Grotte di Castellana, luogo suggestivo mortificato dalla disorganizzazione italica

Grotte di Castellana, luogo suggestivo mortificato dalla disorganizzazione italica

A dieci anni esatti dall’ultima volta, sono ritornato in Puglia. Regione che ti lascia sempre qualcosa di nuovo dentro, con le sue bellezze naturali, la sua enogastronomia, la sua storia. La Puglia l’ho girata molto e questa volta mi sono dedicato alla costa tra Bari e Brindisi. Più precisamente, tra Monopoli e Polignano a Mare, visitando altresì Locorotondo, Putignano, Ostuni, Bari città e le Grotte di Castellana.

Il mare è manco a dirlo stupendo, sebbene si tratti soprattutto di calette e spiagge piccole. Scordatevi dunque ampie spiagge spaziose e molte non hanno sabbia ma solo scogli. Inoltre, per gli amanti delle nuotate, per trovare punti più profondi occorre camminare molto. Ma gli amanti dei tuffi e degli orizzonti da spiattellare sui Social, troveranno pane per i propri denti.

Una nota negativa devo però trovarla nella scarsa organizzazione riscontrata in molti esercenti della zona. Scorbutici e poco inclini alle esigenze dei clienti. Come se da quelle parti il turismo di massa si stia affacciando solo ora. Se è vero che da qualche anno va molto forte il leccese, stiamo comunque parlando di zone molto rinomate negli ultimi decenni del secolo scorso.

Ma soprattutto, l’esperienza più negativa l’abbiamo riscontrata alle Grotte di Castellana. Non per il posto in sé, che è a dir poco spettacolare, quanto nell’organizzazione delle biglietterie. Ecco la mia esperienza, che può ritornare utile a quanti decidano di ammirare questo spettacolo, nonostante [sta_anchor id=”grotte”]tutto[/sta_anchor].

Grotte di Castellana recensioni e opinioni

grotte di castellana foto

Alle Grotte di Castellana conferire 3 stelle su 5. Voto a metà tra il massimo da dare alle Grotte, imperdibili, e la solita disorganizzazione italiana, che rende spiacevole anche le esperienze più indimenticabili.

Ci rechiamo intorno alle 10 e mezza, nella speranza di fare la visita completa delle 11. Appena giunti ci spillano 4 euro per il parcheggio. Poi entriamo in una casina convinti che sia dove si fanno i biglietti, data anche la lunga fila. In realtà lì danno solo delle spiegazioni e provano ad appiopparti una visita al planetario virtuale che verrebbe a costare 3 euro in più ma ti rende più facile l’accesso. Sinceramente, ne abbiamo fatto volentieri a meno. Forse intuendo cosa ci avrebbe atteso di lì a poco.

Dopo aver perso inutilmente quasi un’ora di tempo, arriviamo dove si fanno i biglietti. E qui ci scontriamo con altri disagi. Non ci sono cordoni divisori né frecce direzionali che ti dicano dove siano le casse e gli ingressi.

Perdiamo quindi un’altra mezz’ora mentre ci barcameniamo tra una fila e l’altra, affidandoci alle informazioni dei visitatori stessi, anch’essi disorientati.

Morale della favola: siamo costretti alla visita parziale delle 12.30, dovendo rientrare dalla vacanza nel pomeriggio.

Detto ciò, per fortuna, la guida è molto simpatica e preparata. Al contrario di quanto letto in altre recensioni, che parlano di frettolosità e superficialità. Sebbene ci siano più guide, quindi forse bisogna essere fortunati a chi si becca.

La visita è ufficialmente di 50 minuti, ma in realtà, al netto del tempo che si perde all’inizio e alla fine, dura mezz’ora abbondante. Il costo è di 12 euro, mentre la completa costa 4 euro in più. I bagni sono manco a dirlo a pagamento.

Peccato aver perso la grotta bianca, che si può visitare solo se si sceglie la visita completa. Ma forse non è un male. Dato il contesto, sarà pure sovrapubblicizzata per far spendere di più. In altri paesi del Mondo una simile meraviglia sarebbe gestita assai meglio.

Grotte di Castellana consigli

grotte di castellana prezzi

La cosa migliore, almeno per la nostra esperienza, è quella di prenotare i biglietti online. Oppure di recarsi direttamente dove si fanno i biglietti e non dove si danno le informazioni e mettersi tra una delle due file finali. E non soffermarsi davanti agli ingressi credendo che i biglietti si facciano lì. Non ci sono indicazioni, quindi è facile sbagliarsi.

Per quanto concerne l’abbigliamento, se si va a luglio o agosto, basta anche un giubbino sopra una t-shirt. Più che altro per la differenza di temperatura tra fuori e dentro. Soprattutto nelle giornate più calde ed afose. Sotto vanno bene bermuda e shorts. Del resto, si cammina tanto e si sta in movimento.

Controllate gli orari delle visite sul sito ufficiale e cercate di stare lì entro un’ora prima per non rischiare di saltare la visita.

