Da meta per sballarsi a meta per patetiche coppiette: la brutta fine di Amsterdam

Amsterdam l’ho visitata nel 2010, coronando un sogno che avevo dall’età di 18 anni. Certo, andarci a 28 anni non è la stessa cosa, ma mi accontento. In realtà fu una tappa di un viaggio di 8 giorni che vide toccare altre città quali Rotterdam, Kinderjik, Anversa, Bruges e Bruxelles.

Malgrado avessi già gli occhi di un quasi trentenne e non più di un adolescente, Amsterdam non mi deluse affatto. Bellissima città ordinata, fatta di canali, piste ciclabili, efficienza. Ovviamente, fatta anche di perdizione e di divertimento estremo: droghe leggere o pesanti e prostituzione legale messa letteralmente in vetrina. Ovviamente, non poteva mancare la visita al Museo dedicato al mio pittore preferito: Vincent Van Gogh. Dove però sono presenti anche le opere di altri impressionisti. Categoria alla quale il pittore olandese è stato ascritto, malgrado non digerisse quella corrente artistica. Ma si sa, occorre procedere per categorizzazioni ed etichette, per semplificare.

Nata come un piccolo villaggio di pescatori nel tardo XII secolo, Amsterdam divenne uno dei porti più importanti del mondo durante l’età dell’oro olandese (17 ° secolo), a seguito dei suoi sviluppi innovativi nel commercio. Durante quel tempo, la città era il principale centro per la finanza e i diamanti. Nel XIX e nel XX secolo la città si espanse e furono progettati e costruiti molti nuovi quartieri e periferie. I canali del 17° secolo di Amsterdam e la Defense Line di Amsterdam del 19° secolo sono nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Quindi, stiamo parlando di una città che ha molto da offrire anche dal punto di vista culturale. Ma mi sembra che ultimamente stia prendendo una brutta piega…

Amsterdam, meta per coppiette e nuovi fan di Van Gogh

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Negli ultimi anni, complice anche il terrorismo che ha un po’ intimorito i più a recarsi in altre capitali blasonate come Parigi e Londra, Amsterdam si sta trasformando in una meta per coppiette e “piccioncini”. La capitale olandese sta vivendo anche una seconda giovinezza dopo la prima a base di sballo, grazie alla scoperta vergognosamente tardiva dello stesso Van Gogh. Una scoperta che registra il passaggio da un eccesso all’altro: ora intorno a Van Gogh c’è una speculazione commerciale al limite dell’indecenza (come ho scritto qui).

Aggiungiamoci poi l’interesse intorno alla figura di Anna Frank, rinverdita dallo spauracchio fascista e nazista tornato prepotentemente in auge negli ultimi anni. Di Anna Frank è possibile visitare la casa (restaurata) nel quale visse in clandestinità. Una messa in vetrina della sofferenza altrui.

Ovviamente, il tutto sta portando ad un innalzamento dei prezzi per volo e alloggio. Tanto che per risparmiare qualcosa occorre prenotare almeno 8 mesi prima. E’ il turismo di massa, bruttezza.

La mia Amsterdam, per fortuna, l’ho visitata in tempo.

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