Merkel come Putin, fa uccidere giornalisti scomodi? Il caso di Udo Ulfkotte

In passato il Presidente russo Vladimir Putin è stato accusato di essere stato il mandante di alcuni omicidi di giornalisti scomodi. Su tutti, Anna Politkovskaja, uccisa nell’ascensore del suo palazzo a Mosca il 7 ottobre 2006. Attivista per i diritti umani e strenua oppositrice di Putin, si occupava in particolar modo del conflitto in Cecenia. Come sovente accade in questi casi, non sono stati mai individuati né esecutori né mandanti. La morte di un giornalista tedesco sta rievocando questo oscuro fenomeno. Quella di Udo Ulfkotte, già nota firma del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, trovato morto nella sua abitazione lo scorso 13 gennaio.

Aveva 56 anni e le autorità tedesche hanno individuato la causa della morte in un attacco di cuore. Sebbene nessuna autopsia sia mai stata eseguita. Anzi, è stato cremato in fretta e furia, rendendo così impossibile ogni tentativo postumo di analizzare il cadavere. Ulfkotte era strenuo critico della Cancelliera Angela Merkel. Ecco cosa ha scritto negli ultimi anni, il che getta più di un’ombra sulla sua morte.

Ulfkotte e le sue verità su Cia e Nato

udo ulfkotteCome riporta Libero, Ulfkotte aveva suscitato scalpore tre anni fa nel mondo dell’informazione per la sua confessione pubblica di essere stato al servizio della Cia e della struttura di intelligence che appoggia la Nato. Secondo Ulfkotte, i media occidentali non sono altro che l’emanazione dei servizi segreti statunitensi e lavorano esclusivamente per portare avanti gli interessi dell’apparato di potere che ruota attorno a Washington. Il giornalista tedesco aveva dichiarato a Russia Today di essere stato parte di quel sistema di informazione e ne aveva spiegato chiaramente il funzionamento.

«Faccio il giornalista da 25 anni e sono stato educato a mentire, a tradire e a non rivelare la verità al pubblico»

così Ulfkotte esordiva sugli schermi di RT, in una dichiarazione shock.

Qual è lo scopo di questa macchina di propaganda di cui parlava Ulfkotte? Per il giornalista tedesco il compito dei media occidentali era quello di

«portare ad una guerra contro la Russia, di manipolare l’opinione pubblica ed è quello che hanno fatto e fanno tuttora anche i miei colleghi, non solo in Germania, ma praticamente in tutta Europa».

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Nessun paese europeo è escluso dal sistema, e in particolare a subire più l’influenza della Nato e della Cia sono i giornali anglosassoni, quelli considerati da qualche giornalista di casa nostra del tutto indipendenti e impermeabili alle influenze dall’esterno. In un’intervista all’Oriental Review, Ulfkotte aveva anche spiegato come venissero elargiti favori e concessioni di vario genere a quei giornalisti fedeli alla linea indicata da Washington.

Perché Ulfkotte era scomodo per la Merkel

udo ulfkotte merkelUlfkotte aveva iniziato a rivelare all’opinione pubblica tedesca la verità sui media occidentali nel suo libro Giornalisti comprati che gli è costato la carriera e la minaccia del suo ex giornale di pesanti azioni legali nei suoi confronti. In Germania era stato bandito da tutti ed era stato vittima di un altro grave episodio di censura, quando il suo profilo Facebook è stato bloccato dopo aver postato l’immagine del suo ultimo libro, Criminali senza limiti, nel quale si fa una dettagliata ricostruzione di tutti i reati commessi dai migranti in Germania e della censura dei media tedeschi su questi gravi episodi. Secondo Hadmuth Danisch, un informatico tedesco in contatto con lui, Ulfkotte negli ultimi tempi si stava dedicando alle irregolarità commesse dalla Cancelliera Angela Merkel per le sue violazioni della Costituzione tedesca in tema di accoglienza dei migranti, denunciate anche dal giurista tedesco Udo Di Fabio.

Le elezioni tedesche si avvicinano e la Cancelliera non gode più del seguito elettorale di questi anni…

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