Lago di Como come Loch Ness: il misterioso mostro Lariosauro

Quel mostro del Lago di Como. Parafrasando Alessandro Manzoni, si può introdurre un fenomeno alquanto particolare, che caratterizza il meraviglioso lago lombardo. Il quale sarebbe abitato, oltre che da Vip, anche da un mostro. Proprio come il famoso lago scozzese di Loch Ness: il Lariosauro, che in tanti avrebbero avvistato anche di recente.

Il più famoso mostro che alberga un lago è chiamato Nessie e albergherebbe come detto nel lago di Loch Ness. La leggenda arrivò all’orecchio perfino di Adolf Hitler, che ne ordinò il bombardamento nel tentativo di ucciderlo durante la tragica Seconda guerra mondiale.

Tanti sono gli avvistamenti di Nessie, oltre a foto varie ed eventuali. Le quali ovviamente sono impazzate con l’arrivo del web.

Ma torniamo al presunto mostro del Lago di Como, il Lariosauro. Ecco di cosa si [sta_anchor id=”lago”]tratta[/sta_anchor].

Mostro Lago di Como cos’è

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Come riporta In Italia, il Lariosauro è un rettile acquatico estinto, carnivoro predatore vissuto nel Triassico medio (ossia, circa 245 milioni di anni fa), i cui numerosi esemplari provenivano perlopiù dal Nord Italia. In media un Lariosauro adulto aveva una una lunghezza compresa tra 60 centimetri e 1,30 metri, presentava una struttura idrodinamica lunga e snella e un collo allungato che terminava con un cranio appiattito.

Una delle sue particolarità erano le le zampe anteriori, che si suppone si fossero trasformate in strutture simili a pinne, mentre quelle posteriori avrebbero conservato l’originale struttura con cinque dita, probabilmente palmate.

A riportare alla luce la storia delle apparizioni del Lariosauro è stato Carlo Lucarelli nel suo libro “Strane storie”, dove il famoso scrittore e conduttore tv ripercorre gli avvistamenti riportati dagli anni Quaranta fino ad oggi che hanno contribuito a far finire “Larrie”, il cugino italiano di Nessie, nell’immaginario popolare.

Il primo ritrovamento, che ha dato origine al nome, risale al 1839, quando nella zona di Perledo, sulla sponda orientale del Lago di Como, furono rinvenuti i resti fossili di un notosauro, lungo 60 centimetri, al quale si attribuì il nome Lariosaurus Balsami in onore dello zoologo autore della scoperta, Giuseppe Balsamo Crivelli.

Ma è nel 1946 che si attesta la nascita della leggenda del mostro, quando due cacciatori di Como che si trovavano sulla riva del lago, nella riserva naturale Pian di Spagna, dissero di aver visto un animale di 10-12 metri, ricoperto di squame rossastre, con una grande e spaventosa bocca.

Otto anni dopo ci fu la notizia di un altro avvistamento ad Argegno, una tra le località più frequentate del lago di Como, da parte di un padre e di suo figlio che avrebbero visto emergere dalle acque un animale lungo circa 90 cm, con le zampe palmate simili a quelle di un’anatra.

Apparizioni successive si sarebbero susseguite dall’agosto del 1957, tra Dongo e Musso, fino al più recente 2003, quando un gruppo di pescatori sostenne di aver visto uno strano animale lungo più di 10 metri, dalle sembianze di un’anguilla gigantesca, nel ramo di Lecco.

E’ stata anche dedicata all’ormai celebre Lariosauro persino una sala al Museo di Storia Naturale di Lecco.

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