DELLA VALLE TIENE A CUORE LE SORTI DEL COLOSSEO…E DELLE SUE AZIONI IN BORSA

PRESENTATO IL PROGETTO DI RESTAURO PER IL COLOSSEO. INTANTO RILANCIA PER POMPEI, VENEZIA E FIRENZE. MA SOPRATTUTTO, LE SUE AZIONI VOLANO…

In soccorso di uno Stato indebitato, sprecone, distratto e pasticcione, arrivano i privati. Un fatto inevitabile, quando perfino beni culturali millenari e tra i primi ad attirare i turisti – come il Colosseo e Pompei – cadono vergognosamente e letteralmente a pezzi.


DELLA VALLE IN SOCCORSO DEL COLOSSEO – Dopo l’accordo firmato a gennaio tra il ministero dei Beni culturali e l’imprenditore marchigiano Diego Della Valle (che ha stanziato ben 25 milioni di euro), a metà luglio potranno essere avviate le gare d’appalto per tre degli otto progetti. Le opere riguarderanno: la chiusura delle arcate perimetrali con un nuovo sistema di 84 cancellate; il restauro dei prospetti settentrionale e meridionale (una superficie di oltre 26mila metri quadrati); la realizzazione di un centro servizi esterno di 1.600 metri quadrati, in cui confluiranno biglietteria, bookshop e tutte le altre strutture di accoglienza (ci sarà anche lo spazio per la caffetteria) che ora si trovano all’interno dell’anfiteatro. I lavori veri e propri saranno avviati a fine settembre e avranno una durata variabile dai 24 ai 36 mesi. Speriamo che nel frattempo non caschi qualche altro pezzo, specie di giorno coi turisti di sotto. I dettagli degli interventi sul Colosseo – che richiama ogni anno 5 milioni di visitatori, con punte giornaliere di 25mila presenze, per un incasso annuo di oltre 27 milioni di euro – sono stati presentati ieri sera nel corso di una conferenza stampa organizzata nella cornice unica dell’anfiteatro. Incontro a cui hanno partecipato per i Beni culturali il ministro Giancarlo Galan, il segretario generale Roberto Cecchi e la soprintendente per i beni archeologici della capitale, Anna Maria Moretti, insieme allo sponsor di tutta l’operazione, Diego Della Valle, e al sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

UN OCCHIO AGLI ALTRI BENI CULTURALI – Il patron di Tod’s ha sottolineato come l’intervento debba essere visto come una rivalutazione del Made in Italy, capace di far crescere la reputazione del nostro Paese nel mondo e di dare alimento all’industria della cultura e del turismo. Allo stesso tempo, Della Valle ha lasciato intendere come il restauro del Colosseo non resterà isolato: ha, infatti, parlato di altri possibili interventi su Pompei, Venezia e Firenze. E’ entrato nello specifico per quanto concerne Pompei, diventata ormai una vergogna nazionale. Dice Della Valle: “sarebbe a livello mondiale se un gruppo di imprenditori napoletani prendesse in mano la situazione di Pompei, prima che lo facciano degli stranieri”. “Ai miei amici imprenditori – ha sottolineato il numero uno della Tod’s – consiglio di prendere in forte considerazione l’idea di restituire una parte della fortuna ottenuta alla gente e al territorio, perché così le cose funzionano meglio e si crea rispetto sociale”.

INTANTO LE AZIONI DI TOD’S SI RIPRENDONO… Mentre i beni culturali aspettano, nel loro splendore e misero stato di abbandono, un intervento concreto prima che qualche altro loro pezzo si stacchi o crolli del tutto, qualcosa di concreto si è già risollevato. Le azioni quotate in Borsa di Tod’s, società di Della Valle. Nonostante le turbolenze viste sul finire della mattinata di venerdì scorso sui bancari, il titolo ha recuperato le perdite accusate il giorno prima e si è riavvicinato al top settimanale a 86,80 euro. Le azioni della società fondata e guidata da Diego Della Valle, guadagnano dunque terreno all’indomani della succitata presentazione del restauro del Colosseo.
Tra l’altro, l’investimento di Della Valle non sarà comunque a fondo perduto, ammesso che sia possibile definire in tal modo un intervento su una delle opere storico-architettoniche più famose al mondo. Tod’s si e’ infatti assicurata l’esclusiva per 15 anni dello sfruttamento dell’immagine del Colosseo. L’accordo con Comune di Roma e Ministero dei Beni Culturali prevede però che il monumento non venga tappezzato da enormi cartelloni pubblicitari, ma solo da pannelli alti 2 metri alla base. Meno male, almeno questo.

(Fonti: IlSole24OreLa Stampa)

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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