DAL SUDAFRICA ARRIVA RAPE-AXE, IL PRESERVATIVO ANTI-STUPRO

Ufficialmente si chiama “Rape-axe” ma è stato ribattezzato “preservativo antistupro” poiché pensato per impedire agli aggressori di portare a termine la violenza sessuale. Inventato dalla dottoressa sudafricana Sonnet Ehlers – la quale da anni lavora con le donne vittime di stupri – il Rape-axe è un dispositivo in lattice duro che si introduce all’interno del tubo vaginale grazie a un tampone applicatore che serve sia per inserirlo sia per estrarlo, e si “aggancia” alle labbra come fosse un diaframma.
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COME FUNZIONA – Sulla superficie interna vi sono delle setole dure, dei piccoli denti che durante la penetrazione si conficcano nella pelle del pene del violentatore provocando dolori atroci, tali da mettendolo ko per il tempo necessario alla sua vittima di fuggire. Il condom anti-violenza non permette di urinare e nemmeno di camminare e non potendo essere estratto se non da un chirurgo, permetterebbe anche l’identificazione dei violentatori.
Si può indossare in qualunque occasione una donna si senta poco sicura, è impossibile che un uomo si accorga della sua presenza prima del tentativo di violenza, può rimanere all’interno della vagina fino a 24 ore senza creare problemi, e poi non provoca infezioni a patto che venga usato una volta sola e poi gettato, proprio come un normale condom. E tra l’altro protegge dal virus HIV e da altre malattie a trasmissione sessuale.

LE ORIGINI DELL’INVENZIONE– L’idea di un “preservativo coi denti”, ha raccontato la dottoressa Ehlers, le è stata suggerita da una ragazza che molti anni fa era stata violentata da uno sconosciuto, e che aveva esclamato: «Se avessi avuto dei denti nelle parti intime!». Quarant’anni dopo quei denti oggi li fornisce la ricerca scientifica a tutte le donne al prezzo modico di 2 dollari.
L’origine Sudafricana dell’inventrice non è un caso: secondo uno studio di “Human Rights Watch” condotto lo scorso anno, in Sudafrica si registra una violenza carnale ogni 24 secondi; inoltre, circa il 28% dei sudafricani intervistati ha ammesso di aver stuprato almeno una volta nella vita una donna e uno su venti ha dichiarato di aver commesso tale abominio proprio nel 2009.

LE OBIEZIONI – Nonostante il fatto che il preservativo antistupro abbia incontrato il favore e l’approvazione di dottori, ginecologi e psicologi, c’è chi – Human Rights Watch compresa – ne contesta l’uso richiamandosi alle barbarie medievali, agli antichi metodi di tortura e all’idea secondo la quale non si può combattere la violenza con altra violenza. Tuttavia la dottoressa Sonnet Ehlers controbatte le obiezioni affermando: «se è vero che Rape-axe può sembrare un congegno medievale, anche lo stupro in realtà è un’azione medievale che da decenni distrugge la vita delle donne; dunque qualcosa bisognava pur fare. Grazie all’esistenza del condom antistupro – conclude la ricercatrice – gli uomini ci penseranno due volte prima di assalire una donna».
In effetti, già sapere dell’esistenza di una tale invenzione potrebbe portare uomini malintenzionati a pensarci più di una volta prima di commettere una violenza sessuale. Del resto, questo “preservativo con i denti” si rifà un po’ all’atavica paura freudiana di una vagina “dentata”.

(Fonte: Libero.it)

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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