Famiglia Cristiana attacca Salvini, ma tace sui preti pedofili

La copertina dello storico settimanale cattolico Famiglia cristiana, in uscita ieri, ma anticipato qualche giorno fa, ha creato non poche polemiche. Infatti, il giornale ha utilizzato come titolo un forte “Vade retro Salvini”, riferendosi a quanto il Ministero degli interni sta facendo sul tema immigrazione. Ispirandosi dunque all’accoglienza invocata da Gesù Cristo, riportata dal Vangelo secondo Matteo.

Una Chiesa che entra così a gamba tesa nella politica italiana non la si vedeva da anni. Anzi, forse mai. Visto che è stata indirettamente al governo di questo paese per quasi 50 anni mediante la Democrazia cristiana e poi, giunta la Seconda Repubblica, è stata al governo alternativamente un po’ col centrodestra e un po’ col centrosinistra. Ora che siamo giunti alla Terza Repubblica, e l’alleanza Lega-M5S ha sbaragliato i vecchi schemi, per le influenze della Chiesa cattolica nella politica italiana non c’è più posto. E dunque si difende come può, forte di un Papa molto mediatico e che sprona all’azione e a dire la propria.

Matteo Salvini ha commentato la copertina dicendo che è “di pessimo gusto” ma non è la prima volta che la Chiesa cattolica lancia frecciatine al leader del Carroccio. I lettori di Famiglia cristiana sono invece divisi, come riporta lo stesso giornale. Ma la critica più aspra che gli viene mossa riguarda il silenzio che incombe sui preti pedofili.

Famiglia cristiana tace sui preti pedofili

salvini famiglia cristiana

E’ proprio il caso di dire che “questa volta il Diavolo ci ha messo la coda”. Infatti, mentre Famiglia cristiana rendeva nota la sua prossima copertina, è emerso un nuovo scandalo pedofilia. Come riporta Tgcom24, sono dovuti intervenire i carabinieri, nella tarda serata di lunedì, a Calenzano, in provincia di Firenze, per salvare don Paolo Glaentzer, sacerdote di 70 anni. Rischiava il linciaggio dopo essere stato scoperto seminudo in auto con una bambina di 10 anni. Il prete ha già fatto qualche ammissione e per questo è stato sospeso dal vescovo. Per la bambina, seguita da tempo dai servizi sociali, è stato disposto un sostegno psicologico.

Il prete ha perfino avuto il coraggio di dire che la bambina ha preso l’iniziativa. E ammesso e non concesso che per assurdo fosse così, avrebbe sbagliato due volte: sia perché ha approfittato di questa fantomatica “iniziativa” di una bambina di 10 anni, sia perché da adulto ma soprattutto prete, avrebbe dovuto fermarla anziché dargli spago.

Comunque, la triste storia non finisce qui. Don Paolo Glaentzer ha avuto solo i domiciliari.

Famiglia cristiana si è difesa dalle accuse affermando di avere già in passato trattato il tema pedofilia sulla propria copertina, postandone una del 1997 sulla quale viene riportato un estratto del Vangelo di Matteo relativo alla giusta pena per chi fa del male ai più piccoli, con tanto di titolo “Maledetti pedofili”. Aggiungendo che da tempo il giornale pubblica dossier e articoli sul tema, anche riguardante la Chiesa stessa.

Non leggo Famiglia cristiana e voglio pure crederci sulla parola. Ma una copertina è una copertina. E visto che dopo il 1997 di scandali riguardanti Chiesa e pedofilia ne sono successi a bizzeffe (a livello internazionale si ricorderà il grosso scandalo che ha riguardato la Chiesa americana e quella irlandese), Famiglia cristiana avrebbe dovuto farne tante altre.

Resto dell’idea che per far passare queste turbe sessuali ai preti, bisogna concedere loro il matrimonio come avviene per i pastori anglosassoni (sebbene non lo risolverebbe del tutto, visto che sono tanti i padri di famiglia che abusano di minori, spesso loro figli). Ma forse ci vorrà ancora del tempo e sembra che la cosa non sia neanche in discussione. Neppure nell’innovativo Papa Francesco.

La Chiesa cattolica ha il diritto di dire la propria, come guida spirituale e morale di milioni di persone. Peccato però che restino ancora troppe ipocrisie ed ambiguità. Non a caso tanti italiani, me compreso, ci sentiamo più cristiani che cattolici.

E chi incoraggia questi disperati a venire in Italia con mezzi di fortuna e fuori controllo, non è che complice morale delle tante morti in mare. Papa Francesco incluso.

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