Jackpot Superenalotto a terremotati e immigrati fuori da hotel: quando il web è peggio delle scosse di assestamento

Jackpot Superenalotto alle vittime del terremoto dell’Italia centrale. Ecco perchè non è fattibile. Italia nuovamente colpita da una forte scossa di terremoto, di ben 6 gradi, che ha causato centinaia di vittime tra la provincia di Rieti, le Marche, l’Abruzzo e l’Umbria. I terremoti non si possono prevedere, certo. D’altronde lo chiedeva disperatamente anche il Presidente della Repubblica Sandro Pertini al Professor Zichichi, all’indomani del terremoto in quel di Irpinia e Basilicata del 1980. Tuttavia, i disastri si possono limitare. Certo, mettere in sicurezza tutto il Paese costerebbe 100 miliardi di euro. Ma se lo si fosse fatto a partire da quel dramma, gradualmente in 36 anni, forse non avremo pianto tante altre vittime. Si costruisce male, sia gli edifici privati, che, cosa ancor più grave, gli edifici pubblici. Preposti alla nostra cura, sicurezza, istruzione. Si pensi alla scuola di San Giuliano nel 2002 o alla scuola di Amatrice ristrutturata nel 2012 e ora sbriciolata. Come se quelle tante piccole vittime molisane e quelle successive a L’Aquila e dintorni (si pensi alla Casa dello studente) non fossero servite da lezione.

Il resto poi lo fanno Tv e web. Certo, sono entrambi importanti per creare rete, fare informazione, aiutare la macchina della solidarietà. Ma si dicono anche tante scemenze. In Tv Bruno Vespa è tornato in tempo dalle vacanze per speculare sul terremoto con due prime serate. E cosa dire poi dei soliti salotti televisivi; autentiche maratone dove esperti e pseudo-tali, nonché immancabili politici, si rinfacciano le proprie verità. Dicono le solite banalità di rito ad ogni disastro. Quanto al web, due sono le principali baggianate che ha partorito: il Jackpot Superenalotto destinato alle vittime del terremoto e l’espulsione degli immigrati dagli hotel per fare spazio a queste ultime.

Jackpot Superenalotto a vittime terremoto: perché non è possibile

jackpot superenalottoA proporre la devoluzione del Jackpot Superenalotto alle vittime del terremoto è stata anche Giorgia Meloni. Ma di questo non mi meraviglio più di tanto. Lo hanno fatto però anche altri politici, meno populisti e perfino al Governo: Da Boccuzzi del Partito democratico a Binetti di Area Popolare. L’attuale jackpot Superenalotto ammonta a 128,8 milioni di euro, una cifra che sicuramente aiuterebbe le prime fasi dell’emergenza nelle zone più colpite dal sisma. Ma devolverlo a loro non è così semplice. Come spiega Forexinfo, dal 1996, la Sisal S.r.l. è concessionaria del gioco e responsabile della gestione dell’intero concorso. La concessione è assegnata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma spetta alla Sisal raccogliere il denaro e inviare l’intera somma all’erario. L’azienda riceve poi indietro dal Ministero una percentuale della somma versata. Pertanto la proposta di destinare il jackpot Superenalotto alle vittime del terremoto non riguarda esclusivamente e semplicemente il Ministero di Padoan, bensì una complessa struttura di concessioni che lega lo Stato al privato, e in questo caso alla Sisal.

Perché i terremoti avvengono di notte?

Tra quei 128,8 milioni di euro del jackpot del Superenalotto, che sono soltanto una percentuale del totale della somma raccolta dalla concessionaria, ci sono anche i guadagni della Sisal. È quindi compito della Sisal gestire dall’inizio alla fine l’intero concorso, compreso il pagamento delle vincite. Sarebbe quindi compito della Sisal, privata, destinare il montepremi per l’emergenza al centro Italia. Sembra quindi davvero poco verosimile che un apparato articolato e elefantiaco, come quello che lega il Superenalotto allo Stato, possa riuscire in una manovra dalle complesse implicazioni legali come quella di destinare l’intero jackpot alle vittime del terremoto.

Cacciare immigrati da Hotel per fare spazio a terremotati

amatrice terremotatiMa c’è un’altra proposta populista che viene cavalcata sul web, oltre a devolvere il Jackpot Superenalotto alle vittime del terremoto del Centro Italia. Quella di cacciare gli immigrati dagli Hotel per metterci gli italiani rimasti senza casa e accampati nelle tende. Ma ve li immaginate gli immigrati cacciati dagli Hotel per fare posto ai terremotati? Una guerra tra poveri, un pasticcio aggiunto ad altro pasticcio. Certo, quello dell’immigrazione incontrollata è un altro tema spinoso, ma non aggiungiamo problemi a problemi. Poi c’è Fiorella Mannoia, che voleva ospitare i terremotati in un Hotel non suo. Ma anche il tema della solidarietà di sinistra col culo degli altri è un tema stranoto.

In conclusione, il populismo sul web e in Tv può fare più danni delle scosse di assestamento.

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