Paesi europei più razzisti: Italia messa male

In Italia da alcuni anni si è accesa un’aspra polemica intorno all’immigrazione e al razzismo. Dal 2011 sono arrivati in Italia più di 600mila immigrati provenienti dalla Libia, complice il fatto che Sarkozy ha ben pensato di rimuovere il dittatore nordafricano al fine da un lato di metterlo a tacere sui finanziamenti libici di cui ha beneficiato, e dall’altro per consentire alle multinazionali francesi di mettere più facilmente le mani su gas e petrolio del paese libico. Diventato sotto la dittatura di Gheddafi la Germania africana.

L’arrivo di tutti questi immigrati, respinti dagli altri paesi europei (tra cui in primis proprio la confinante Francia) e messi in periferia come si fa con la polvere posta sotto al tappeto, ha generato una guerra tra poveri. E alimentato un razzismo che fino ad una decina di anni fa non c’era. L’ascesa al potere di Matteo Salvini ha fatto il resto.

In realtà, è un po’ tutta l’Europa a chiudersi rispetto agli immigrati. Una Europa in recessione economica e in crisi demografica, che di conseguenza vede lo straniero come un pericolo e un invasore. La stessa situazione che si creò in Germania ad inizio anni ‘30, con le conseguenze che conosciamo tutti.

Ma quali sono i Paesi dell’Unione europea più razzisti? Ce lo dice l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra). Vediamo come sta messa l’Italia.

Paese europeo più razzista

razzismo

Qual è il Paese europeo più razzista? Come riporta Business Insider l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra) ha fornito una relazione su 12 paesi europei e sul modo in cui migranti (specie se ti pelle scura) sono trattati all’interno dei loro confini. Il quadro non è incoraggiante. Anzi. In base ai dati, circa un terzo delle persone di origine africana in Europa ha subito alcune forme di molestia razzista negli ultimi cinque anni.

I neri nell’Ue oggi sono ancora vittime di livelli diffusi e inaccettabili di discriminazione e molestie semplicemente per il loro colore della pelle – ha commentato il direttore della Fra Michael O’Flaherty,- e la discriminazione e le molestie razziali sono all’ordine del giorno“.

L’analisi è stata tracciata compiendo più di 6.000 interviste distribuite tra Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Svezia e Regno Unito.

La peggiore, in questa speciale classifica del razzismo e della xenofobia violenta è la Finlandia, Paese nel quale più radicata appare essere la molestie e la violenza che ha colpito circa il 63% degli intervistati locali. A ciò hanno fatto seguito il Lussemburgo al 52% e l’Irlanda al 51%.

La minor quantità di molestie razziali è stata registrata a Malta al 20%, seguita dal Regno Unito al 21% e dal Portogallo al 23%.

Almeno uno su dieci di questi atti è stato commesso da un ufficiale di polizia, ponendo ulteriori domande sulla profilazione razziale.La discriminazione si diffonde anche in abitazioni e posti di lavoro, e alcuni proprietari rifiutano di affittare le loro case a stranieri.

E l’Italia? L’Italia non ci fa una bella figura: siamo quinti nella classifica della violenza gratuita, fisica, verbale e minacciata verso gli stranieri di colore. E soprattutto, con l’Austria svetta nella classifica dei paesi nei quali, se si è neri, si ha la maggiore probabilità di essere arrestati con maggiore facilità rispetto a chi ha la pelle chiara.

Personalmente, quando sono stato a Vienna, non ho visto una persona di colore girare per strada. Eppure ci sono stato sei giorni e ho girato molto. Casualità?

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