Il pane nero fa davvero bene? I pro e i contro

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 22 Gennaio 2017

NEI PANIFICI, NEI PUB E NELLE PIZZERIE, IMPAZZA L’USO DI QUESTO PRODOTTO. MA E’ DAVVERO SALUTARE?
Quando ho visto circolare il pane nero per le prime volte nei Pub e nelle pizzerie, ho subito pensato che il cuoco o l’addetto al forno avesse bruciato la pietanza. Poi mi sono reso conto che si tratta di un pane dal colore molto scuro, praticamente nero, ottenuto unendo al tradizionale impasto per il pane a base di farina e lievito del carbone vegetale. Quest’ultimo solitamente utilizzato invece come integratore naturale utile a sgonfiare la pancia e favorire la digestione. Infatti, viene consigliato a chi soffre di acidità di stomaco, meteorismo e gonfiore addominale. Ma è davvero così salutare?

Facendo una ricerca in rete, i pareri sono alquanto discordanti, tra chi li consiglia e chi addirittura li sconsiglia. Tra i vari siti visionati, il più esaustivo mi è sembrato Gren me. Portale che ha ripreso il parere di vari esperti. Ecco il bilancio che ne viene fuori.
DOVE NASCE IL PANE NERO – Alessandro Targhetta, medico chirurgo, omeopata ed esperto in intolleranze alimentari spiega che: “La moda del pane nero nasce dal fatto che per molte persone il pane risulta poco digeribile. Senso di peso, pienezza e gonfiore dello stomaco, un addome dilatato pieno di aria, flatulenza, dopo aver mangiato un panino, sono disturbi molto comuni. Si è pensato quindi che aggiungere il carbone vegetale all’impasto del frumento rendesse il pane più digeribile”.
Dello stesso parere è Irene Tornisello, biologa nutrizionista: “La moda del pane al carbone vegetale nasce dall’esigenza sempre più crescente di far fronte alle richieste del mercato, nonché ai bisogni di numerosi soggetti che soffrono di stitichezza e gonfiore intestinale dovuti al consumo dei prodotti da forno. Il costante interesse verso le nuove abitudini ha quindi portato l’industria alimentare a sviluppare innovazioni nel settore”.
IL PANE NERO FA DAVVERO BENE? – Innanzitutto cerchiamo di capire come agisce questo rimedio naturale, solitamente utilizzato in compresse, per favorire la digestione sgonfiando l’addome. Ecco cosa ci ha detto in merito la dottoressa Martinoli: “I benefici in ambito medico sono legati proprio alla porosità e alla capacità assorbente di questa polvere. Un’infinità di microscopici pori catturano i liquidi, i gas, i batteri, i virus e le tossine presenti nel tratto gastrointestinale. In virtù di questa sua qualità il carbone vegetale viene ad esempio impiegato nel trattamento degli avvelenamenti acuti per contrastare l’assorbimento della sostanza ingerita o in caso di meteorismo per contenere la formazione di gas a livello intestinale. In questo senso il pane nero potrebbe contribuire ad eliminare i gas in eccesso ma da qui a dire che faccia bene alla salute o che sia altamente indicato nei regimi alimentari a scopo dimagrante c’è una bella differenza!”
Come ci suggerisce la Tornisello poi: “Le proprietà benefiche di tali prodotti sono argomento di grande discussione. Il carbone vegetale, assunto come integratore è senza alcun dubbio un ottimo alleato per i disturbi relativi al gonfiore intestinale, alla stitichezza o alla presenza di sostanze tossiche assunte con gli alimenti. Tuttavia le quantità utilizzate come additivo nelle preparazioni alimentari sono talmente esigue da non poterlo paragonare e classificare come un alimento funzionale, pertanto non risulta efficace nella soluzione dei disturbi sopra citati”.
Anche il dottor Targhetta non è affatto convinto dell’efficacia sulla digestione e sui disturbi di flautolenza di questo pane: “Troppo poca è la quantità di carbone vegetale presente nell’impasto del frumento per rendere il panino di frumento più digeribile e soprattutto per non gonfiare la pancia. L’uso delle compresse di carbone vegetale dopo i pasti al bisogno, resta l’unico valido rimedio per ridurre il gonfiore dell’addome, la flatulenza e la stipsi”.
Insomma, i tre esperti sembrano essere d’accordo in modo unanime che il pane nero aiuti contro i gonfiori di pancia, ma non faccia miracoli. Dunque è stato eccessivamente mitizzato.
 