Rimando invece a TripAdvisor per leggere un po’ di recensioni delle persone, premesso che ogni esperienza è sempre personale.

Grotte di Castellana prezzi

grotte di castellana orari

Ci sono due visite, completa e parziale. La prima costa 16 euro e dura un’ora e mezza e ha di più soprattutto la visita alla Grotta bianca. La seconda invece 12 euro e dura 50 minuti.

I bambini fino a 5 anni non pagano, mentre dai 6 fino ai 14 anni usufruiscono di uno sconto: 10 euro e 13 euro per la parziale e la completa. Altri sconti sono previsti per gruppi e scolaresche. Qui troverete tutte le info aggiornate.

Grotte di Castellana storia

grotte di castellana dove si trovano

Come riporta Wikipedia, la storia della Grave inizia nel Cretaceo superiore (novanta-cento milioni di anni fa), quando la Puglia era sommersa da un antico mare, nel quale vivevano vaste colonie di molluschi e vegetali marini. Per milioni di anni, generazioni e generazioni di queste forme di vita si sono succedute le une alle altre e, morendo, i loro gusci svuotati e le loro carcasse si sono accumulati sul fondo del mare, formando un gigantesco deposito di fango e di sabbia, che con il suo lento ma continuo accrescimento si è via via compresso, fino a formare uno strato di calcare dello spessore di diversi chilometri.

A partire da sessantacinque milioni di anni fa, il progressivo innalzamento delle terre ha portato la regione al suo aspetto attuale e nella massa calcarea emersa, a causa della sua rigidità, si sono formate estese fratture, che l’hanno fortemente incisa. L’acqua fluviale d’intense precipitazioni, percolando nel sottosuolo, ha formato un’estesa falda acquifera sotterranea in grado di sciogliere gradualmente il calcare e di allargare le fratture. Queste fratture hanno finito poi per unirsi le une alle altre per il crollo della roccia frapposta, formando così piccoli condotti, via via trasformatisi in ambienti sempre più ampi.

Nei luoghi in cui le fratture s’intersecano in gran numero (fenomeno qui più rilevante che in qualsiasi altro punto del sistema carsico castellanese) si sono verificati estesi e ripetuti crolli verso l’alto che hanno ridotto via via lo spessore di roccia che separava la cavità dall’esterno. Tale processo è continuato finché lo strato residuo, ormai assottigliato, non è crollato, facendo giungere all’interno della grotta il primo raggio di luce.

A memoria d’uomo l’inghiottitoio d’accesso alla Grave è sempre esistito. Un primo tentativo di esplorazione fu realizzato alla fine del XVIII secolo da alcuni giovani del luogo, che tuttavia si arrestarono pochi metri dopo il maestoso ingresso. La scoperta dell’intero sistema di voragini e cavità che compongono il complesso risale al 23 gennaio 1938 ad opera dello speleologo Franco Anelli nell’ambito di una campagna di ricerche speleologiche condotte nelle Murge sudorientali su invito dell’ente provinciale per il turismo di Bari.

La Grave è ben lungi dall’aver rivelato tutti i suoi segreti. Nel 2006 l’Amministrazione Comunale e la Società Grotte di Castellana hanno progettato ed effettuato un vasto intervento di ripulitura dell’abisso, riportando in superficie molti detriti, accumulatisi nel corso dello scavo della galleria d’accesso e di altri lavori di sistemazione turistica delle cavità, nonché il materiale di risulta, convogliato dallo scorrimento delle acque fluviali nella citata galleria e, da qui, in una depressione alla base della parete nord della voragine.

È questo il punto nel quale si potrebbe sperare di rinvenire un accesso a nuove cavità, che potrebbero svilupparsi lungo la principale linea di frattura delle grotte, oggi conosciute, oppure perpendicolarmente a essa. Lo stesso Anelli, infatti, aveva già intrapreso uno scavo in tale direzione ma aveva dovuto rinunciarvi, di fronte al pericolo di frane e per la scarsità dei fondi a disposizione.

Le insufficienti risorse finanziarie hanno impedito, nel 2006, di completare lo scavo in questione, bloccato proprio laddove la parete della caverna inizia a curvarsi verso l’interno.

Un’indagine condotta in loco ha evidenziato ancora vari metri di terra sotto il punto di massima profondità raggiunta e, inoltre, ricerche geofisiche di superficie, condotte negli anni passati con varie tecniche d’indagine, hanno consentito d’ipotizzare l’esistenza di nuovi rami, che si diramerebbero dalla voragine iniziale.

La storia della Grave non può, pertanto, dirsi conclusa e, forse, si avrà in futuro un riscontro circa gli esiti della pionieristica spedizione guidata nel Settecento da Vincenzo Longo, nel corso della quale quegli esploratori avrebbero visto caverne diverse da quelle oggi conosciute, esistenti, addirittura, sotto l’abitato di Castellana-Grotte.

Grotte di Castellana dove si trovano

Le grotte si trovano nell’omonimo Comune di Castellana Grotte, in provincia di Bari. Ecco la mappa:

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