Con Liberi e uguali sinistra conferma essere diventata maschilista: chi ne fa parte

Nasce Liberi e uguali, ennesima cosina di sinistra dietro cui si celano tanti riciclati. E’ ormai noto a tutti quanto la politica italiana sia radicalmente cambiata a partire dagli anni ‘90. Da quando cioè l’inchiesta Mani pulite e la caduta del muro di Berlino, hanno stravolto i vecchi partiti. L’avvento di Berlusconi e contestualmente del berlusconismo hanno sostituito quelli che erano i vecchi valori della politica della Prima repubblica. Certo, il sistema delle tangenti era vergognoso, ma nella Seconda repubblica è diventato anche peggiore. Si ruba egoisticamente per sé e su tutti i livelli, e la corruzione è dilagata in maniera impressionante.

La sinistra, svuotata dal succitato crollo del muro di Berlino, ha finito in Italai per sposare il berlusconismo. E sotto la guida dei vari D’Alema, Rutelli, Veltroni, ha scimmiottato negli anni ‘90 i leader liberal mondiali quali Clinton e Blair. Finendo per spalleggiare il Cavaliere invece di contrastarlo a dovere. Poi sono arrivati i vari Zapatero, Obama, Tsipras. A cui hanno cercato di avvinghiarsi alla ricerca disperata di un modello.

Con l’arrivo di Renzi, poi, è cambiato anche il ruolo della donna. Se il femminismo è stato una prerogativa della sinistra italiana, ora si è ribaltata la situazione. Meglio che le donne siano telegeniche, attraenti. Via le varie Bindi e Finocchiaro, dentro Boschi, Moretti, Madia. Meglio che in Tv ci vadano donne piacenti, e magari facciamole pure Ministre. Nei partiti di sinistra non ci sono leader donne. Mentre paradossalmente, e proprio a conferma del ribaltamento della situazione, la destra ne vanta due: Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni (toh, proveniente dalla destra sociale, un tempo profondamente maschilista) e il Movimento animalista di Michela Brambilla.

Anche il neonato Liberi e uguali conferma questo trend. Per quanto chi ne fa parte si pone come “altro” rispetto al Pd renziano. Chi fa parte di Liberi e uguali?

Cos’è Liberi e uguali

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Cos’è Liberi e uguali? La settimana scorsa è nato Liberi e Uguali, ennesima cosina rossa, frutto del matrimonio tra Mdp-Articolo Uno, Sinistra Italiana e Possibile di Pippo Civati. Il lavoro di riconciliazione di Piero Fassino per conto del Partito Democratico non ha dunque dato i frutti sperati. Anzi, dal Pd se ne è andato pure Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano. Che potrebbe aggiungersi all’allegra brigata (non più rossa). Mdp è andato per la sua strada. I problemi sono sorti con il Jobs Act, la Buona Scuola, la posizione sul Referendum delle trivelle. Su questi temi è avvenuta la rottura. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato comunque il Referendum costituzionale dello scorso anno. Per il quale, benché abbia vinto il No, Renzi e la Boschi non si sono fatti da parte.

Liberi e uguali sondaggi

Quali sono i sondaggi su Liberi e uguali? Per ora il partito viene dato sul 6%. Ma il leader buono per tutte le stagioni post-comuniste, Massimo D’Alema, azzarda anche un 10%. Ritenendo che sia troppo presto fare sondaggi essendo nati da poco. Corriere e Repubblica ipotizzano già la discesa in campo dei big alla ricerca di voti: D’Alema nel Salento, Speranza in Basilicata, Errani e Bersani in Emilia-Romagna, Civati in Lombardia. Ma la storia ha anche insegnato che la somma dei consensi quasi sempre non si verifica nella realtà. E che anzi, le aggregazioni di più forze fanno perdere pure voti.

Chi fa parte di Liberi e uguali

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Chi fa parte di Liberi e uguali? Volendo citare solo i nomi più noti, ci troviamo i transfughi del Pd indignati da Renzi: D’Alema, Bersani, Speranza, Civati. I quali avevano già dato vita a nuove formazioni politiche: Mdp i primi 3 e Possibile il terzo. Poi c’è anche il leader di Sinistra italiana (già ex Sel) Fratoianni. Il leader-candidato sarà Pietro Grasso, ex Pm palermitano anti-mafia e Presidente del Senato. Il quale, però, secondo Marco Travaglio, ha sempre aggirato le inchieste che contavano senza mai affondare il colpo. La loro speranza è che si aggiunga pure la Presidentessa della Camera Laura Boldrini. Ma pare che voglia dire basta alla politica. Certo, averla avuta come leader e candidata sarebbe stato sì una bella mossa pro-donne; visto il modo, a volte anche rasentando il ridicolo, con sui si batte per l’altra metà del cielo. Perché poi non riesumare pure Ferrero e Rizzo?! Il giorno della nascita si è visto anche Nichi Vendola, che ormai vive beatamente col marito in Canada.

Liberi e uguali programma

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Qual è il programma di Liberi e uguali? Il programma di Liberi e uguali non è ancora stato stilato, essendo nato da poco. Ma tutto il tempo per litigarci, in pieno stile sinistrato, c’è tutto. Comunque, come ha sottolineato a Formiche Maurizio Migliavacca, da tanti anni è il braccio destro del conterraneo Pier Luigi Bersani, il partito si rivolgerà a varie categorie professionali in sofferenza: ovviamente disoccupati, operai, pensionati e lavoratori precari in primis, ma anche al popolo delle partite Iva, i tanti avvocati precari, i lavoratori “alla Amazon”.

Certo, se va da solo Liberi e uguali può fare davvero poco. Ma d’altronde, più che unirsi ad altre cosine rosse, non può fare. Allearsi col Pd sarebbe solo l’ennesima prova del “tanto rumore per nulla” di cui ci ha abituati la sinistra italiana. Ma non mi meraviglierei.

Infine, questo nuovo partito mi fa venire in mente due cose.

La canzone di Grignani, Uguali e diversi:

Il finale di Palombella rossa:

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