IN PROVINCIA DI NAPOLI RIESPLODE LA GUERRA DI CAMORRA

ORMAI SI CONTA UN MORTO OGNI 6 GIORNI DALL’INIZIO DELL’ANNO. TROVATI 5 CADAVERI CARBONIZZATI. A CASORIA ESPLOSE DUE BOMBE
In Provincia di Napoli la guerra di Camorra torna ad acuirsi. Esecuzioni, cadaveri bruciati nelle auto, bombe davanti a pompe funebri. Il motivo scatenante, sospettano le forze dell’ordine, è il controllo sul commercio della droga, che a Scampia è diventato più complicato essendo il quartiere di recente maggiormente controllato dalle forze dell’ordine e sotto i riflettori dei media. Di qui lo spostamento “del mercato” verso i Comuni a Nord di Napoli, che provoca uno scontro tra chi è già presente sul territorio e chi vuole metterci le proprie mani. Il tutto, mentre nei quartieri storicamente esposti alle faide di Camorra, come Forcella o Ponticelli, si torna a sparare.

I CORPI CARBONIZZATI – Tra febbraio e inizio marzo si sono verificati quattro casi di cadaveri carbonizzati in auto nei Comuni a Nord di Napoli. Ultimo caso a Casandrino, una settimana fa, dove è stato trovato un cadavere carbonizzato in una Fiat Grande Punto bruciata, intestata a un pregiudicato. Il primo caso è stato rinvenuto a Grumo Nevano in una Fiat Multipla; poi a Giugliano, in una Renault Megan; ancora, a Pascarola, frazione di Caivano. In quest’ultimo caso però i cadaveri carbonizzati ritrovati in una Fiat Punto sono stati due. Pregiudicati. Dunque cinque persone bruciate in un mese. Non è chiaro se siano stati prima uccisi e poi dati alle fiamme, oppure arsi vivi.
A CASORIA DUE BOMBE DAVANTI A POMPE FUNEBRI – Come non bastasse, lunedì scorso a Casoria, sempre a Nord di Napoli, due bombe carta sono esplose dinanzi a due Pompe funebri, intorno alla mezzanotte a distanza di un quarto d’ora circa l’una dall’altra. Il Comune napoletano è stato protagonista più volte nel programma televisivo Striscia la notizia proprio per le presunte irregolarità messe in pratica da una famiglia locale che gestisce una storica attività di Pompe funebri. L’inchiesta televisiva ha avuto anche pesanti ripercussioni giudiziarie.
GLI AGGUATI – A fine febbraio un agguato è avvenuto ad Arzano, comune a nord di Napoli, all’ interno di un centro estetico così come nella scena iniziale del film Gomorra di Matteo Garrone, ispirato al romanzo scritto da Roberto Saviano. Le vittime sono Vincenzo Ferrante, di 30 anni e Ciro Casone, di 57 anni. I sicari sono entrati e in una manciata di secondi hanno fatto fuoco, uccidendo i due uomini a colpi di pistola. Ferrante era all’interno del centro per rifinire le sopracciglia. Poco distante c’era Ciro Casone: per i due non c’è stato scampo. E lo scrittore Roberto Saviano twitta subito: “Ad Arzano, esecuzione in un centro abbronzante, come nelle prime scene di Gomorra. E ci accusavano di descrivere una realtà inesistente…”.
Un mesetto fa un altro omicidio è avvenuto, con le stesse modalità, lungo via Ripuaria, la strada che dal centro di Qualiano porta verso il litorale di Varcaturo e di Licola.
Nella serata di sabato due killer a bordo di una Fiat Punto hanno esploso cinque colpi di pistola contro una Matiz di colore grigio guidata da un pregiudicato del posto, Gennaro Caliendo, del ’77.
I killer sono arrivati dal Corso Meridionale. L’uomo al volante li ha visti, ha fatto retromarcia sbandando contro un pilastro. A quel punto è stato centrato più volte all’addome, al collo e alla nuca. Il luogo del delitto è lo svincolo dell’Asse Mediano di Afragola. Dopo poco si è appreso che la vittima si trovava in stato di semiliberà da un anno e che doveva tornare in carcere entro le 21. Caliendo era stato condannato a 15 anni di reclusione per l’omicidio di Rodomonte Chiacchio, un ragazzo di 18 anni accoltellato per la rapina di un cellulare nel 1999. Dunque si tratta di una vendetta “a freddo”.
ARRIVA L’ANTIMAFIA – Domani è in programma a Napoli una visita della Commissione parlamentare antimafia: è stata decisa venerdì scorso dopo l’inquietante escalation di delitti nell’hinterland a nord di Napoli.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “IN PROVINCIA DI NAPOLI RIESPLODE LA GUERRA DI CAMORRA”

  1. Ciao Luca. Bell'articolo. Ti segnalo un libro che sto leggendo e che ti dovrebbe piacere: POLITICI E MALANDRINI di Enzo Ciconte edizioni Rubettino. E' molto interessante e apre la mente. Visualizza e spiega quelle dinamiche di connivenza tra politica e mafia in genere che hanno portato poi l'Italia a quel carrozzone arrugginito che è ora. E' più specifico sulla 'ndrangheta, ma è un problema generale delle mafie. Spero ti piaccia. Buona lettura. Ciao Angela.

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