L’ALLENATORE NEL PALLONE, UN FILM ANCORA ATTUALE

DOPO QUASI TRENT’ANNI IL FILM RISPECCHIA ANCORA I MALI DEL CALCIO, CHE SONO ANCHE DI MOLTO PEGGIORATI
L’allenatore nel pallone è un film commedia italiano del 1984 diretto dal regista Sergio Martino, sul mondo del calcio italiano; in particolare, sul suo lato più spietato, scorretto, antisportivo. Il lungometraggio prende di fatti ispirazione dallo scandalo del calcio scommesse esploso poco prima e che vide protagonisti anche amati campioni dell’epoca; ma lo fa in chiave ironica e comica.
Divenne ben presto un cult per più generazioni (come dimostra il recente boom di vendite in formato Dvd), per i fan di Banfi ma soprattutto per gli appassionati di calcio, grazie anche ai numerosi volti noti del Campionato di calcio italiano degli anni ’80: giocatori, allenatori, commentatori e giornalisti sportivi; più altri personaggi interpretati da comparse.

Nonostante il grande successo che il film ebbe, il sequel è stato prodotto solo 24 anni dopo (sempre diretto da Martino), non riuscendo però minimamente ad accostarsi alla popolarità del primo, malgrado il fatto che molti degli attori protagonisti siano gli stessi, che anch’esso vanti diverse presenze note del mondo del calcio attuale e che i guai nel calcio sono pure peggiorati.

TRAMA – Oronzo Canà (Lino Banfi) è un mediocre allenatore di calcio, soprannominato la Iena del Tavoliere o Vate della Daunia; in attesa di qualche squadra che lo cerchi, vive con moglie, figlia e suocera nella sua città natia: San Severo in provincia di Foggia. Canà si ispira al “barone” Nils Liedholm, del quale ammira la freddezza, la flemma e le capacità tattiche, e spera un giorno di allenare una squadra di Serie A avendo guidato solo compagini delle serie minori.
Mentre è a casa ad occuparsi di qualche faccenda a mo’ di pensionato, scopre dalla Tv che la neopromossa in A, la Longobarda, lo ha ingaggiato per provare a salvarsi. A dirlo lo stesso Presidente ospite in una trasmissione sportiva: il Commendatore Borlotti (Camillo Milli), proprietario del pastificio Mosciarelli, anche sponsor del club, il cui nome è tutto un programma. Dopo il naturale entusiasmo iniziale e i sogni di gloria, Canà ben presto scoprirà il vero motivo per cui Borlotti lo ha scelto…
REGISTA E ATTORI – Sergio Martino, noto nel mondo del cinema per aver diretto tanti film erotici molto in voga tra gli anni ’70-inizio anni ’80, riproporrà un altro film sul calcio l’anno seguente, Mezzo destro mezzo sinistro, ma non ebbe certo lo stesso successo.
Per questo film, Martino si affida a molti volti noti del cinema dell’epoca: su tutti Lino Banfi, nei panni di Canà, attore con cui ha già collaborato per diversi film nei quali compare anche l’attrice francese Edwige Fenech. L’aspetto buffo, le proverbiali mimiche e il mitico accento pugliese di Banfi, hanno reso il personaggio di Oronzo Canà popolarissimo e amatissimo. L’interpretazione di Canà non è comunque totalmente inventata, essendosi Banfi ispirato a Oronzo Pugliese, allenatore barese di origini contadine impulsivo e focoso degli anni ’50 e ’60.
A spalleggiare Banfi il duo comico Gigi e Andrea – che fungono un po’ da Gatto e Volpe di pinocchiana memoria – nei panni di Andrea Bergonzoni e Giginho. I due si fingono navigati esperti di calciomercato, ma in realtà vivono di espedienti. Nonostante ciò riescono comunque a scoprire un calciatore brasiliano di talento che caccerà la Longobarda dai guai: Aristoteles, interpretato da Urs Althaus, svizzero già modello e attore di successo in Olanda, nonostante i suoi lineamenti non fossero proprio brasiliani venne scelto da Sergio Martino per interpretare il ruolo del fuoriclasse. Il suo nome prende spunto dal brasiliano Sócrates, in una sorta di “dualismo” filosofico.
Il Commendatore Borlotti, Presidente della Longobarda è interpretato da Camillo Milli, il cui personaggio è probabilmente ispirato a Edmeo Lugaresi Presidente del Cesena, che non riusciva a coniugare i verbi.
Altri protagonisti sono: la signora Borlotti, avvenente moglie del presidente Borlotti interpretata da Licinia Lentini, la quale ha una tresca con il capitano Speroni, interpretato da Stefano Davanzati.
Moglie, figlia e suocera di Canà sono interpretate rispettivamente da Giuliana Calandra, Stefania Spugnini e Viviana Larice.
Degno di nota è anche il personaggio Fulgenzio Crisantemi, calciatore dal viso pallido tenuto sempre in panchina per il suo aspetto alquanto iellato (è stato anche acquistato il 2 novembre). I due inscenano molti divertenti sketch durante le gare.
5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “L’ALLENATORE NEL PALLONE, UN FILM ANCORA ATTUALE”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.