Non solo Blue Whale, se anche Le Iene scadono in fake news e sensazionalismo

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 22 Giugno 2017

Con Striscia la notizia e Le Iene, Mediaset ha avuto il merito di sdoganare lo strumento della satira e della leggerezza come mezzo per informare e fare giornalismo d’inchiesta. Sebbene, già prima di questi programmi, a livello locale c’era qualche esempio nelle emittenti private (a Napoli, ad esempio, c’erano le inchieste del mitico Tonino o’ scenziato ad esempio). Tuttavia, anche questi programmi di tanto in tanto scadono nella mistificazione della realtà, nelle fake-news e nel sensazionalismo a tutti i costi. Ad esempio, a Striscia la notizia false erano alcune notizie prodotte dal duo Fabio e Mingo, inviati pugliesi poi cacciati dal programma e sostituiti dallo youtuber Pinuccio. Anche Le Iene però sono incappate in qualche fake-news. Quella sul Blue Whale è solo l’ultimo caso.

Blue Whale, il servizio di Matteo Viviani per Le Iene

le iene blue whaleDi Blue Whale (di cui ho parlato qui) per Le Iene si è occupato Matteo Viviani, lo stesso che nel 2007 ha avuto il merito di certificare la presenza di droga in Parlamento. Come riporta Vanity Fair, Viviani a Il Fatto Quotidiano, ha commentato quanto riportato dalla pagina Facebook Alici come prima. Il gruppo, in un messaggio postato in seguito alla messa in onda – su Italia1, in data 14 maggio 2017 – del servizio Blue Whale: Suicidarsi per gioco, ha reso noto come i video in cui ragazzini presunti russi erano visti saltare giù da palazzi immensi siano in realtà antecedenti al fenomeno Blue Whale, e da questo perciò slegati. Ecco cosa dice Viviani sul suo servizio dedicato al Blue Whale:

«[Quei video] me li ha girati una tv russa su una chiavetta e ammetto la leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche. Erano comunque esplicativi di quello di cui parlava il servizio», definendo il materiale video «il punto di partenza (…) Allora non dobbiamo dare più notizie neppure sul bullismo e sul femminicidio? (…) Scegliamo di raccontare la verità in modo crudo».

Su Youtube c’è un video che smaschera il servizio de Le Iene sul Blue Whale:


Non solo Blue Whale, i precedenti de Le Iene

le iene staminaLe Iene incapparono in un altro passo falso, quando, tra il 2013 e il 2014, Giulio Golia firmò diversi servizi in cui si chiedeva che il metodo Stamina di Davide Vannoni, supposto alla cura di tante malattie neurodegenerative, venisse messo a carico del Sistema Sanitario Nazionale. All’indomani dei servizi, però, la validità scientifica del metodo di Vannoni fu contestata anche dalla magistratura. Fu così che Le Iene finirono nel mirino mediatico con l’accusa di diffondere fake-news, nocive per la salute altrui. La trasmissione di Davide Parenti, all’epoca, si scusò dell’abbaglio preso, rimarcando a mezzo stampa come non volessero:

«sfuggire alla responsabilità nei confronti del pubblico». «Se uno solo dei nostri telespettatori si è convinto che il metodo Stamina funzioni scientificamente – o che secondo noi funzioni – gli chiediamo scusa, perché non è questa la nostra convinzione».

Sempre su Youtube, c’è un altro video interessante nel quale uno storico inviato, Mauro Casciari, che ha lasciato il programma dopo 9 anni nel 2016 (dipendente Mediaset dal 2000), spiega a ReteSoleTv alcuni interessanti retroscena su Le Iene. Nel quale vengono fuori vari particolari che sembrano impensabili se visti da semplici spettatori:

Sempre su Youtube, un altro video mostra dei fuori onda di un’intervista di Enrico Lucci. E come vengono montati davvero i video:

In realtà, di video che mettono in dubbio la veridicità de Le Iene ce ne sono diversi. Potete cercare e vedere voi stessi. Eccone altri due:

Con questo post non voglio mettere in dubbio l’utilità de Le Iene che spesso fanno emergere fenomeni negativi o mettono in risalto storie drammatiche. Così come Striscia la notizia. Programmi che, premesso, io guardo raramente. Ma rispetto al passato, quando la Tv dominava come media e veniva scambiata per la verità assoluta, ora c’è il web che offre ottime controprove. Certo, anche lì si prendono abbagli e ne sono stato vittima io stesso. Ma come dico in quello stesso post, bisogna vedere più fonti anche tra loro ideologicamente molto diverse e poi farsi un’idea completa.

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