Luca ScialòDATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 28 Marzo 2016
I Fondi europei sono erogati dall’Unione europea ai suoi Stati membri dietro presentazione di progetti alle Regioni, che fungono da mediatori tra l’Ue e i soggetti che ne fanno richiesta. Sono di due tipi: il Fondo Sociale Europeo (FSE), che si occupa prevalentemente di formazione, sussidi al lavoro, inclusione sociale, dunque di tutte quelle politiche volte all’inclusione sociale e al reinserimento al lavoro; e il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), che si occupa invece di sussidi alle imprese e infrastrutture, per realizzare lavori di riqualificazione urbana, reti stradali, portuali, ecc. La prima tranche fu prevista dal 2001 al 2006, mentre la seconda dal 2007 al 2013 sono stati quasi 700.000 i progetti finanziati in Italia con il FSE, per 13,5 miliardi. Buona parte di questi fondi sono stati usati per finanziare circa 500.000 progetti di formazione di vario tipo, per una spesa totale di 7,4 miliardi.
FONDI EUROPEI, COSA SONO E COME OTTENERLI
L’Italia, come tutti gli altri Paesi membri, ogni anno versa svariati miliardi che poi ritornano sottoforma appunto di fondi europei. Ad affiancarli poi ci sono i fondi di co-finanziamento, messi a disposizione dagli enti locali per realizzare appunto i progetti. Il nuovo ciclo di programmazione europeo previsto per gli anni 2014-20, prevede invece per l’Italia 41 miliardi, di cui oltre 24 solo alle regioni del Sud. Pertanto, vengono anche erogati dallo Stato italiano. Il meccanismo che è alla loro base ha subito non poche critiche, come ben racconta un ebook uscito qualche anno fa: Il disastro dei fondi strutturali europei, scritto a quattro mani da Roberto Perotti e Filippo Teoldi. I due autori hanno fornito tabelle sulle somme investite per questi progetti, proponendo altresì soluzioni per migliorare il sistema di erogazione dei fondi a chi ne fa richiesta.
Ma come funziona questo meccanismo? Come è possibile ottenere tali fondi? Vediamolo di seguito.