra per adesso non parla con voce univoca”. Ferretti infatti spera in una coalizione unita per votarla alle prossime elezione: “Sono lontano dalla sinistra da tanto tempo, stimo la Meloni, uno dei pochi politici che apprezzo, la vedrei leader, mentre Salvini ha dei pregi ma anche dei difetti. Berlusconi? Ci sono problemi anche di carattere estetico, c’ha un’età, se ne deve fare una ragione, è fuori tempo, ho simpatia umana per lui, però da un punto di vista politico ha un sacco di problemi”.
IL GRADUALE PASSAGGIO A DESTRA– Il 2005 può essere considerato l’inizio del suo voltafaccia politico. In quell’anno si espresse a proposito del referendum sulla procreazione assistita dichiarando di essere favorevole all’astensione, la qual cosa gli attirò dure critiche da Liberazione. Ha poi dichiarato di aver votato per la coalizione di centrodestra nelle elezioni dell’aprile 2006.
Durante l’8 marzo del 2008 Ferretti ha partecipato ad una manifestazione indetta dalla lista antiabortista creata da Giuliano Ferrara, pronunciando un discorso a favore delle istanze di tale movimento politico.
In vista delle elezioni regionali del 2010 ha affermato di aver deciso di votare per la Lega Nord. In un’intervista rilasciata a la Repubblica XL (n.75 dell’aprile 2012) in occasione dell’uscita del disco A cuor contento ha tuttavia asserito di aver votato per la Lega in quanto era l’unico partito schierato contro tecnocrati e banchieri, e ha aggiunto di nutrire contro la Lega Nord un odio viscerale.
Nel suo terzo libro “Barbarico” del 2013 dichiara dopo il voto alla Lega Nord quello a Fratelli d’Italia, per consolarsi con la nazione italiana. Successivamente parteciperà alla festa estiva Atreju organizzata da Giorgia Meloni.
ISRAELE E CATTOLICESIMO – Dopo aver intrapreso un viaggio in Israele, nonostante abbia in passato sostenuto l’Intifada e la Palestina, ha abbracciato la causa israeliana. Quanto al cattolicesimo, in realtà già nel 1989 dichiarò di essere molto religioso. Dunque, almeno per quanto concerne la fede, non ha cambiato idea da un momento all’altro. Solo che adesso, liberatosi d’un tratto da certe idee, si sente libero di ostentarle. Peccato però per i tanti che per anni hanno creduto a ciò che diceva e cantava.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

9 Risposte a “Da comunista punk ad asceta di destra: il voltafaccia di Giovanni Lindo Ferretti”

  1. Non ho francamente mai capito il senso di tutte le polemiche che hanno riguardato le "svolte" politiche di Ferretti…Fermo restando che lui ha sempre parlato di un "ritorno a casa" ( la fase comunista è iniziata negli anni 70, fino ad allora era un cattolico-conservatore che voleva farsi prete, per sua stessa ammissione)e quindi , semmai, il voltafaccia sarebbe stato l'essere diventato comunista,fermo restando che un certo misticismo e un certo identitarismo sono sempre stati presenti nella sua opera artistica (ascoltatevi Morire, Madre o Libera Me Domine) ma poi, non ho capito : molti ex comunisti hanno votato senza colpo ferire gente come Rutelli, Prodi e ora Renzi o Grillo, e lui non può fare una scelta diversa? Tanto il PCI non esiste più, e nessuno dei partiti attualmente presenti non credo possa dirsene erede…sicchè….

  2. Questo è vero, so di queste sue vicende personali. Ma credo tocchino un'altra questione, quella religiosa appunta. Infatti scrivo che lui abbia sempre ammesso di essere stato un credente, anche nei fatidici anni '80. Solo che probabilmente non poteva ammetterlo prima, dato che si spacciava per comunista (almeno questo è quello che oggi mi fa credere). Mentre ora fa pure le battaglie anti-abortiste con Ferrara. Peraltro ha anche ammesso di provenire da una famiglia cattolica e fascista. Forse ha preso per il culo per vent'anni due generazioni di giovani comunistelli, chissà…

  3. Forse bisogna contestualizzare meglio. Non è questione di coerenza poiché è cambiamento avvenuto negli anni e dettato da sue vicende personali. La morte della madre e la sua guarigione da un tumore ( pgr, il nome del suo ultimo progetto, sta appunto a significare "per grazia ricevuta" riferito proprio a questo) lo hanno portato alla conversione al cattolicesimo, avvenuta comunque in modo lento; questa conversione ha modificato anche alcune sue posizioni. Per gli altri noi poi, in realtà si trattava più di una posizione antiamericana che filo sovietica.

  4. Ah quindi chi rimane fedele a vita a un ideale sia esso politico, etico, filosofico ecc… è automaticamente nu scem perchè non ha cambiato idea?

  5. Non credo che qualcuno metta in discussione le sue qualità artistiche , però è innegabile che per molti anni delle sua carriera si è mostrato politicamente schierato. È altrettanto innegabile che il suo pubblico era per la gran parte il popolo della sinistra radicale. Lo sgomento è legittimo ..

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