pane nero vegetale
IL PANE NERO PUO’ SOSTITUIRE FARMACI E VITAMINE – Spesso si prendono troppo alla leggera i rimedi naturali che, in quanto tali, vengono erroneamente considerati come innocui o privi di effetti collaterali.
Anche riguardo al carbone vegetale la faccenda non è per niente semplice. Come ci ricorda il dottor Targhetta: “Il consumo quotidiano del carbone vegetale nel pane può ridurre l’efficacia di molti farmaci come gli antidiabetici e gli ormoni tiroidei, per malassorbimento, visto che il carbone si “lega” con queste medicine rendendole indisponibili. Inoltre potrebbe ridurre l’assorbimento di alcune vitamine con il rischio di carenze, specie nei bambini. Insomma, sono scarsi i benefici rispetto ai rischi della sua assunzione quotidiana con il pane”.
Bisogna fare attenzione ad assumere con leggerezza questo pane nero perché come ricorda la dottoressa Martinoli: “Il punto è che una volta ingerito il carbone vegetale ha la capacità di legare qualsiasi cosa transiti lungo il canale digerente. In altri termini si comporta come un entero-adsorbente aspecifico portandosi via gas, virus, batteri ma anche nutrienti e sostanze ad azione farmacologica. Così il medicinale preso in una finestra temporale che va da 30 minuiti prima a 2 ore dopo aver assunto del carbone vegetale non verrà assorbito oppure verrà assorbito solo parzialmente. Pensate a chi assume l’eutirox, o l’estroprogestinico come anticoncezionale o ancor peggio un farmaco salva-vita”.
QUANDO IL PANE NERO FA MALE – “Non è uno scherzo se considerate che nella preparazione dei prodotti da forno si consiglia l’impiego di 10-15 g di carbone vegetale per kg di farina mentre d’altra parte, nel suo uso medico, la posologia è pari a 1-2 g al dì.Così mangiando pizza e panini si potrebbe assumere una quantità di carbone vegetale sovrapponibile a quella di 2-4 compresse, la stessa quantità che vi prescriverebbe il medico! La differenze sta però nel fatto che quando il carbone vegetale ve lo prescrive il medico ricevete anche l’indispensabile consiglio di assumerlo a debita distanza dai pasti e dai farmaci. Quando invece comprate il vostro panino al carbone vegetale l’idea è di inserirlo all’interno di un pasto, magari proprio assieme a quei farmaci che vanno presi a stomaco pieno!”. Afferma ancora la dottoressa Martinoli.
C’è poi un altro rischio legato all’assunzione di carbone vegetale. Si tratta della presenza di benzopirene: “In America è addirittura vietato l’uso del carbone vegetale (E153) nel pane, perché contiene benzopirene, una sostanza cancerogena derivata dalla combustione del legno”ci ricorda il dottor Targhetta.
Chi soffre di gonfiori, meteorismo in seguito all’assunzione di pane è bene comunque che eviti anche il pane con il carbone vegetale.
ALTERNATIVE AL PANE NERO – Se non vogliamo rinunciare al pane a pranzo o a cena possiamo orientarci su altre possibilità, ecco cosa ci ha detto a riguardo il dottor Targhetta: “Le alternative sono due: 1) o consumare un pane azzimo, ovvero non lievitato 2) o preferire un pane senza glutine, di riso o di mais. Queste due alternative, rendono il pane più digeribile e con meno problemi di gonfiori della pancia”.
Altri stratagemmi poi possono essere utilizzati, molto semplici. Ce li suggerisce la dottoressa Martinoli: “Se il problema è quello del meteorismo il primo consiglio è quello di masticare a lungo. ‘Prima digestio fit in ore’, la prima digestione avviene in bocca. E poi ancora non bisogna trascurare l’ambiente intestinale con il suo carico di microrganismi. Oggi si parla di microbiota intestinale e si sa benissimo che un eccesso di gas è legato ai processi fermentativi operati dai batteri patogeni. Una sapiente integrazione di pre e pro-biotici risolve il problema della disbiosi e del meteorismo. Mentre con il carbone vegetale si sta agendo a valle della cascata di eventi, al punto che se ne sospendo l’assunzione il problema ricompare, con i probiotici si ha un effetto più stabile nel tempo”.
E non dimentichiamoci infine che esistono dei rimedi naturali più efficaci per combattere i più comuni disturbi, ce ne suggerisce alcuni Irene Tornisello: “Per poter ovviare i problemi gastrointestinali legati al gonfiore ed alla stitichezza le soluzioni sono numerose. Sicuramente l’assunzione del carbone vegetale come integratore al bisogno e non come additivo può essere una valida soluzione, inoltre sarebbe opportuno limitare il consumo di prodotti lievitati in genere. Tra i prodotti naturali a cui sono attribuite proprietà benefiche nel contrastare il gonfiore si annoverano la tisana al finocchio o lo zenzero. Infine sarebbe opportuno modificare le nostre abitudini mangiando lentamente, introducendo un’adeguata quantità di acqua, praticando attività motoria, evitando il consumo di gomme da masticare e scegliendo opportunamente gli alimenti ricchi di fibre e le verdure”.
Insomma, se siete incuriositi dal pane nero, provatelo pure ma non rendetelo parte integrante delle vostre abitudini alimentari. Perché, come visto, ha tante controindicazioni. D’altronde esistono ad esso valide alternative.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

4 Risposte a “Il pane nero fa davvero bene? I pro e i contro”

  1. Io condivido più l’idea del pane azzimo o senza glutine. Mi pare una caxxata sto pane nero…ma è solo il miuo modesto parere!

  2. in tutta onesta’ il pane con dentro il carbone mi attira come uno sberlone dato da Tison.
    Ho mangiato specie in alto adige il loro pane nero con la segale e non e’ per niente cattivo, ma questo solo a vederlo mi fa passare la fame (e vi assicuro che io che dico non ho fame e’ roba mai sentita)

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