L’Italia torna il ‘Belpaese’: tre milioni di turisti in più, cause e mete più scelte

LE METE BALNEARI HANNO REGISTRATO UN +20%
Malgrado l’ormai atavica recessione economica e un costante flusso migratorio sulle coste meridionali che poteva scoraggiare in tanti dinanzi a numerose scene di sbarchi disperati, il turismo in Italia ha fatto registrare un rilevante aumento. Complice anche il bel tempo, che ha regalato un luglio e agosto di quasi totale sole e caldo (mentre lo scorso anno l’estate si è affacciata solo dopo i primi di agosto). E dato che il meteo sarà clemente anche a settembre, si prevedono altre prenotazioni. I numeri della stagione estiva dell’anno 2015 sono più che confortanti. Un’indagine di Cna Balneatori dice che le presenze sulle spiagge sono aumentate del venti per cento. Mentre Federalberghi ci informa che oltre 30 milioni di italiani sono andati in vacanza con un balzo di quasi nove punti percentuali rispetto alla passata stagione. Grasso che cola se si pensa che solo due anni fa i vacanzieri erano stati 26,8 milioni. In totale, si è registrato un aumento di tremilioni di turisti rispetto allo scorso anno.

METE PIU’ AMBITE – La regina assoluta quanto a presenze è la Sicilia. Sui milioni di turisti italiani in giro per la Penisola a caccia di luoghi al mare (scelto dal 65 per cento), di montagna (Cortina su tutte), o di città d’arte (Roma in testa, con un più 5 per cento), uno su cinque ha scelto la terra che ogni giorno è sui giornali per le notizie sugli sbarchi di immigrati. L’appeal c’è, la Sicilia ne ha molto, dice Nico Torrisi, presidente di Federalberghi dell’Isola. Che però al boom di quest’anno offre una spiegazione di carattere internazionale. «Una mano ce l’hanno data la crisi greca e la paura del l’Isis. Tunisia ed Egitto, un tempo meta di molti vacanzieri, hanno riportato in casa turisti. Purtroppo restano i soliti problemi di infrastrutture». Torrisi è anche un albergatore. Racconta: «Un cliente aveva prenotato con tutta la famiglia. Voleva venire a Catania. Poi ha richiamato per disdire. Il volo Milano-Catania costava per una sola persona 450 euro. Sono andati a Barcellona».
I segnali che vengono dal Sud Italia fanno pensare a un’ inversione di rotta. La Sardegna si piazza appena dietro la Sicilia con un balzo del diciannove per cento di presenze in più. La Puglia è a ridosso (più tredici) e le prospettive sono di ulteriore crescita. Soprattutto, in una delle «voci» che hanno contribuito all’incremento dei turisti: il bed & breakfast. In Puglia questo ramo, sinonimo di turismo a bassi prezzi ma anche di un rapporto diverso con il viaggio e la natura, è salito di un secco venti per cento (come in Veneto).
A livello nazionale, fanno sapere dall’Anbba, l’associazione nazionale dei bed & breakfast, l’incremento di appassionati di queste strutture è stato del dieci. Marco Piscopo è il presidente di Anbba. «Il dato non mi sorprende. Non è frutto del caso. Chi va nel bed & breakfast lo fa perché è un turista che cerca un nuovo approccio al viaggio: visitare campagne, laghi, città d’arte. Firenze è il top in termini di numero di strutture». Piscopo spiega così il boom . «Fino a qualche anno fa era difficile fare entrare nella testa degli italiani la parola bed & breakfast. C’era chi diceva: che roba è?». E poi il comparto era in mano esclusiva delle fiere internazionali del turismo: «Favorivano le strutture alberghiere per via dei grandi numeri. L’ostacolo della lingua e delle fiere è stato superato dalla Rete. L’accesso facile di Internet ha raddoppiato in pochissimi anni i clienti dei circa 150 mila red & breakfast presenti in Italia».
OLTRE AL METEO HA PESATO ANCHE LA PAURA DI ANDARE IN TUNISIA ED EGITTO – Assoturismo (Confesercenti) non è convinta che la situazione del turismo sia così florida. Nonostante l’annata 2015. Claudio Albonetti è il suo presidente. Albergatore da diverse generazioni, la sua famiglia gestisce hotel sull’Adriatico. «La crisi non è andata via. La classe media è sparita, conseguenza di una crescita del Paese inesistente. Un dato? La spesa media delle famiglie italiane s’è ridotta: si arriva appena a 700 euro» (Federalberghi calcola in 786 euro la spesa per la vacanza comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti). Albonetti non si fa illusioni: «Dobbiamo dire chiaramente che siano stati aiutati dal meteo e dalle disgrazie altrui. Mi dispiace per loro ma è stato il terrorismo in Tunisia e in Egitto a riportare i turisti in Italia». Insomma, ha prevalso la triste regalo ‘Mors tua, vita mea’.
MA LA CONCORRENZA DI GRECIA, SPAGNA E CROAZIA E’ ANCORA FORTE – Alessandro Massimo Nucara è il Direttore di Federalberghi. Descrive un quadro positivo, è soddisfatto dell’estate 2015, ma non dimentica le carenze e la forte concorrenza: Croazia, Spagna e Grecia che volano a doppia cifra (+ 10 per cento). La Sicilia è andata bene, la Calabria un po’ meno. L’Italia resta una superpotenza turistica a livello mondiale. Abbiamo un milione e cento mila posti letto. Moltiplicato per un anno potremmo accogliere 700 milioni di turisti. Siano alla metà. Qualcosa deve migliorare»
Insomma, in conclusione si può dire che ad aiutarci molto è stato il bel tempo ma anche la situazione nordafricana che ha fatto preferire a tanti l’Italia. Questi numeri non devono però nascondere i problemi che ancora ci sono, riguardanti i trasporti pubblici, mari spesso tutt’altro che cristallini, prezzi alti e poco concorrenziali rispetto a Paesi vicini.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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