MARIANNA MADIA E PINA PICIERNO, GIOVANI VOLTI DEL PD GIA’ DEDITE AL TRASFORMISMO

ENTRAMBI ANTI-RENZI E BERSANIANE FINO A POCHI MESI FA, HANNO CAMBIATO IDEA PER CONVENIENZA, VENENDO RIPAGATE ENTRANDO NELLA NUOVA SEGRETERIA DEL PARTITO. A LORO OCCORRE AGGIUNGERE DEBORA SERRACCHIANI
Matteo Renzi ha vinto in modo scontato le Primarie del Partito democratico. E come promesso, ha rottamato la segreteria del partito, includendo tutti over 40, con sette donne e cinque uomini. Un ottimo segnale di rinnovamento. Peccato però che tra loro figuri qualche voltagabbana, malgrado la giovane età; come Marianna Madia e Pina Picierno ad esempio, anti-renziane convinte fino a pochi mesi fa salpate sul carro dei vincitori.

LA NUOVA SQUADRA – Questa la squadra: Luca Lotti va all’organizzazione, Stefano Bonaccini agli Enti locali, Filippo Taddei responsabile Economia, Davide Faraone a Welfare e Scuola, Fracnesco Nicodemo alla Comunicazione, Maria Elena Boschi alle riforme, Marianna Madia al Lavoro, Federica Mogherini all’Europa, Deborah Serracchiani alle Infastrutture, Chiara Braga all’Ambiente, Alessia Morani alla Giustizia, Pina Picierno alla Legalità e Sud, e Lorenzo Guerini portavoce della segreteria.
MARIANNA MADIA – Trentatre anni, lanciata da Walter Veltroni come capolista a Roma alle elezioni politiche del 2008, è alla sua seconda legislatura. È membro della Commissione permanente XI Lavoro. È prima firmataria di una delle proposte di legge sulla questione del contratto unico e della lotta alla precarietà. Tra i banchi di Montecitorio è stata spesso vista sedere accanto a D’Alema e la Bindi. Già proprio loro: i principali obiettivi delle accuse di Matteo Renzi. E non è un caso. A meno di 24 ore dalla nomina dei membri della segreteria, da parte di Matteo Renzi, la direttrice di Youdem, Chiara Geloni, le dedica un post velenoso: “Quando Veltroni ti ha scelto come capolista nella circoscrizione Lazio 1 frequentavi l’Arel di Enrico Letta. Sei partita “veltroniana” (lo so, va così, ti mettono sempre un’etichetta), ti sei detta estimatrice di D’Alema, hai votato alle primarie per Bersani. Qualcuno mi dice di averti visto a qualche riunione dei Giovani Turchi ma leggo che oggi tu neghi di aver partecipato mai a riunioni di corrente. Dopo le elezioni, hai dapprima capeggiato la rivolta contro Marini al Quirinale, rivolta che – io e molti altri siamo convinti – ha portato dritti alla fine della segreteria Bersani e delle residue speranze di evitare le larghe intese, poi hai frequentato riunioni romane di civatiani in cui hai detto che il Pd romano era in mano a una mafia”. E prosegue: “Successivamente, hai sostenuto per la segreteria di Roma Lionello Cosentino, un segretario contro il quale io non ho niente anche se ne ho votato un altro, ma che era sostenuto da tutto l’establishment del Pd romano”. E chiude in modo perfido: “Infine, sei andata alla Leopoldae ti sei detta renziana“.
Arriva, così, la domanda-stoccata: “Non ritieni per caso di dovermi spiegare qualcosa? (…) Ma siamo sicuri che il tuo modo di esercitarla rappresenti il cambiamento che il popolo delle primarie chiede al Pd?“.
Marianna Madia ha un profilo Twitter dal quale difende la Cancellieri e retwitta i pensieri di Fassino. In Parlamento si è astenuta dal votare l’emendamento Tabacci, che rimetteva in discussione il finanziamento pubblico ai partiti; invitava i cittadini a votare Pdl piuttosto che M5S. Sul terremoto in Abruzzo, Marianna Madia ha detto che “il governo e Bertolaso stanno facendo un ottimo lavoro […] Berlusconi sta facendo bene.” Tant’è.
PINA PICIERNO – E veniamo all’onorevole Picierno, la trentaduenne deputata nata a Santa Maria Capua Vetere nel 1981. Fino a pochi mesi fa la Picierno più che «bersaniana» si mostrava, almeno in Rete, come una convinta «anti-renziana». Sui social network la Picierno, infatti, nel novembre 2012 infieriva senza pietà sul sindaco di Firenze e, persino, sulla sua preparazione. «Qualcuno dica a Renzi che l’Onu ha appena stabilito che deve studiare» cinguettò la deputata casertana. E poi «Bella supercazzola di Matteo Renzi sui diritti» (la supercazzola, il giro di parole a vuoto, è quello di Tognazzi, il toscanissimo conte Mascetti del film Amici miei, ndr). E ancora: «La soluzione per Matteo Renzi è più discoteche in Iran». Mica male per una soldatessa della nuova era renziana.
In seguito – mossa politica più che legittima – ha cambiato idea (o come direbbe Renzi ha «Cambiato Verso») e si è fatta convincere dal programma del sindaco diventando parte della sua squadra come responsabile delle politiche del Mezzogiorno. Pina aveva iniziato già da qualche tempo infatti a sostenerlo, dopo un periodo di silenzio. «Votate Renzi» ha twittato convinta il giorno stesso delle primarie. Emozionata dopo l’investituta: «Giuro – ha scritto il 9 dicembre la Picierno su Facebook – che richiamo tutti dopo, ma ora non posso rispondere! Sono in missione con la commissione antimafia. Però grazie. A tutti. Sono sorpresa e felicissima. E prometto a voi (e a Matteo) che in questa nuova avventura metterò tutta la passione, l’impegno e la dedizione di cui sono capace. Anche qui al Sud cambieremo verso. Per davvero».
Alle due va aggiunta una terza donna, Debora Serracchiani; un’altra che, quanto a cambiamenti, pure è esperta malgrado la giovane età. Ma in fondo c’era da aspettarselo. Lo slogan scelto da Renzi per le primarie era: L’Italia cambia verso. E così ha ben pensato di attorniarsi di persone esperte nel campo…

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “MARIANNA MADIA E PINA PICIERNO, GIOVANI VOLTI DEL PD GIA’ DEDITE AL TRASFORMISMO”

  1. In molti hanno fatto il salto della quaglia… Un giorno di sinistra, un altro giorno democristiani. Fa un certo effetto.

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